Cristoforo Colombo il gemello dell’Amerigo Vespucci

L'Amerigo Vespucci ed il gemello: Cristoforo Colombo - Epoca della foto: anno 1935 Fotografo: sconosciuto Origine: Archivio Storico della Marina Militare Italiana

CRISTOFORO COLOMBO il gemello

dell’AMERIGO VESPUCCI

Non tutti sono a conoscenza che l’Amerigo Vespucci avesse un gemello, il Cristoforo Colombo. Oggi parleremo del Cristoforo colombo e sarà qualcosa di nuovo per molti. Fare un articolo sull’Amerigo Vespucci è sicuramente molto motivante,  ed il desiderio di realizzarlo, in un prossimo futuro, è grande. Certo il Vespucci, il nostro orgoglio nazionale, è conosciuto davvero da tutti per averlo visto da lontano o per averlo visitato o per aver letto i tanti articoli e libri scritti.

Filmati Di Mare ha già creato a settembre 2011, sul proprio account di Facebook, un album fotografico con molte info sul Vespucci e sarebbe semplice trasformarlo in un articolo da pubblicare, ma sarebbe, la nostra, una voce, se pur diversa, ma come tante altre. Forse preferiremo parlare invece, nel prossimo articolo, del primo Amerigo Vespucci [anche questa nave, come la Cristoforo Colombo, sconosciuta a molte persone]

FRANCESCO ROTUNDI progettò le navi-scuola “C. Colombo”. e “A. Vespucci”.

Francesco Rotundi progettò le navi-scuola “C. Colombo”. e “A. Vespucci”.

Passeggiando per la villa comunale di Foggia, sarà capitato a molti di imbattersi nel busto eretto a Francesco Rotundi, ma in tanti non sapranno che questo illustre figlio della città di Foggia è stato uno dei più grandi progettisti navali di tutti i tempi.
Egli nacque a Foggia il 10 luglio del 1885
Stroncato da un morbo crudele si spense, all’età di soli 60 anni a Roma il 25 ottobre 1945.
Laureatosi in ingegneria navale e meccanica, entrò in Marina come tenente del Genio e fu destinato all’Arsenale di Venezia. E da Venezia Francesco Rotundi, iniziò la sua carriera luminosa di grande tecnico che, dotato di eccezionali capacità realizzatrici ed organizzatrici, gli valsero il generale riconoscimento dei superiori e dei colleghi.

Un episodio lo mise subito in evidenza: la nave “S. Giorgio” si era incagliata nello stretto di Messina ed egli era imbarcato come Capitano del Genio Navale sul “Volturno”. Il giovane ufficiale seppe organizzare talmente bene il salvataggio della nave che essa poté raggiungere il bacino di carenaggio con i propri mezzi. Per questo salvataggio i Superiori lo vollero nel “Comitato Progetti Navi” dove si svolse tutta la sua luminosa carriera e rifulse la sua capacità tecnica che lo impose all’ammirazione generale.
Per un breve periodo Francesco Rotundi abbandonò la sua attività al “Comitato Progetti Navi” perché fu incaricato come Vice-Comandante del Cantiere di Castellammare di Stabia, ove era in costruzione la nave scuola “Cristoforo Colombo” che egli stesso aveva progettato.
Da giovane progettò le navi posamine tipo “Legnano” poi le navi-scuola “C. Colombo”. e “A. Vespucci”.
Francesco Rotundi ha avuto ruoli molto importanti in Marina. manganofoggia.it/rotundi

Non tutti sanno che  l’Amerigo Vespucci ha avuto un gemello!
La foto introduttiva: Regia Nave Amerigo Vespucci e RN Cristoforo Colombo all’ancora accostati nel Golfo della Spezia.
Le due unità costituivano la Divisione Navi Scuola ed effettuarono insieme nove Campagne di Istruzione in Mediterraneo, Nord Europa e Atlantico, fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
In questa immagine si possono notare le differenze costruttive delle due unità.
Le più evidenti sono una diversa inclinazione del bompresso (più orizzontale nel Cristoforo Colombo), il diverso attacco delle sartie (a filo di murata per il Vespucci, esterno con parasartie sull’impavesata per il Colombo) e l’assenza, su quest’ultimo, delle imbarcazioni maggiori sistemate a centro nave e pertanto mancante del relativo bigo di carico, che si nota sul Vespucci fra l’albero maestro ed il trinchetto. Il Cristoforo Colombo, inoltre aveva due eliche coassiali mentre il Vespucci ne aveva solamente una.
Sul Colombo, inoltre, non c’era la plancia a poppa ove è situato il timone a quattro ruote e gli alberi erano leggermente più bassi. Si racconta che, durante la navigazione nell’istmo di Corinto il Colombo riuscì a passare sotto il ponte che congiunge le due sponde, mentre il Vespucci lo toccò con l’albero maestro che si danneggiò.
Qualche info sul Cristoforo Colombo
Nave Scuola Cristoforo Colombo, il gemello del Vespucci
Nella seconda metà degli anni Venti la Marina Militare Italiana rinnovò le Unità destinate all’addestramento degli Allievi dell’Accademia Navale, e lo Stato Maggiore ritenne che, nonostante lo sviluppo della nuova flotta fosse orientato verso una tecnologia sempre più avanzata, la scuola migliore per i suoi equipaggi fosse quella a bordo di una nave a vela, che subisce maggiormente i condizionamenti del mare e del vento. Nel 1925 per iniziativa dell’Ammiraglio Giuseppe Sirianni, Ministro della Marina, fu decisa la costruzione di due Navi Scuola,  Amerigo Vespucci e il Cristoforo Colombo. Il progetto fu affidato al Tenente Colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, il quale, nel disegnarne le forme, si ispirò a quelle di un vascello della fine del Settecento inizi Ottocento, non a caso le fasce bianche rappresentano le due linee di cannoni dei vascelli ai quali il progettista si era ispirato. Il Cristoforo Colombo fu impostato sugli scali del Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia il 15 aprile 1926, fu varato il 4 aprile 1928 ed entrò in servizio il 1° luglio dello stesso anno, e fu la prima delle due Unità ad essere impiegata come Nave Scuola. Le due navi effettuarono insieme nove Campagne di Istruzione in Mediterraneo, Nord Europa e Atlantico, fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il Vespucci ed il Colombo presentavano alcune differenze, fra cui le più evidenti erano una diversa inclinazione del bompresso, il diverso attacco del le sartie che per il Vespucci è a filo della murata, mentre per il Colombo era esterno, inoltre sul Colombo c’era l’assenza delle imbarcazioni maggiori sistemate a centro nave e del relativo albero di carico. Il Colombo, inoltre aveva, per filare le catene delle ancore, due occhi di cubia per mascone, mentre il Vespucci, ne aveva uno solo. Sul Colombo, lo scafo, la struttura, i ponti e i tronchi portanti degli alberi e del bompresso erano in acciaio, così come i pennoni e le sartie. La nave era divisa in tre ponti principali: ponte di coperta, ponte di batteria e corridoio, con castello a prora e cassero a poppa. La copertura del ponte, del castello, del cassero e le rifiniture erano in legno di teak. La propulsione principale era a vela, costituita da ventisei vele di tela olona, la cui superficie totale misurava 2.824 metri quadrati. La propulsione secondaria era costituita da due motori diesel elettrici accoppiati più due dinamo. Nel 1949 con la firma del trattato di pace a Parigi, si stabilì che il Cristoforo Colombo venisse ceduto all’Unione Sovietica. La nave, nel febbraio 1949, venne trasferita ad Augusta dove passò in disarmo in attesa della consegna. Nel marzo 1949 con la sigla Z 18, raggiunse Odessa, dove avvenne la consegna ai sovietici. Al comando dell’unità venne destinato il Capitano di Corvetta Nikolaj Korzun. Le cambiarono il nome in Dunay, ovvero Danubio, e ad Odessa i sovietici, allo scopo di cancellare il ricordo dell’italianità della nave, ridipinsero lo scafo di colore grigiastro al posto della colorazione bianca e nera che riportava ai ponti delle batterie dei cannoni tipica dei vascelli da guerra della fine del settecento. Nella Marina Sovietica, la nave, assegnata alla 78ª Brigata di addestramento, venne utilizzata saltuariamente come nave scuola ad Odessa nelle acque del Mar Nero fino al 1959, quando passò alle dipendenze della Scuola Superiore del Ministero della Marina di Leningrado che nel 1960 la destinò all’Istituto Nautico di Odessa. Nel 1961 avrebbe dovuto essere sottoposta a costosi lavori di manutenzione, che mai furono iniziati, anzi nel frattempo, venne disalberata ed adibita a nave di trasporto per il legno finché nel 1963 bruciò insieme al suo carico nelle acque sovietiche e poiché venne ritenuto economicamente sconveniente un suo recupero, venne radiata dall’albo delle navi nello stesso anno, restando abbandonata e semidistrutta per altri otto anni fino al 1971, anno in cui decisero definitivamente di demolirla. ottante.it/blog

foto: anno 1936 Fotografo: sconosciuto Origine: archivio privato. Le Regie Navi Scuola Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci in fila attraccate al molo.

 

Attualmente naviga solo la nave Amerigo Vespucci, con la quale la Marina Militare Italiana effettua le campagne addestrative degli Allievi Ufficiali.
I due velieri vennero impostati e costruiti nel Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia (NA).
Il progetto di entrambi, molto simili e per questo spesso li si considera gemelli, nonostante le differenze sopra descrittte. Il   Cristoforo Colombo nacque poco prima dell’altra nave scuola,Amerigo Vespucci.

Cristoforo Colombo

 Motto dell’unità: Navigare ed osare
Veliero con attrezzatura velica “armata a nave” aveva i tre alberi verticali ed il bompresso dotati di pennoni e vele quadre; le vele erano di taglio: i fiocchi a prora, fra l’abero di bompresso ed il trinchetto, gli stralli, fra il trinchetto e il maestra e la randa dotata di boma e picco, sulla mezzana.
La superficie totale velica era di circa 2600 metri quadri; le vele di tela olona (canapa) erano manovrate da circa 20.00 metri di cavi di canapa e manilla costruiti nella Corderia di Castellammare di Stabia costruita nel 1793 dopo un decennio dall’entrata in funzione dell’annesso cantiere.
Immediatamente dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, le due navi scuola si trovavano a Fiume e. obbedendo agli ordini, il Colombo ed il Vespucci salparono alla volta di Brindisi con a bordo gli allievi dell’Accademia di Livorno del corso Argonauti. Al largo di Ancona incrociarono il sommergibile Ametista al comando del Sottotenente di Vascello Ginocchio che comunicò al Comandante Morin del Gruppo Navi Scuola, che la città era in mano tedesca e che il sommergibile stava per autoaffondarsi per non cadere in mano nemica. I due velieri riuscirono ad entrare nel porto di Brindisi il 10 settembre.
Terminata la guerra, il Colombo riprese la sua attività e, nel mese di novembre 1946, al comando del Capitano di Fregata Giovanni Adalberto, si trovò impegnata in un pericoloso fortunale al largo di Cagliari, che mise a dura prova le qualità nautiche della
nave, del comandante e dell’equipaggio, tanto è vero che furono oggetto di un particolare “Elogio” da parte del Ministero della Marina. Un’altra tempesta, che lacerò le vele e fece rischiare il naufragio al Colombo avvenne alla fine del mese di gennaio 1947
nella crociera Napoli-Genova. La nave, però, riuscì anche questa volta a ripararsi nel golfo di Juan per poi ancorarsi nei pressi del faro di La Garoupe nella Costa Azzurra.Come abbiamo già sopra descritto, alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1949. in base al trattato di pace di Parigi, il Colombo dovette essere ceduto all’unione Sovietica.
Si racconta che, in effetti, la nave ceduta all’U.R.S.S fosse il Vespucci e non il Colombo, essendo quest’ultima, sebbene più vecchia, in migliori condizioni generali. Ma questa rimane solo una supposizione.
La nave fu ceduta non senza incidenti. A Taranto, dove erano ormeggiate le navi da consegnare all’URSS, manifestazioni di dissenso e tentativi di sabotaggio. Non si doveva consegnare agli stranieri l’orgoglio della Marina! Diversi marinai si stavano organizzando per mettere dell’esplosivo sotto la carena e far saltare in aria la nave; furono scoperti ed arrestati dalla polizia, dai carabinieri e dal controspionaggio della Marina.  Antonio Cimmino  marinai.it
Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg Naval Ensign of the Soviet Union.svg
Proprietario/a Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg Regia Marina
Naval Ensign of the Soviet Union.svg Voenno Morskoj Flot SSSR
Cantiere Castellammare di Stabia (NA)
Impostata 15 aprile 1926
Varata 4 aprile 1928
Entrata in servizio 1º luglio 1928
Radiata ceduto all’bandiera URSS nel 1949
Destino finale distrutto in un incendio nel 1963
Caratteristiche generali
Dislocamento 4.146
Lunghezza ft. 100,50 m
Larghezza 15,50 m
Pescaggio 7 m
Propulsione principale vela:

propulsione secondaria:

Velocità 10 nodi
Equipaggio circa 400 persone:

Armamento
Armamento 4 cannoni da 70/40 e 4 mitragliatrici
Propulsione principale: ventisei vele di tela olona (canapa) per un totale 2.824 mq.
Vele dell’albero maestro (dal basso verso l’alto): trevo di maestra, gabbia fissa, gabbia volante, gran velaccio, controvelaccio.
Albero di mezzana: randa, contromezzana, contromezzana volante, controbelvedere, belvedere.
Albero di trinchetto: trevo di trinchetto, parrocchetto fisso, parrocchetto volante, velaccino, controvelaccino.
Albero di bompresso: controfiocco, fiocco, gran fiocco, trinchettina.
Vele di strallo: strallo di belvedere, strallo di contromezzana tra maestra e mezzana, strallo di controvelaccio e strallo di velaccio tra maestra e trinchetto.
Propulsione secondaria: apparato composto da due motori diesel elettrici accoppiati + 2 dinamo.  Disponeva di 2 eliche coassiali controrotanti.
Velocità Velocità a vela 10 nodi, Velocità di crociera a motore 7 nodi
Combustibile gasolio

il varo della nave scuola Cristoforo Colombo

Il Cristoforo Colombo fu impostato il 15 aprile 1926 e venne varato il 4 aprile 1928. Il suo primo nome fu “Patria”, venne però cambiato quando era ancora in costruzione. Entrò in servizio il 1° luglio 1928 e svolse la sua attività fino al 1943.

il varo della nave scuola Cristoforo Colombo

Ha il primato di essere stata la 100° costruzione dell’allora Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia!

Il Vespucci invece venne varato il 22 febbraio 1931 ed entrò in servizio, a fianco del Colombo, nel luglio dello stesso anno.
Effettuarono assieme le Campagne di Istruzione per ben nove volte. Solcarono i mari volgendosi sia nel Mar Mediterraneo, sia nel Nord Europa, che nell’Oceano Atlantico, fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

il varo della nave scuola Cristoforo Colombo 4 aprile 1928

La Regia Nave Cristoforo Colombo sui vasi nel cantiere di Castellammare poco prima del varo. (foto sotto)

Se già è difficile avere notizie del Vespucci, si può immaginare quanto lo sia nei riguardi del Colombo, che tra l’altro è stato ceduto ed è stato anche demolito.
Nella Sala Consiglio del Vespucci sono esposti due quadri ad olio, rappresentanti lo sbarco di Colombo a San Salvador e il suo rientro in Spagna, che si trovavano sul “gemello” Cristoforo Colombo

nave scuola Cristoforo Colombo in bacino Epoca della foto: 4 aprile 1928 Fotografo: sconosciuto Origine: Archivio Storico della Marina

 

Cristoforo Colombo in allestimento ultimato

 

Cristoforo Colombo Eccolo finalmente in navigazione!

Un ringraziamento al sig. Beppino per aver fornito questa foto, ma soprattutto perché è una delle maestranze che lavorano in Arsenale e che si preoccupano di riportare tutte le navi allo splendore, comprese quelle particolari come i velieri.

Una originale, e rara, foto nelle quala potete ammirare le navi scuola Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo ai tempi in cui navigavano assieme.

Una originale, e rara, foto nelle quala potete ammirare le navi scuola Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo ai tempi in cui navigavano assieme.

Rara foto, di entrambi i velieri. (Foto dal sito web della Marina Militare)

Cristoforo Colombo Rara foto, di entrambi i velieri. (Foto dal sito web della Marina Militare)

Cristoforo Colombo: la polena custodita a La Spezia (foto dal sito web della Marina Militare)

 

La polena del Cristoforo Colombo fu realizzata da un esperto artigiano: Domenico Amici.

Si ispirò al ritratto più verosimile del navigatore, cioè all’opera del pittore della corte di Spagna Pedro Berruguete. Nel dipinto il navigatore è raffigurato con i capelli rossi, il viso lungo e il naso aquilino.

La polena è custodita al museo navale di La Spezia, perché fu sbarcata prima che la nave partisse per Odessa nel 1949. Il grande navigatore è rappresentato con il braccio destro teso nell’atto di indicare il nuovo mondo. Il viso dimostra la sua soddisfazione nel momento dell’avvistamento della terra.

L’artigiano Domenico Amici nacque ad Orbetello il 30 ottobre 1893 e frequentò le scuole d’arte a Cascina. Nel 1913 giunse alla Spezia e realizzò molte apprezzate opere tra le quali anche alcuni stemmi di navi di battaglia. Il figlio dell’artista, Boris Amici, che a quel tempo aveva circa 23 anni, contribuì alla realizzazione sgrossando il legno di cipresso della polena. Con soddisfazione può dire di aver visto nascere l’opera nel laboratorio di via Fazio angolo via Manin. mondovespucci.com

Cristoforo Colombo: la Polena

La parete delle polene del Museo Tecnico Navale di La Spezia. In primo piano la polena della N.S. "Cristoforo Colombo".

In quattro fantastiche foto (le prossime) è presente il sig. Anselmo Pieri, classe 1923, che è stato imbarcato sulla nave scuola Cristoforo Colombo dall’ 11 ottobre 1946 al 30 giugno 1947. Il suo incarico era: elettricista-girobussolista.

Cristoforo Colombo

 

Cristoforo Colombo

Cristoforo Colombo

Cristoforo Colombo

Cristoforo Colombo, Rara foto-

Rara foto, di entrambi i velieri. (Foto dal sito web della Marina Militare)

Altre differenze tra i due velieri sono queste.

Il Colombo aveva due occhi di Cubia per mascone per filare le ancore, il Vespucci ne ha uno solo.
Si dice che il fumaiolo del Colombo fosse più basso di quello del Vespucci e quindi quasi invisibile.
Sembra inoltre che la baleniera del Colombo sia stata tolta, prima della cessione alla Russia, e sia stata posizionata sul Vespucci.

Le leggende poi, vista la brutta e prematura fine del Colombo, nascono molto facilmente. Una di queste afferma addirittura che: il drammatico incendio che danneggiò il Colombo fu provocato da un blitz, organizzato da ex Ufficiali della Regia Marina, che non sopportavano una fine simile per questo gioiello di nave. Vederla trasformata in nave da trasporto legname era un oltraggio che andava vendicato e così, questi uomini, si dice addirittura capitanati da Julio Valerio Borghese, incendiarono la nave, perché … “meglio distrutta che umiliata” mondovespucci.com

Cristoforo Colombo -Rara foto, di entrambi i velieri. (Foto dal sito web della Marina Militare)

Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci

Cristoforo Colombo -Rara foto, di entrambi i velieri. (Foto dal sito web della Marina Militare)

Regia Nave CRISTOFORO COLOMBO Ritratto della R.N. CRISTOFORO COLOMBO, in acrilico su tela, da foto d'epoca, dipinto da Carlo Vm. nel 1968 naviearmatori.net/gallery

Il 15 luglio 1932 il Tenente di Vascello Alberto Da Zara, futuro protagonista del Mezzo Giugno 1942, assume il comando del Colombo per una crociera che avrebbe toccato le Antille, Cuba, Key West, le Bermude, le Azzorre, Curação, Giamaica, Cuba. Davanti alle Bermude incontra un ciclone: col solo trevo di trinchetto e le gabbie terzarolate superava i dodici nodi. Tutti in coperta per quattro giorni e tre notti. Danni patiti, scalo a Gibilterra con arrivo a La Spezia senza bompresso dopo cinque mesi e 10.000 miglia a vela ai primi di gennaio del 1933.
Dal libro “Pelle d’Ammiraglio” del Comandante Alberto Da Zara, Arnoldo Mondadori Editore, 1949.

Onorificenze

Onorificenze italiane

Commendatore dell'Ordine militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell’Ordine militare d’Italia
— 24 novembre 1947[16]
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia
— 25 giugno 1942[16]
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria Croce al merito di guerra
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911 – 1912 - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911 – 1912
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa italiana della vittoria

Onorificenze straniere

Commendatore dell'Ordine Militare di San Benedetto d'Avis (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell’Ordine Militare di San Benedetto d’Avis (Portogallo)

 

Il Cristoforo Colombo ed avanti l'Amerigo Vespucci 1933 il conte di savoia raggiunge la divisione velica in atlantico

CRISTOFORO COLOMBO

COLOMBO - nave scuola Lunghezza fuori tutto 78,39 m scala 1:100

Questa documentazione è stata realizzata a cura dell’Amm. Gay riducendo fotograficamente i piani originali.
In tre tavole: piano di costruzione, vista di fianco, vista dall’alto, ponte di coperta e n.4 sezioni trasversali. culturanavale.it

Sezione Maestra

 

Sezione Maestra

La divisione in ponti era la seguente: coperta, batteria e corridoio con castello a prora e cassero a poppa. La copertura del ponte principale, del cassero e del castello era in legno.
Il fasciame era composto da lamiere di acciaio di vari spessore ( da 12 a 16 mm.), collegate alle costole, ai madieri, alla chiglia ed ai bagli, da una fitta chiodatura. Gli alberi, compreso il bompresso, erano costruiti in tre pezzi di cui i primi due in acciaio e gli ultimi tratti in legno Douglas; i tre pennoni inferiori erano in acciaio, mentre i due superiori in legno. In legno teak oltre il ponte di coperta, anche la battagliola e la timoneria; gli altri elementi di allestimenti erano mogano, legno santo, frassino,noce. marinai.it

Cristoforo Colombo -particolari dei madieri

Cristoforo Colombo- Struttura della poppa di nave in ferro chiodata

 

 

 

 

 

 

 

La nave scuola Cristoforo Colombo, come era fino al 1949, disegnata da Antonio (Lazer_one).

La nave scuola Cristoforo Colombo dopo la cessione all’ex Russia, Cambierà nome: provvisoriamente nel marzo 1949 con la sigla Z 18 durante il viaggio dall’Italia ad Odessa e poi definitivamente in Dunay

La nave Dunay, la trasformazione della precedente nave scuola Cristoforo Colombo dopo la cessione all'ex Russia - disegnata da Antonio(Lazer_one).

La Z18 - Epoca della foto: 1950 Fotografo: sconosciuto

La nave Dunay, ex Regia Nave Cristoforo Colombo, uscita dal cantiere di Odessa, impavesata il giorno della consegna alla Marina Sovietica. Sparita la scritta CRISTOFORO COLOMBO sul giardinetto e la splendida colorazione dello scafo, della plancia e dell’alberatura, l’unità non sarà mai più il veliero più ammirato al mondo.
Saltuariamente operativa sino al 1959, dopo qualche anno di utilizzo per l’addestramento l’unità finirà abbandonata a marcire sino al suo smantellamento.

Dunay

Cristoforo Colombo: gli apparati

 

– Sala apparato motori Ufficio Fotografico Ercole Marelli

Luogo e data della ripresa: 1928 – Materia/tecnica: gelatina bromuro d’argento/carta
Misure: 18 x 24
Note: Sala apparato motori della Nave Cristoforo Colombo con macchinari e impianti della Ercole Marelli
Collocazione: Sesto San Giovanni (MI), Istituto per la storia dell’età contemporanea, fondo Sezione fotografica dell’archivio storico della Società Ercole Marelli, SERIE A_SC_003

Nave Cristoforo Colombo - Sala apparato motori Ufficio Fotografico Ercole Marelli

Ercole Marelli (Società) – Quadro di comando per la Nave Cristoforo Colombo

Ufficio Fotografico Ercole Marelli- Luogo e data della ripresa: Sesto San Giovanni (MI), Italia, 1930
Materia/tecnica: gelatina bromuro d’argento/carta – Misure: 18 x 24
Note: Quadro di propulsione ausiliaria e ausiliari di macchina
Collocazione: Sesto San Giovanni (MI), Istituto per la storia dell’età contemporanea, fondo Sezione fotografica dell’archivio storico della Società Ercole Marelli, SERIE B_SC_023

 

Ercole Marelli (Società) - Quadro di comando per la Nave Cristoforo Colombo - Quadro di propulsione ausiliaria e ausiliari di macchina

Ercole Marelli (Società) – Quadro di comando per la Nave Cristoforo Colombo
Ufficio Fotografico Ercole Marelli
Luogo e data della ripresa: Sesto San Giovanni (MI), Italia, 1930
Materia/tecnica: gelatina bromuro d’argento/carta – Misure: 18 x 24
Note: Quadro principale di propulsione
Collocazione: Sesto San Giovanni (MI), Istituto per la storia dell’età contemporanea, fondo Sezione fotografica dell’archivio storico della Società Ercole Marelli, SERIE B_SC_023

Ercole Marelli (Società) - Quadro di comando per la Nave Cristoforo Colombo - Quadro principale di propulsione

Ercole Marelli (Società) – Quadro di comando per la Nave Cristoforo Colombo

Ufficio Fotografico Ercole Marelli
Luogo e data della ripresa: Sesto San Giovanni (MI), Italia, 1930
Materia/tecnica: gelatina bromuro d’argento/carta – Misure: 18 x 24
Note: Quadro servizi generali
Collocazione: Sesto San Giovanni (MI), Istituto per la storia dell’età contemporanea, fondo Sezione fotografica dell’archivio storico della Società Ercole Marelli, SERIE B_SC_023  lombardiabeniculturali.it

Ercole Marelli (Società) - Quadro di comando per la Nave Cristoforo Colombo - Quadro servizi generali

Ercole Marelli (Società) – Controller di propulsione per la Nave Cristoforo Colombo
Ufficio Fotografico Ercole Marelli
Luogo e data della ripresa: Sesto San Giovanni (MI), Italia, 1930
Materia/tecnica: gelatina bromuro d’argento/carta – Misure: 18 x 24
Collocazione: Sesto San Giovanni (MI), Istituto per la storia dell’età contemporanea, fondo Sezione fotografica dell’archivio storico della Società Ercole Marelli, SERIE B_SC_023  lombardiabeniculturali.it

Ercole Marelli (Società) - Controller di propulsione per la Nave Cristoforo Colombo

Ercole Marelli (Società) - Controller di propulsione per la Nave Cristoforo Colombo

Ercole Marelli (Società) – Quadro di comando per la Nave Cristoforo Colombo
Ufficio Fotografico Ercole Marelli
Luogo e data della ripresa: Sesto San Giovanni (MI), Italia, 1930
Materia/tecnica: gelatina bromuro d’argento/carta – Misure: 18 x 24
Note: Quadro principale di propulsione
Collocazione: Sesto San Giovanni (MI), Istituto per la storia dell’età contemporanea, fondo Sezione fotografica dell’archivio storico della Società Ercole Marelli, SERIE B_SC_023  lombardiabeniculturali.it

Ercole Marelli (Società) - Quadro di comando per la Nave Cristoforo Colombo - Quadro principale di propulsione

Ercole Marelli (Società) – Quadro di controllo per la Nave Cristoforo Colombo
Ufficio Fotografico Ercole Marelli
Luogo e data della ripresa: Sesto San Giovanni (MI), Italia, 1935
Note: Quadro servizi generali

Ercole Marelli (Società) - Quadro di controllo per la Nave Cristoforo Colombo - Quadro servizi generali

Il Video prodotto da *Filmati Di Mare. In Sequenza:                               1) Il CRISTOFORO COLOMBO; 2) Il primo AMERICO VESPUCCI;         3) L’ AMERICO VESPUCCI; 4) Il PALINURO

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“

4 comments

  1. Monica Garroni ha detto:

    ciao Sono Monica GArroni la figlia di Romolo Garroni direttore di fotografia ormai scomparso. Mio padre giro’ un documentario o cortometraggio suall Cristoforo Colombo, la bellissima, era nel suo cuore ed io sto cercando di ritrovare la sua opera.. ma come fare?…conservo solo foto scattate su quest’opera d’arte… vorrei poter entrare in possesso di questo introvabile documento di storia italiana, bella la vostra recensione sulla nave grazie

    • Filmati di Mare ha detto:

      Ciao Monica, mi fa piacere che il nostro articolo sia di tuo gradimento 🙂
      Ho visto che per tuo padre ci sono molte info e filmati sul web. Certamente avrai cercato anche li il cortometraggio sulla Cristoforo Colombo. Non so come si possa ritrovare. Cmq se ne entrassi in possesso lo potremmo inserire nell’articolo. Se desideri potremmo inserire anche qualche foto di tuo padre.
      Seguici, mi fa piacere. *Ser*

  2. Ho costruito un modello unica nel mondo, dell’amerigo vespucci, sono in processo di incominciare un’opera nuova. un modello unica della crisroforo colombo. mi servono delle photo in riguardo l’accomodazione delle scialuppe a im,barcazioni sistemate tra il fumaiolo a la plancia prodiera. Possibilmente anche qualunque informazione photo dettagli docoperta.
    Grazie
    tony

  3. Roberto ha detto:

    La polena di Cristoforo Colombo è rimasto fino agli anni ’70 in Arsenale a Taranto e successivamente trasferito al Museo Navale di La Spezia. Presso la Mostra Storica dell’Arsenale di Taranto sono custoditi una delle quattro ruote a caviglia e un fregio dello specchio di poppa.

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