Archive for Terre di Mare

Linosa, scorci del paese, panorami isola Linosa

Linosa: presso la Cala pozzolana di Levante

Linosa (Sicily-Italy), scorci del paese, panorami mare, panorami dal monte Vulcano

Vediamo subito qualche informazione sull’isola di Linosa e l’arcipelago delle Pelagie, poi le foto del paese molto caratteristico a seguire quelle di mare ed infine i panorami dal monte Vulcano.

 Linosa ( Sicilia : Linusa) è una delle isole Pelagie nel Canale di Sicilia del Mediterraneo . Si tratta di una frazione del comune di Lampedusa e Linosa , parte della provincia di Agrigento , Sicilia , Italia . Ha una popolazione di 450 abitanti.

Geografia:  L’isola ha una superficie di 5,45 km ² ed è » Read more..

Linosa ,Fiore del 15 agosto,Epiphyllum,Foto notturna in posa B

Linosa, Epiphyllum

Linosa, Fiore del 15 agosto, Epiphyllum

Il fiore di ferragosto:
il 15 agosto improvvisamente, contemporaneamente e su tutta l’isola di linosa  nasce questo spendido e grande fiore. Il suo profumo è molto gradevole e delicato. Nasce da una pianta grassa molto grande. Il fiore vive per pochissimi giorni e quando sorge il sole si chiude quasi a volersi proteggere. *Ser*

Lo staff di *Filmati Di Mare* , ad agosto, si è recato sull’isola di » Read more..

Faro di Capo Carbonara

Faro di Capo Carbonara

Faro di Capo Carbonara

Faro di Capo Carbonara

Faro di Capo Carbonara

ll faro di Capo Carbonara si trova su un promontorio proteso verso il mare sulla costa a Sud-Est della Sardegna, vicino a Villasimius e di fronte all’isola di Cavoli, sulla quale si trova un altro lanterna . Non è un faro antico, anzi è fra i più moderni, ha iniziato ad operare nel 1917.

Vicino alla torre si trova una grande costruzione scura, con una torretta, che fungeva da alloggio per i guardiani.

il contributo di un nostro lettore “Massim”
La costruzione scura è un’ex stazione semaforica. Il link per entrare in un suo album:  https://www.facebook.com/media/set/?set=oa.776670522367662&type=1&refid=56

Giovanni, un bel giovane, alto e robusto, con una testata di capelli neri arrivò al faro un certo giorno di un certo anno, non si sa esattamente quando, era stato in marina, ma poi aveva » Read more..

Seguin Island

I fari sono sempre collocati in luoghi molto suggestivi : scogliere a picco sul mare, piccole isole al largo della costa e persino su isolati scogli in mezzo al mare. Questo rende queste costruzioni piene di fascino e fa si che siano circondate da un alone di magia. Per questo nei fari si avvertono spesso delle “presenze”.
Una volta i fari erano tutti abitati da almeno un guardiano, da solo o con la sua famiglia, e questo rendeva più evidente il contrasto tra la piccola abitazione calda e illuminata, magari con una donna affaccendata ai fornelli e i bambini che giocavano in un angolo e il freddo buio della scala a chiocciola della torre che saliva fino alla lanterna che con la sua luce spazzava la buia superficie del mare. Lampo, eclissi, eclissi, lampo, così per tutta la notte. Quando un faro era situato su un’isola non era raro che, durante le tempeste, i suoi abitanti dovessero aspettare per giorni, se non per settimane, che arrivassero le provviste e in quel caso potevano mancare anche le cose più essenziali. In più gli abitanti del faro dovevano far fronte ad una minaccia sempre incombente : la solitudine. Non tutti la sanno sopportare, può essere un male oscuro, che, se non riconosciuto in tempo, può anche portare alla follia.

Seguin Island

Questa fu forse la causa di quello che successe a Seguin Island, una piccola isola al largo delle coste del Maine, negli Stati Uniti, molto tempo fa. Seguin Island è poco più che uno scoglio, una collinetta in mezzo al mare, alta 60 metri, lunga meno di un chilometro, sulla cui sommità è collocato un bel faro, uno dei più antichi d’America, commissionato dallo stesso Presidente Gorge Washington e costruito nel 1795.
Questo è anche uno dei posti più nebbiosi del Nord Atlantico ed un faro in quella posizione, munito di un potente corno da nebbia, era » Read more..

Faro di Eilean Mor

Ay, though we hunted high and low
And hunted everywhere
Of the three men’s fate we found no trace
Of any kind in any place
But a door ajar and an untouched meal
And an overtoppled chair……
Tratto da “ Flannan Isle” di Wilfrid Gibson, 1912

Eilean MorLa prima volta che sono venuta a conoscenza per puro caso del fatto che sto per raccontarvi non l’ho preso per vero. Ho pensato ad una leggenda locale o all’invenzione di qualche fantasioso scrittore, così ho deciso di documentarmi e, seguendo gli indizi, sono arrivata ai National Archives of Scotland, ed ecco, davanti a me, i documenti originali, i telegrammi, la corrispondenza, i rapporti, tutto quello che concerneva questo giallo, in caso misterioso accaduto centocinque anni fa e mai risolto. Il faro e l’Oceano Atlantico hanno mantenuto e manterranno per sempre il loro segreto.
Tutto è accaduto a Eilean Mor, “Grande Isola” in Gaelico, una delle isole Flannan, una manciata di sette scogli buttati quasi per caso nell’ Atlantico del Nord Ovest, chiamate anche “I sette cacciatori”, situate a 33 Km dalle Isole Ebridi, al » Read more..

Faro di Cavoli

Oggi è di moda portare un certo numero di persone più o meno note su un’isola deserta e lasciarle lì ad arrangiarsi a sopravvivere come meglio possono. E’ un gioco ad eliminazione : chi non ce la fa viene mandato via e l’ultimo rimasto vince un bel gruzzolo di denaro ed una certa fama. Questo gioco si chiama “L’Isola dei famosi”.
Anche il guardiano del faro viene mandato su un’isola deserta ad arrangiarsi a sopravvivere come può, spesso con la sua famiglia, e sia pure con un aiuto che arriva dall’esterno, ma ci sono dei casi in cui l’aiuto non può arrivare a causa delle condizioni avverse del mare, ed ecco che allora l’uomo deve usare tutta la sua inventiva per sopravvivere.

Isola di Cavoli

Il fatto che sto per raccontare si è verificato al faro situato sull’isola dei » Read more..

Faro Waugoshance

Le storie di fantasmi sono come i pettegolezzi, qualcuno le ha sentite da qualcuno, che le ha sentite da qualcun altro, che le ha lette non sa più dove, forse su qualche vecchio libro, tanto che le sue origini si perdono nel tempo, ma sono comunque storie che vengono da sempre raccontate e da sempre ascoltate con curiosità mista a paura. Una volta si usava raccontarle nelle lunghe serate d’inverso, seduti vicino al fuoco, dove le fiamme lanciavano bagliori danzanti sulle pareti che facevano stringere le persone l’una all’altra, come a farsi coraggio.
I fari non fanno eccezione, come i vecchi castelli anche loro hanno le loro brave storie di spettri, vecchi guardiani che non se ne vogliono andare, persone annegate nelle vicinanze che trovano nel faro un rifugio per la loro povera anima vagante e via così. Se poi un faro si trova in una zona con un’atmosfera suggestiva e se il faro stesso è decadente o abbandonato, non c’è posto al mondo che più si presti a simili racconti.
Questa che stiamo per raccontare è una storia di questo tipo, arrivata per caso tramite il racconto di una persona che l’ha ascoltata da una persona che ne conosceva un’altra che l’aveva sentita raccontare di qualcuno, ecc …..

Faro Waugoshance

Il faro di cui si parla è quello di Waugoshance, un faro ora in rovina sul Lago Michigan, dove segnala l’entrata occidentale dello Stretto di Mackinac, un punto molto pericoloso per la navigazione a causa dei banchi di sabbia, ma che fino al 1912, anno in cui venne chiuso svolse il suo compito di illuminare la rotta alle navi, e che era stato caldamente voluto da chi percorreva quella acque.
Il faro fu costruito tra il 1850 ed il 1851 con grandi difficoltà su » Read more..

Il faro di Bonaventura Venza

Bonaventura Venza, o meglio, Ventura, come ama essere chiamato, l’uomo che nacque due volte. La prima fu a Marettimo, una delle Isole Egadi al largo della Sicilia, il 28 Giugno 1934, la seconda 13 anni dopo quando, in seguito ad un qualche incidente di cui non ama parlare, lui morì, andò di là, come dice Ventura, e ritornò in vita dopo aver visto tante cose, molto toccanti, che segnarono per sempre la sua vita. Non vuole dire cosa ha visto, è un suo segreto e non vuole dividerlo con altri, bisogna credergli sulla parola. Forse è per questo che Ventura è un uomo così sereno, così pacato, così gentile. Può sembrare un racconto, strano, fantastico, ma chi conosce Ventura sa che le cose stanno proprio così, come lui le racconta.
La sua vita si svolge come quella di tanti ragazzi nati e cresciuti su un’isola e quando compie 18 anni la cosa più logica da fare è quella di entrare in » Read more..

Il faro di Punta Madonna

Al largo della costa Sud Occidentale della Penisola Italiana, in mezzo al Mar Tirreno, quasi a metà strada tra Roma e Napoli, si trova la splendida Isola di Ponza. Quest’isola ha una strana forma allungata, disposta da Est verso Ovest e sul suo versante Est si trova Punta Madonna, o Rotonda della Madonna, dove è situato il faro dallo stesso nome.
Sembra che tutti siano stati su questo piccolo lembo di terra, dai Fenici ai Romani, dai Pirati, ai Borboni, del cui Regno faceva parte. Nel 1795 è diventata luogo di detenzione, e nel 1861 è entrata a far parte del Regno d’Italia e, ancora, nel 1928, è stata utilizzata come luogo di confino per gli antifascisti
Il vecchio faro di Punta Madonna è stato costruito nel 1858, ed era costituto da una torre pentagonale ed una lanterna poligonale illuminata elettricamente con una portata di 15 miglia. In caso di mancanza della corrente elettrica entrava in funzione una lampada a 6 becchi ad acetilene che veniva alimentata a mano dai faristi.
Nel 1954, a seguito del crollo di una cisterna posta al di sotto del faro, tutta la struttura è stata dichiarata pericolante ed i guardiani che vi abitavano sono stati allontanati. Il faro è rimasto comunque in funzione e nel 1957 il Genio Civile ha deciso di » Read more..

Il faro di Peggy’s Cove

Il faro di Peggy’s Cove rientra nel numero dei fari più conosciuti e più fotografati al mondo, eppure si sa poco della sua storia e benché sia chiamato da tutti con questo nome la sua denominazione ufficiale è “faro di Peggy’s Point” ed è situato in Nuovo Scozia, in Canada, sul lato Est della Saint Margaret’s Bay. Nelle vicinanze si trova il piccolo villaggio di pescatori di Peggy’s Cove che conta circa 60 residenti.
Tutti i fari sono interessanti, ma ce ne sono alcuni che più di altri stimolano la fantasia della gente e Peggy’s Cove, benché non sia un faro imponente, è uno di questi . Forse sarà per la sua posizione, situato all’estremità di un basso promontorio di roccia granitica formatasi subito dopo l’era glaciale, per la sua torre ottagonale bianca e per la » Read more..

River Martin Light

Una torre in legno ottagonale, alta 11 metri, dipinta di un rosso brillante, vicino a una piccola costruzione, anch’essa rossa, che si elevano su un pianoro innevato d’inverno che diventa un prato verde brillante d’estate. Potrebbe sembrare quello che viene definito “un paesaggio da cartolina”, in realtà è un paesaggio reale.
Il faro di La Martre, conosciuto anche come River Martin Light, si trova sul versante Nord della penisola di Gaspè, su una piccola collina vicina al villaggio da cui prende il nome, La Martre, lungo la costa Sud Orientale del Canada, allo sbocco del fiume San Lorenzo verso l’Oceano Atlantico. Il suo nome, in francese, significa “martora”, un mammifero molto comune lungo quelle rive, come non è difficile vedere balene e foche nuotare al largo della costa
Il Canada è un paese immenso, ha 240.000 chilometri di coste che guardano su tre Oceani, quattro laghi e numerosi fiumi navigabili, questo ne fa il paese ideale per la costruzione di fari, infatti ne conta almeno 1.700 costruiti nel corso di 250 anni sia lungo le coste che lungo i corsi d’acqua interni.
Nel 1876 a La Martre fu costruito un primo faro, quadrato, in » Read more..

Faro di Cabo Mayor

Santader è una grande città fino dal 1755, quando ha ottenuto il titolo, è capitale regionale della Cantabria, è, ed è sempre stato, un porto molto importante con il suo traffico di merci e persone, soprattutto nel XVI secolo, per il commercio della lana con le Fiandre. La città si trova all’interno della stretta baia omonima che forma un porto naturale, situata sulla costa Nord della Spagna, che si apre sul Golfo di Biscaglia e sull’Oceano Atlantico. L’accesso a questa baia è molto pericoloso a causa di alcune piccole isole e di una lingua di sabbia che restringono il suo ingresso, inoltre i venti dominanti da Ovest e, specialmente durante l’inverno, le tempeste molto frequenti sulle coste Nord della Spagna, rendono ancora più pericolose e difficoltose le manovre per entrare nella baia.
Fino da tempi antichi a Cabo Mayor, un piccolo promontorio che si trova a destra dell’ingresso della baia, si trovava una torre di segnalazione sulla quale veniva acceso un fuoco durante le notti tempestose per guidare il ritorno delle molte barche dei pescatori, mentre di giorno le segnalazioni erano fatte per mezzo di bandiere. Questo non era sufficiente per il traffico marittimo, che andava aumentando negli anni, così nel 1776 un locale uomo d’affari chiese l’autorizzazione per costruire un faro a Cabo Mayor, chiedendone anche la gestione per mezzo dei diritti pagati dalle navi in arrivo. Il permesso non gli fu accordato e il capo e la baia rimasero ancora al buio.
Il progetto fu ripreso due anni dopo, nel 1778, quando le autorità proposero un progetto per illuminare la baia ed il porto di Santader che sarebbe stato realizzato a spese del Tesoro Reale. La zona di Cabo Mayor fu subito esclusa a causa della sua lontananza dal porto, vennero quindi presi in considerazione due progetti : il primo prevedeva la costruzione di un faro all’ingresso della baia proprio sulla lingua di sabbia che ne restringeva l’entrata. abbastanza alto da essere visto dal mare al di là di Cabo Mayor; il secondo, invece, proponeva la costruzione di una fortezza sulla cui sommità sarebbe stato posto il faro, in modo da raggiungere due obiettivi, quello di proteggere la città e di illuminare il mare. Per motivi che non sono giunti ai posteri, entrambi i progetti furono abbandonati.
Dovevano passare molti anni prima che fosse presa una decisione. Si era » Read more..

Forte de São João Batista e faro di Berlenga

Al largo delle coste dell’Estremadura, Regione del Portogallo, si trova un piccolo arcipelago, le Ilhas das Berlengas, 11 chilometri a Ovest di Peniche (che si trova 92 chilometri a Nord di Lisbona) formato da un insieme di rocce che emergono dal mare, chiamate anche “Farilhões, Estelas, e Forcades”. La più grande di queste isole, Berlenga Grande, è lunga circa 1500 metri, larga 800 e alta 85. Quest’isola di granito rosa è considerata una riserva naturale per gli uccelli di passaggio, che, verso la fine della primavera ricoprono il terreno con il loro piumaggio, dando l’impressione di una tarda nevicata. Al di sotto una caverna naturale, chiamata Furado Grande, la attraversa da un lato all’altro.

Forte de São João Batista

Sull’isola si trova il vecchio Forte de São João Batista, costruito da monaci che in epoca medioevale vivevano in quella terra lontana per pregare e » Read more..