COME SI NAVIGA SUL MARE (Parte 5)

Carta del Mediterraneo Occidentale (particolare)

COME SI NAVIGA SUL MARE (Parte 5)                                              Da ” Le Vie d’Italia ” del 7 Luglio 1955-

5-Carta del Mediterraneo Occidentale (particolare),di Grazioso Benincasa da Ancona.
Museo della Biblioteca Universitaria di Bologna.-Foto M.Agosto,Genova.

Si ammette che verso la fine del secolo XIII° si sia diffuso in Europa l’uso della “bussola marina”,la quale presenta la particolarità di avere l’ago calamitato incorporato nella “rosa dei venti”,che pertatanto ruota con essa.Nell’interno della bussola vi è un segno (linea di fede) nella direzione della prua della nave,e la rosa dei venti è graduata in ” 32 rombi o quarte ” (oppure,più modernamente,in 360°) per cui,leggendo il rombo,od il numero dei gradi,in corrispondenza della linea di fede,si ha subito l’angolo che la prua della nave fa con la direzone del Nord (indicata dall’ago magnetico),angolo che si chiama “rotta”,e che indica la direzione seguita dalla nave.
Fino dal secolo XIII° si sapeva che la direzione dell’ago calamitato coincideva con quella della Stella Polare,e si credeva che l’angolo così formato fosse fisso ed immutabile:ai tempi di Colombo era valutato a circa 16° gradi ad Est.Già nel suo primo viaggio però Colombo si accorse che,spostandosi in latitudine verso Ponente,quest’angolo diminuiva,tanto che nei paraggi dell’isola Flores (Azzorre) era nullo,e,navigando ancora verso Ovest,l’angolo aumentava nell’altro senso,e lì per lì se ne rallegrò,credendo di aver trovato un nuovo sistema per calcolare la longitudine.In realtà aveva scoperto la ” declinazione magnetica “,che è la differenza fra la direzione del Polo Nord geografico,o “Nord vero” e quella del Nord magnetico,differenza che varia da luogo a luogo,e muta anche col passare del tempo,e della quale il navigante deve tener conto,correggendo opportunamente la rotta.
Le ” carte nautiche ” del XIV° e XV° secolo erano costruite su due assi formati delle linee Nord-Sud e Est-Ovest,e la superficie era divisa tante linee equidistanti e parallele agli assi principali,formanti dei quadrati,illato di ognuno dei quali equivaleva ad un certo numero di miglia o di leghe.
I contorni delle coste erano indicati con molta approssimazione.Vi erano poi tante linee oblique che rappresentavano i principali rombi della rosa dei venti,e che partivano da una rosa principale che occupava il centro della carta,e da altre minori segante in altri punti della stessa.
Con l’allargarsi delle conoscenze geografiche,sorse anche il problema del come rappresentare porzioni del globo terrestre sempre più ampie,con un’esattezza sempre maggiore di quella delle carte medioevali.A questo problema si applicarono matematici e scienziati del secolo XVI°,e quello che lo risolse più brillantemente,agli effetti della navigazione,fu l’olandese Gherado Kramer,detto Mercatore,il quale nel 1569 ideò la proiezione che porta il suo nome,e che ancora oggi è usata per la maggior parte delle carte di navigazione.
La “proiezione di Mercatore” si ottiene immaginado di avvolgere il globo terrestre con un cilindro tangente all’equatore,e proiettando su questo cilindro la superficie del globo dal centro dello stesso.
In tal modo i meridiani vengono ad essere rappresentati da rette verticali da rette verticali equidistanti,ed i paralleli da rette da rette orizzontali che si distanziano fra loro tanto più,quanto ci si allontana dall’equatore.

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