BERTA MAGGIORE, Berte le leggende

BERTA MAGGIORE, Berte le leggende

Miti e leggende

Subito dopo la morte di Diomede, gli Illirici occuparono le Isole Tremiti e ne cacciarono gli abitanti. Le anime di questi, allora, furono tramutate da Venere in uccelli per fare la guardia al sepolcro del loro re.

Diversi scrittori dell’antichità narrano dell’esistenza di uccelli marini che abbondano nelle Tremiti e che di notte cantano emettendo suoni simili ad un lamento. Queste creature, definite da Plinio “Aves Diomedeae” (trad.: uccelli di Diomede) secondo la leggenda piangerebbero il loro estinto re Diomede.

Noi di *Filmati Di Mare* abbiamo ascotato di notte questo pianto (a Linosa) che è davvero impressionante.

Abbiamo partecipato al Campus naturalistico subacqueo e fotografico Isola di Linosa www.linosite.it dal 10 al 20 agosto 2010
Prima non avevo mai sentito la voce delle berte. Quasi tutte le sere e quando ormai era buio pesto, insieme al gruppo di campisti andavo al mare e percorrendo una strada litoranea, tortuosa, nell’oscurità totale, a “vedere” le berte che andavano al nido posto sugli aguzzi spuntoni vulcanici della scogliera, ma anche e soprattutto appena dopo la strada che percorrevo. Si intuiva il loro volo, sentivo il fruscio delle ali ed udivo il pianto di un bambino ora pieno, ora attutito dalla profondità dei cunicoli, con il contorno del rumore delle onde che si insinuavano tra gli scogli, è stata un’esperienza unica, emozionante. Stavo fermo e con gli occhi ormai abituati al buio assoluto, rivolti verso l’alto … ed ecco a tratti arrivavano ed appena s’intravedeva il loro colore leggermente più chiaro e volteggiavano verso “casa” con maestria ed incredibilmente non precipitavano contro le scogliere. *Ser*

QUALCHE NOTA SULLE BERTE:
Le DIOMEDEE appartengono alla famiglia dei Procellariformi; sono uccelli marini dotati di una straordinaria capacità di sfruttare le correnti d’aria, tale da permettere loro di volare per ore controvento senza quasi muovere le ali. Il loro habitat è il mare aperto, da cui rientrano solo nel periodo della riproduzione per prendere posto in colonie localizzate sulle pareti delle coste rocciose. Notevole è anche la loro velocità in volo che, se normalmente è di 80 km/h, può anche raddoppiare con condizioni di vento favorevoli.

La BERTA MAGGIORE (Procellaria diomedea) è comune nel Mediterraneo, e al suo verso vagamente umano si fa risalire l’origine di molte leggende. Il piumaggio è scuro sul dorso e biancastro sul ventre, il colore del becco è giallo.

Caratteristica la rotazione sull’asse longitudinale che compie mentre è in volo.

Altre info sulle berte in un altro nostro articolo, cliccare qui )

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“

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