ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE-(N.1)

Ferdinando II di Borbone

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE

Parte 1 di 2

Per parlare dell’Armata di Mare, pur non volendo parlare della storia dei Borboni, qualche nota in sintesi è necessaria.

La naturale posizione geografica del Regno di Napoli aveva da sempre favorito lo sviluppo delle forze marine, sia mercantili che militari. Quando Carlo di Borbone conquistò però il Regno nel 1734, la situazione era grave a causa delle continue incursioni dei pirati barbareschi, che rendevano insicure le coste e il commercio. 

Inoltre egli non aveva trovato in pratica la flotta, essendo stata questa consegnata all’Imperatore Carlo VI dal marchese Pallavicini.
Carlo acquistò subito da Papa Clemente XII tre galee che, insieme ad una quarta costruita a Napoli (la “Capitana”), formò la prima squadra e diede impulso all’Arsenale di Napoli, che venne appositamente ingrandito per costruire la futura grande flotta.

Nel 1738 fu iniziata la costruzione del “S. Carlo” e della “Partenope”, e quella delle feluche “Purissima Concezione” e “S. Gennaro”. Nel 1748 fu ripresa la costruzione di altre navi, come la “Regina”, la “Concezione”, la “S. Amalia”, la “S. Antonio”
Le navi da guerra si distinguevano in due classi con due speciali categorie di ufficiali: la “Esquadra de los reales navios”, composta da un vascello e da una fregata, e la “Esquadra de galeras”, comprendente galere e galeotte. Gli sciabecchi facevanoi parte di questa seconda classe

Egli comprese subito la necessità di rafforzare l’Armata navale, sia a tutela dei sudditi che del commercio marittimo: Si costruirono in breve tempo 6 vascelli da 74 cannoni e 6 fregate da 32/40 cannoni. Inoltre, fu costruito, oltre a quello già esistente a Napoli, un nuovo e più efficiente arsenale a Castellammare di Stabia tra i boschi del monte Faito e le sorgenti di acqua minerale: fu uno dei primi del Mediterraneo anche per grandezza e fu dotato di tre imponenti scali, che consentivano di impostare contemporaneamente altrettanti grossi vascelli.

Come prova del valore che la flotta stava assumendo anche a livello internazionale, basti ricordare che nel 1784 partecipò assieme a quelle di Spagna, Malta e Portogallo ad un’azione combinata contro le fortificazioni barbaresche di Algeri; ma soprattutto si distinse nell’assedio di Tolone del 1793. Ferdinando mise a disposizione della Prima Coalizione antifrancese tre vascelli (il Guiscardo, il Sannita e il Tancredi, quest’ultimo comandato da Francesco Caracciolo), quattro fregate (l’Aretusa, il Minerva, il Sibilla e il Sirena), due brigantini, ed un contingente di 6.500 uomini armati con i nuovi fucili modello 1788, che si distinsero nei tre mesi d’assedio al punto da suscitare l’ammirazione dello stesso Napoleone.

Ma la tragedia era alle porte:

nel corso della guerra contro i napoleonici, nel giro di sei mesi la perdita del Regno da parte di Ferdinando ; Ferdinando fu convinto da Orazio Nelson ad incendiare l’intera flotta di stanza a Napoli e Castellammare, affinché non finisse nelle mani dei napoleonici che stavano per entrare nella capitale. ; –Ferdinando dovette riparare di nuovo in Sicilia dal 1806 al 1815, e solo in quell’anno poté tornare a Napoli e riprendere nelle sue mani il governo effettivo del Regno, ora denominato delle Due Sicilie. Subito cominciò a riorganizzare le sue forze armate in particolare la Marina. Si varò il primo piroscafo a vapore del Mediterraneo il 24 giugno 1818; vennero poi pubblicate le “Ordinanze Generali della Real Marina”, relative e l’organizzazione dell’Armata di Mare, comprese le disposizioni di carattere generale sulle uniformi. In soli quattro anni la Marina era giunta ad allineare tre divisioni con una settantina di legni da guerra di tutte le stazze.

Chi riprese poi la politica militare marittima fu naturalmente Ferdinando II: la flotta napoletana si arricchì delle unità a vapore (“Nettuno”, “Ferdinando II”, “S. Wenwfrida”), prima a ruote e poi a elica, divenendo così una delle più potenti del Mediterraneo. Nel 1856 furono poi costruite nave con macchine a bilanciere: “Ferdinando”, “Nettuno”, “Peloro”, e, col sistema a connessione diretta e cilindri oscillanti, il “Fulminante”, il “Veloce”, la “Saetta”, il “Messaggero”

Questo grande sovrano nel 1834 istituì a Pietrarsa il “Real opificio meccanico Militare” e la prima “Scuola ingegneri meccanici” d’Italia, alla quale fu annessa una fabbrica d’attrezzi e macchine marine per armare le pirofregate napoletane e nacquero fabbriche come la Guppy & Co., la Zino & Herry e i cantieri e le officine Pattison, tutte ubicate nel napoletano, che poi saranno utilizzate dalla Marina Italiana dopo il 1861. 

Organo supremo dell’Armata di Mare era l’Ammiragliato, retto da un principe di Borbone fratello del Re, Comandante Generale dell’Armata di Mare con il grado di vice-ammiraglio, affiancato da un Consiglio di Ammiragliato.
L’Armata ebbe anche occasione di operare oltreoceano, in Brasile.

Nel 1848, durante la Prima Guerra di Indipendenza, Ferdinando II inviò 5 fregate a vapore, 2 a vela, 1 brigantino e vari trasporti con 4.000 soldati, agli ordini di Guglielmo Pepe, allo scopo di liberare Venezia dagli austriaci; ma poi la rivoluzione del 15 maggio mandò tutto a monte, e il Re si ritirò dalla guerra.
Nel suo brevissimo regno, Ferdinando II riuscì a varare la fregata ad elica “Borbone”.
I vascelli dell’Armata di mare erano generalmente a due ponti di batteria e uno di coperta, e le loro dimensioni andavano da 50 a 60 metri di lunghezza e 15-17 di larghezza per una stazza tra le 3.000 e le 4.500 tonnellate. Le vele erano a tre alberi, l’armamento a di 60 o 74 cannoni, l’equipaggio di 700-800 unità, dagli ufficiali fino ai servitori, passando per i cappellani, chirurghi, ecc.
Le fregate erano generalmente a due ponti, uno a batteria coperta uno scoperta; lunghezza m. 35 circa, larghezza m. 13, stazza 1500-2000 tonnellate; a tre alberi, con 40-44 cannoni, circa 300 uomini di equipaggio.
Le corvette un solo ponte di coperta, lunghezza come le fregate ma la larghezza era inferiore di un paio di metri, la stazza di un migliaio circa di tonnellate; due alberi, da 20 a 30 cannoni, equipaggio dalle 140 a lle 180 unità .
L’Armata di mare era talmente grande e moderna «che per numero di imbarcazioni (oltre cento tra grandi, medie e piccole), stazza complessiva, percentuale di legni a vapore e potenza di fuoco, è non solo di gran lunga la maggiore fra le flotte militari degli Stati italiani preunitari ma figura al terzo posto a livello Mediterraneo preceduta soltanto da quelle di Inghilterra e Francia».
È un dato di fatto indiscutibile che la Marina Italiana nasce dalla aggregazione progressiva, nel biennio 1860/61, delle Marine preunitarie (Sarda, Napoletana e Toscana) cui si aggiungono gli uomini della Marina Garibaldina e due unità pontificie di preda bellica, recuperate nel porto di Ancona. Alla data di proclamazione del Regno la flotta era composta di 97 navi di cui 79 operative; di queste ultime 22 erano ad elica, 35 a ruote e 22 a vela: provenivano 32 dalla Marina Sarda, 8 dalla Toscana, 2 dalla Pontificia e 37 dalla Marina delle Due Sicilie (24 dalla Napoletana e 13 dalla Siciliana).Fonte carlodiborbone.com

lo stemma di Ferdinando sul cannone da 36 libbre di Pace


Ferdinando II di Borbone amò in modo particolare la Marina sia Militare sia Mercantile e profuse immensi sforzi per gli ammodernamenti dei navigli, dei porti e dei cantieri, senza mancare di fondare le necessarie scuole marittime per la preparazione di tecnici ed ufficiali.

Sotto il suo regno le flotte delle Due Sicilie primeggiavano nel Mediterraneo e solcavano i mari di tutto il mondo.

Ferdinando Carlo Maria di Borbone (Palermo, 12 gennaio 1810 – Caserta, 22 maggio 1859) fu re del Regno delle Due Sicilie dall’8 novembre 1830 al 22 maggio 1859.

Fu l’ultimo celebre sovrano del Regno e dopo il suo governo quasi trentennale dello stato meridionale, toccò a suo figlio Francesco affrontare la crisi portata dalla spedizione garibaldina che la scarsa esperienza e preparazione di quest’ultimo portarono a gestire con scarsa lucidità e capacità, causando – insieme ad altre questioni compresa la più difficile sui sospetti di corruzione cui avrebbero ceduto i militari borbonici – la dissoluzione del Regno delle Due Sicilie.

Parlando di ARMATA DI MARE:                                                                       Certamente quanto sopra riportato è solo un minimo di storia, ma è sufficente per guardare le foto ed immagini che seguono nel modo migliore. Le prime immagini ci mostrano le divise dell’epoca indossate da Marinai, Cadetti, Sottoufficiali ed Ufficiali dell’ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE. Subito dopo vedremo tante belle navi del Regno.                                                                                     Leggendo le date di radiazione di queste navi il pensiero va subito alla loro fine…. la “rottamazione” ed allora qualcuno, come me, dirà….”che peccato”! Pensate se alcune esistessero ancora oggi. Che spettacolo sarebbe!!!!!! :-) *Ser*

Nota: per sapere celermente le navi trattate nell’articolo potete andare in fondo all’articolo stesso e troverete i tag con i nomi delle navi presenti

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Dall’opera “Tipi militari” di A. Zenon

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Alunno marinaio e Pilota

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Guardiamarina e Aspiranti in gran tenuta

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Ufficiali superiori in diverse tenute

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Colonnello in gran tenuta e capitano in tenuta semplice

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Ufficiali, Sottoufficiali e Marinai sul ponte

 

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Ufficiali, Sottoufficiali e Marinai sul ponte

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Ufficiali del Genio Marittimo

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Ufficiali del “Reggimento Real Marina”

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE: AMALIA ( fregata )

AMALIA ( fregata ) Cantiere : Castellammare di Stabia
Impostata : ?/?/? Varata : 16/6/1811 Radiata : ?/?/?
Dislocamento : 1642 t. Dimensioni : ?x?x? Apparato Motore : No
Armamento : 54 cannoni Equipaggio : ? uomini
Velatura : tre alberi a vele quadre  fonte adsic.it

ARCHIMEDE ( pirofregata a ruote )

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
ARCHIMEDE ( pirofregata a ruote ) Cantiere : Castellammare di Stabia
Impostata : 4/5/1842  Varata : 3/10/1844  Radiata :30/11/1882
Dislocamento :1306 t. Dimensioni : 57,4×10,43×4,31
Apparato Motore : 1 Mandslay & Field da 300 cv
Armamento : 1 cannone e 6 obici  Equipaggio : 190 uomini
Velatura : due alberi a vele quadre

ARGONAUTA ( pirogoletta a ruote )

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
ARGONAUTA ( pirogoletta a ruote ) Cantiere : ? Impostata : ? Varata : ?
Radiata : ?/06/1859 Dislocamento : ? t.  Dimensioni : 29×4,8×3,12
Apparato Motore : 2 Mandslay & Field da 25 cv
Armamento : 2 cannoni da 6 pollici  Equipaggio : ? uomini
Velatura : due alberi a vele quadre

BORBONE ( pirofregata ad elica )

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
BORBONE ( pirofregata ad elica )  Cantiere : Castellammare di Stabia
Impostata : 17/4/1858  Varata : 18/01/1860  Radiata :16/12/1894
Dislocamento :3680 t.  Dimensioni : 65,9×15,2×6,7
Apparato Motore : 1 Mandslay & Field da 450 cv
Armamento : 43 cannoni e 12 obici   Equipaggio : 492 uomini
Velatura : tre alberi a vele quadre

CANNONIERA A VELA

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
CANNONIERA A VELA  Cantiere : cantieri vari delle Due Sicilie
Impostata : varie  Varata : varie  Radiata :varie
Dislocamento : ?   Dimensioni : ?   Apparato Motore : No
Armamento : 1 cannone o obice  Equipaggio : ?uomini
Velatura : un albero a vela latina

CRISTINA ( fregata )

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
CRISTINA ( fregata )  Cantiere : Castellammare di Stabia
Impostata : ?/?/?  Varata : 25/12/1812  Radiata : ?/?/?
Dislocamento : 763 t.  Dimensioni : ?x?x?  Apparato Motore : No
Armamento : 24 cannoni  Equipaggio : ? uomini
Velatura : tre alberi a vele quadre

ERCOLE ( pirofregata a ruote )

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
ERCOLE ( pirofregata a ruote )  Cantiere : Castellammare di Stabia
Impostata : 1/10/1841  Varata : 4/10/1843  Radiata :31/3/1875
Dislocamento :1306 t.  Dimensioni : 57,4×10,42×4,31
Apparato Motore : 1 Mandslay & Field da 300 cv    Equipaggio : 190 uomini
Armamento : 1 cannoni e 5 obici      Velatura : due alberi a vele quadre

FARNESE ( pirofregata ad elica )

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
FARNESE ( pirofregata ad elica )  Cantiere : Castellammare di Stabia
Impostata : 1/9/1857  Varata : 6/4/1861   Radiata :30/3/1875
Dislocamento :1306 t.   Dimensioni : 65,9×15,2×6,6
Apparato Motore : 1 Mandslay & Field da 450 cv
Armamento : 54 cannoni da 24 cm    Equipaggio : 564 uomini
Velatura : tre alberi a vele quadre

FERDINANDO I ( bastimento a vapore ) ( Prima nave a vapore del Mediterraneo)

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
FERDINANDO I ( bastimento a vapore )
( Prima nave a vapore del Mediterraneo)     Cantiere : Arsenale di Napoli
Impostata : ? ?   Varata : 24/6/1818   Radiata : /?/?
Dislocamento : 213 t.   Dimensioni : ?x?x?   Apparato Motore : ?
Armamento : ?  Equipaggio : ? uomini  Velatura : due alberi a vele auriche

FERDINANDO (REAL) ( vapore a ruote )

ARMATA DI MARE DI SUA MAESTA’ IL RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
FERDINANDO (REAL) ( vapore a ruote )  Cantiere : Inghilterra
Impostata : ?  Varata : ?/?/1823  Radiata 😕   Dislocamento : 250 t.
Dimensioni : ?x?x?  Apparato Motore : 2 Macchine di marca ignota da 72 cv
Armamento: ? Equipaggio: ? uomini Velatura:tre alberi a vele quadre  adsic.it

Il prossimo articolo (la parte 2)  più che un articolo sarà una vera e propria una galleria fotografica di navi dell’epoca, ma inseriremo molte didascalie esplicative.

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo ed informativo“

2 comments

  1. giovanni simonetti ha detto:

    Segnalo il seguente refuso:
    notato nella pagina http://filmatidimare.altervista.org/armata-di-mare-di-sua-maesta-il-re-del-regno-delle-due-sicilie-n-1/
    Nel suo brevissimo regno, Ferdinando II riuscì a varare la fregata ad elica “Borbone” invece di …. Francesco II riuscì a varare la fregata …
    Comunque ottimo sito, complimenti.
    Giovanni

    • Filmati di Mare ha detto:

      GIOVANNI Simonetti VOLEVO RINGRAZIARTI per i tuoi complimenti e per aver segnalato un refuso. Ho controllato il passo ed anche la tua indicazione, ma non ho capito il refuso quale sia (le tue parole ricalcano fedelmente ci’ che e’ nell’articolo. La foto della fregata ad elica “Borbone” e’ un pochino dopo il pASSO IN QUESTIONE. Vorrei correggere l’errore da te segnalato…. mi spieghi meglio cosi’ posso operare la modifica / ? GRAZIE cIAO *sER*

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