I fari sono sempre collocati in luoghi molto suggestivi : scogliere a picco sul mare, piccole isole al largo della costa e persino su isolati scogli in mezzo al mare. Questo rende queste costruzioni piene di fascino e fa si che siano circondate da un alone di magia. Per questo nei fari si avvertono spesso delle “presenze”.
Una volta i fari erano tutti abitati da almeno un guardiano, da solo o con la sua famiglia, e questo rendeva più evidente il contrasto tra la piccola abitazione calda e illuminata, magari con una donna affaccendata ai fornelli e i bambini che giocavano in un angolo e il freddo buio della scala a chiocciola della torre che saliva fino alla lanterna che con la sua luce spazzava la buia superficie del mare. Lampo, eclissi, eclissi, lampo, così per tutta la notte. Quando un faro era situato su un’isola non era raro che, durante le tempeste, i suoi abitanti dovessero aspettare per giorni, se non per settimane, che arrivassero le provviste e in quel caso potevano mancare anche le cose più essenziali. In più gli abitanti del faro dovevano far fronte ad una minaccia sempre incombente : la solitudine. Non tutti la sanno sopportare, può essere un male oscuro, che, se non riconosciuto in tempo, può anche portare alla follia.
Seguin Island
Questa fu forse la causa di quello che successe a Seguin Island, una piccola isola al largo delle coste del Maine, negli Stati Uniti, molto tempo fa. Seguin Island è poco più che uno scoglio, una collinetta in mezzo al mare, alta 60 metri, lunga meno di un chilometro, sulla cui sommità è collocato un bel faro, uno dei più antichi d’America, commissionato dallo stesso Presidente Gorge Washington e costruito nel 1795.
Questo è anche uno dei posti più nebbiosi del Nord Atlantico ed un faro in quella posizione, munito di un potente corno da nebbia, era » Read more..