Dasyatis pastinaca ,trigone,Common stingray
Dasyatis pastinaca ,trigone,Common stingray
Dasyatis pastinaca, conosciuta comunemente come pastinaca comune, è una razza appartenente alla famiglia Dasyatidae . La famiglia Dasyatidae comprende 76 specie di pesci d’acqua salata e d’acqua dolce comunemente conosciuti come pastinache o trigoni. Specie affine è la pastinaca americana (Dasyatis americana), distribuita nelle acque tropicali e subtropicali dell’Atlantico. Allo stesso ordine appartiene l’altavela (Gymnura altavela). Specie affini Dasyatis violacea, Dasyatis centroura, Dasyatis tortonesei.
Descrizione
Il è corpo piatto romboidale, con grandi pinne pettorali a forma di ali [arrotondate e si riuniscono davanti alla testa a formare uno pseudorostro], non esistono pinne dorsali mentre le pinne ventrali sono poco sviluppate; il muso è piuttosto pronunciato ed ottuso con la bocca ventrale; gli occhi, non grandi, sono posti sul dorso e seguiti da due evidenti spiracoli che sono ampi e di diametro maggiore degli occhi stessi. Possiede dalle 28 alle 38 file di minuscoli denti nella mascella superiore e 28-40 file nella mascella inferiore. La coda è sottile e lunga dotata di un aculeo seghettato e velenifero in grado di infliggere ferite anche gravi. Le Pastinaca si differenziano dalle “cugine” razze della famiglia rajidae per la presenza di questo aculeo velenoso. La pelle è liscia, ma a volte sono presenti dei tubercoletti spinosi lungo la carena dorsale del disco e della coda.
Classificazione scientifica | |
---|---|
Dominio | Eukarya |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Chondrichthyes -Pesci |
Sottoclasse | Elasmobranchii |
Superordine | Euselachii |
Ordine | Myliobatiformes – Raiformi |
Famiglia | Dasyatidae |
Genere | Dasyatis |
Specie | Dasyatis pastinaca |
Nomenclatura binomiale | |
Dasyatis pastinaca (Linnaeus, 1758) |
|
Sinonimi | |
Dasyatis tortonesei, Trigone | |
Nomi comuni | |
Pastinaca comune |
Distribuzione ed habitat
Subtropicale marino; salmastra; demersale
Questa specie è diffusa nell’Oceano Atlantico settentrionale orientale dalla Norvegia al Mar Baltico fino alle Canarie e al Mar Nero e nel Mar Mediterraneo comprese le coste italiane dove è comune più o meno ovunque. Nel nord-est dell’Atlantico, si tratta di una specie meno comune.
Il dato storico rivela che in Alto Adriatico la specie era piuttosto abbondante. Attualmente la presenza della specie è abbastanza occasionale e con bassissime densità lungo le coste di alcuni mari italiani (Mar Ligure, Alto Tirreno e Mar Adriatico), mentre nei mari della Sardegna e dello Ionio raggiunge densità molto elevate. Risulta piuttosto abbondante in ambienti idonei e dove l’attività di pesca lungo la fascia costiera è meno forte (Relini et al. 2010, Mannini & Relini 2012).
L’habitat ideale è rappresentato dai fondali sabbiosi e limosi, vicino a fiumi e nei pressi di scogliere abitualmente tra 20 e 35 m di profondità, ma la gamma di profondità è 5-200 m, tanto che entra nelle lagune e negli stagni costieri.
Colorazione
Brunastra sul dorso e biancastra sul ventre. La colorazione del dorso varia dal grigio-marrone al verde-olivastro o verde grigio a volte tendente al rossastro mentre il ventre è di colore chiaro. La parte superiore della coda, per tutta la sua lunghezza, è di colore molto scuro.
Dimensioni
Dasyatis pastinaca e più largo che lungo; raggiunge una dimensione massima riportata di 140 cm di larghezza disco e 250 cm Lunghezza totale (Bauchot 1987 Fisher et al. 1987 Notarbartolo e Bianchi 1998).
Biologia
Questo animale si nasconde e si nutre su fondali sabbiosi e fangosi, a volte in estuari e nei pressi di scogliere.
Se disturbato colpisce l’oggetto o l’animale con il suo aculeo che generalmente si spezza e rimane nelle ferite inferte: per l’animale non è un grave danno, poiché ricresce con una velocità di circa 1-1,5 centimetri al mese.
Ha un’indole timida e tende a scappare all’avvicinarsi di un subacqueo. Se molestata tende sempre a scappare velocemente grazie alle grandi pinne e solo se costretta come risorsa estrema usa l’aculeo velenifero. Preferisce inoltre sempre spiagge tranquille e poco affollate per cui in realtà gli incidenti con questa specie sono assai rari e sempre provocati da macroscopiche negligenze dell’uomo.
Il tasso di crescita della popolazione e la mortalità naturale sono sconosciuti.
Alimentazione
Si nutre principalmente di crostacei e piccoli pesci bentonici. Inoltre si ciba di molluschi di pesci di fondo e vermi che ricerca nel fango scavando con l’aiuto delle pinne pettorali.
Riproduzione – la crescita
Come le altre pastinache, la dasyatis pastinaca è una specie ovovipara (viviparity aplacental) fecondazione interna (oviduct) – portatori di vivi interni. Deposita le uova in Nord Atlantico, Mediterraneo e Mar Nero. Le femmine danno alla luce, in prossimità della costa, dai 4 ai 9 piccoli di circa 20 cm. due volte all’anno dopo una gestazione di quattro mesi. Inizialmente gli embrioni si alimentano con il tuorlo, poi ricevono nutrimento dalla madre per assorbimento indiretto di liquido uterino arricchito con muco, grassi o proteine attraverso strutture specializzate.
Le femmine maturano a 38 cm di lunghezza e 60 centimetri di larghezza mentre i maschi a 32 cm di lunghezza e 50 cm. di larghezza.
I periodi di riproduzione variano secondo le zone: nord Adriatico tra settembre e maggio; Baleari giugno e luglio;
Minaccia per la specie
Lista Rossa IUCN Stato Carente di dati (DD) ; CITES :Non valutato
Anche se sono disponibili pochi dati, questa specie sembra essere meno comune di quanto era una volta. Attualmente è valutato come quasi a rischio; ulteriori indagini sono richieste per catture e lo stato tassonomico della popolazione in tutta la distribuzione globale di questa specie prima che possa essere valutato al di là dei dati carenti a livello globale.
La pressione di pesca nelle acque costiere è elevatissima soprattutto nel Mar Adriatico. Viene pescata come bycatch dalle reti a strascico (di tipo abusivo, Sardegna) e dalle reti a imbrocco, palangari. I siti di riproduzione sono associati ai fondali sabbiosi e sono minacciati dal disturbo antropico (attività turistiche) e la pesca (tramagli e reti a imbrocco, la pesca a strascico).
Più comunemente si trovano in acque poco profonde (<50 m). Questa distribuzione di profondità rende più vulnerabile alla piccola pesca costiera che per la pesca a strascico in mare aperto. Ad esempio, Dasyatis pastinaca ha rappresentato più del 40% della biomassa elasmobranchi catturata nella pesca con tramaglio largo delle isole Baleari.
Questa specie è preso spesso come bycatch [cattura accessoria è un pesce o di altre specie marine che viene catturato involontariamente durante la cattura di alcune specie targetPesce che sono raccolti in un tipo di pesca, ma che non sono venduti o tenuti per usopersonale].
Usi umani
– Pesca: commerciale -E’ catturata con reti a strascico e con palangresi di fondo. Le ali sono commercializzate soltanto affumicate o secche e salate. Utilizzato anche per la farina di pesce ed olio.
Questa specie è preso spesso come bycatch.
– Acquari pubblici : Tollera variazioni di salinità/densità; necessita di temperatura molto stabile.
Note
Pericolosità per l’uomo
A seconda della zona colpita dall’aculeo, il decorso può arrivare ad essere mortale. Si veda l’esempio del naturalista personaggio televisivo, divulgatore scientifico e documentarista australiano Stephen Robert Irwin, morto in Australia in seguito a un colpo ricevuto da un trigone. Il 4 settembre 2006 Irwin è rimasto ucciso in un incidente subacqueo presso Port Douglas (in Australia). Durante la realizzazione di un documentario sulla fauna di Batt Reef, parte della Grande barriera corallina, è stato punto in pieno petto dall’aculeo velenoso di una razza spinosa: Irwin è inavvertitamente passato poco sopra l’animale nascosto nella sabbia, che ha drizzato immediatamente la coda dotata di aculeo velenifero (lungo circa 30 cm), colpendo una zona vitale vicino al cuore rendendo inutile ogni tentativo di rianimazione.
Video
09/08/2013 Immersione al Canyon con “Il Faro Diving” (Stazzo, CT), ripresa di una bella pastinaca ( volgarmente trigone) con due camere in contemporanea: lato destro e lato sinistro. Una ripresa estremamente ravvicinata: fino a solo 50 cm dal Trigone. Profondità -38 metri
“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“
Lascia un commento