Delfino bianco dello Yangtze, Lipotes vexillifer

Il delfino bianco dello Yangtze, Lipotes vexillifer

Il delfino bianco dello Yangtze, Lipotes vexillifer

È l’unica specie del genere Lipotes e della famiglia Lipotidae.

Eccola la notizia del 22/12/2006
Si è estinto il delfino bianco dello Yangtze
[MA GUARDIAMO UNA NOTIZIA DELL’ANNO DOPO: prossima foto]

August Pfluger, leader di un gruppo di ecologisti che ha navigato per sei settimane sul fiume Yangtze ( fiume giallo – Cina), ha dichiarato: “ Il delfino bianco dello Yangtze, chiamato ”baiji” dai cinesi è estinto di fatto. E’ una tragedia non solo per la Cina ma per tutto il mondo”. Gli studiosi affermano che nel fiume, che e’ lungo oltre seimila chilometri, ci potrebbero ancora essere una decina di esemplari di ”baiji”, che non sono sufficienti per salvare la specie dall’estinzione. Pfluger ha indicato nella pesca e nel traffico fluviale le principali cause della scomparsa del “baiji”
14/12/2006 ( ANSA)

Il delfino bianco dello Yangtze , Lipotes vexillifer

Cina: Il delfino bianco, Lipotes vexillifer
La buona notizia sui giornali locali. Un turista ha anche filmato il cetaceo
Era dal 2004 che nessuno vedeva un “baiji”, specie che vive nel fiume Yangtze
Cina, nuove speranze per il delfino bianco
“Non è estinto: avvistato un esemplare”

Cina, nuove speranze per il delfino bianco “Non è estinto: avvistato un esemplare”
PECHINO – Lo si credeva definitivamente estinto, invece il delfino bianco nuota ancora nelle acque del fiume Yangtze, nella Cina orientale. A tre anni di distanza dall’ultimo avvistamento, un esemplare è stato osservato da un turista e persino filmato.

La buona notizia è stata data dalla stampa locale. Zeng Yujiang, che si trovava in riva al fiume per una vacanza, ha avuto la fortuna di avvistare uno degli ultimi “baiji”, come vengono chiamati in Cina. “Non avevo mai visto una cosa così grande nell’acqua”, ha dichiarato. “Era a circa un chilometro di distanza ed è saltato più volte fuori dall’acqua”.

L’uomo ha anche ripreso il cetaceo con la sua videocamera. Il filmato è stato visionato da alcuni studiosi, che ormai temevano che la specie fosse scomparsa. Wang Kexiong dell’istituto di idrobiologia dell’Accademia delle Scienza, ha confermato che secondo gli esperti si tratta di un delfino bianco.

L’ultimo avvistamento di un baiji risaliva al 2004. Negli anni successivi diversi gruppi di ecologisti hanno battuto lo Yangtze ma senza riuscire a individuare nemmeno un esemplare. Di conseguenza, l’anno scorso era stato dichiarato una specie “gravemente minacciata” e forse “completamente estinta”.

Un team di scienziati andrà presto sul posto in cerca del delfino avvistato. Anche se la segnalazione ha ridato speranza agli amanti della natura, la situazione dei baiji è drammatica. Negli anni ’50 il fiume Yangtze ne ospitava migliaia, ma nel giro di pochi decenni il loro numero si è drasticamente ridotto a causa dell’inquinamento, della pesca eccessiva e dell’aumento del traffico fluviale. Nel 1997 ne furono contati 13, oggi potrebbe esserne rimasto solamente uno.
(30 agosto 2007)

ALTRO ARTICOLO:
giovedì 30 agosto 2007
Cina, il delfino bianco “Non è estinto: avvistato un esemplare”
Lo si credeva definitivamente estinto, invece il delfino bianco nuota ancora nelle acque del fiume Yangtze, nella Cina orientale.
A tre anni di distanza dall’ultimo avvistamento, un esemplare è stato osservato da un turista e persino filmato. La buona notizia è stata data dalla stampa locale.
Zeng Yujiang, che si trovava in riva al fiume per una vacanza, ha avuto la fortuna di avvistare uno degli ultimi “baiji”, come vengono chiamati in Cina.
“Non avevo mai visto una cosa così grande nell’acqua”, ha dichiarato. “Era a circa un chilometro di distanza ed è saltato più volte fuori dall’acqua”.(da repubblica.it) GPS
Pubblicato da Il Senio mormora a 30.8.07

La diga che ha sterminato il delfino bianco

DOPO GLI ARTICOLI del 2006 e 2007 (vedi le due foto precedenti) ecco un articolo del 2009

La diga che ha sterminato il delfino bianco
La più grande diga del mondo è la principale responsabile dell’estinzione di una rarissima specie di delfino d’acqua dolce. La grande opera è denominata Diga delle Tre Gole e ha letteralmente spezzato in due il Fiume Azzurro, o Yangtze, il fiume più lungo dell’Asia. Fortissimamente voluta del governo cinese, che non ha esitato a “traslocare” un milione e duecento mila persone, la diga ha dimensioni impressionanti: è alta 175 metri, ha un bacino di oltre 100 mila ettari e trattiene circa 22 miliardi di metri cubi d’acqua.
diga2

Spacciata come il più grande segno della civiltà cinese dai tempi della Grande Muraglia, la diga è decisamente la costruzione umana che, in una sola volta, ha avuto effetti più profondi sul clima e sull’ecosistema. Fin dalla sua presentazione, il progetto della diga aveva scatenato le critiche degli ambientalisti di tutto il mondo. Si era detto, innanzitutto, che la barriera avrebbe spezzato il flusso di detriti e limo dai monti fino a valle, rendendo necessariamente più aride tutte le regioni poste dopo la diga. Purtroppo le previsioni erano esatte, tanto che lo stesso resonsabile governativo della diga, Wang Xiaofeng, ha dichiarato qualche mese fa che si rischia una catastrofe ambientale.

Inoltre, uno spostamento di una massa d’acqua così immane non può che avere conseguenze profondissime sul clima di tutta la regione e, al limite, dell’intero continente. Molti analisti avevano predetto, ad esempio, che una tale concentrazione di acqua avrebbe aumentato l’umidità nelle zone adiacenti il bacino, e avrebbe perfino modificato il meccanismo di generazione dei monsoni. Addirittura, gli scienziati della NASA Richard Gross and Benjamin Chao hanno ipotizzato che il peso dell’acqua, concentrato in un’area molto ristretta, possa rallentare la rotazione della Terra.

Infine, è stato evidente fin da principio come la diga avrebbe costituito un ostacolo insormontabile per tutte quelle specie che nel corso della loro vita devono risalire il fiume. E tra queste vi è proprio il delfino bianco cinese. Denominato Lipotes Vexillifer, il delfino era già a rischio di estinzione ben prima dalla costruzione dello sbarramento, a causa dell’inquinamento del Fiume Azzurro, suo habitat naturale. Alla fine degli anni Novanta si stimava che fossero in vita meno di 100 esemplari.

Con l’inaugurazione della diga, nella primavera del 2006, si è sancita la definitiva condanna a morte di questo mammifero. Già nel 2006 una spedizione naturalistica aveva supposto la sua estinzione, dopo che risalendo il fiume per tutta la sua lunghezza non era riuscita a scovare neanche un esemplare. Nell’agosto 2007 il lipote era stato ufficialmente dichiarato estinto dall’Accademia delle Scienze cinese. Tuttavia, solo venti giorni dopo questo “funerale”, un esemplare di lipote era stato avvistato lungo il fiume, ridando qualche speranza che la specie potesse sopravvivere anche alla sconsideratezza umana. Purtroppo da allora dalla Cina non giungono più notizie su questo animale che pochissimi del nostro tempo hanno avuto la fortuna di incontrare, e che a quanto sembra nessuno incontrerà più.

 

Qualche speranza: questo video è stato pubblicato 2 mesi fa in data 15/dic/2011 =in West Lantau, Hong Kong

Non sappiamo quando è stato girato, ma dovrebbe essere attuale: Speriamo!

VIDEO in data 14/ago/2007 Chinese White Dolphins in Hong Kong,


Aggiornamento articolo 03/03/2012
Triste addio ad un delfino di fiume, ma la genetica: Baiji avrebbe potuto sopravvivere (o c’è ancora una possibilità?)

The pink boto, superficially like a Baiji drowning-princess-

Di tutti i delfini di fiume restanti del mondo, il Baiji o cinese Dolphin (Lipotes vexillifer) ha sofferto di più. Dal grande Boto rosa amazzonica (sopra) – all’affascinante e timido blu-grigio Baiji (sotto) sembra un grande passo, ma una volta, gli scienziati ritenevano che fossero strettamente legati, nonostante la disparità geografica. Non sono collegati gli uni agli altri, a parte le specie dell’Indo e del Gange.

Quindi c’era questa principessa solitaria, secondo i miti antichi, che ha rifiutato di sposare un uomo ricco. Suo padre la gettò nel Yangste in cui la sirena come mito vive ancora oggi, due metri e mezzo di lunghezza, molto spaventata e cieca, assordata dalle eliche. Il progetto della diga di Three Gorges nel bacino Yangste è probabile che sia la responsabile dell’uccisione di tutti gli animali rimasti, ma probabilmente è troppo tardi.  I Pericoli che hanno inghiottito questa specie graziosa con un naso particolare includono il traffico e l’inquinamento del grande fiume dei laghi e dell’estuario. Era abituato (speriamo di cambiare in un “è abituato”)  solcare il fiume in piccoli gruppi, anche se troppo timido per essere avvicinato da tutti.

L’alimentazione era notturna in larga misura e per diverse centinaia di chilometri del gigante fiume. Un maschio Qi Qi, sopravvissuto per 22 anni in cattività, ma l’unica recente stima di 13 individui viventi era nel 1999 (2006 trovati 0). Da un ottimale numero di 400 nel 1980, a 100 nel 1990, a 13 nel 1999. Facendo un calo del 10% di questa principessa, per ogni anno dal 1999 ci porta nel 2012 al numero 1?

Il Baiji (Cinese Lago Dolphin / delfino del fiume Yangtze / Changjiang Dolphin / Lipotes vexillifer) poco fotografato e ora funzionalmente estinti

Il Baiji (Cinese Lago Dolphin / delfino del fiume Yangtze / Changjiang Dolphin / Lipotes vexillifer) poco fotografato e ora funzionalmente estinti; Credit: Copyright © Accademia Cinese delle Scienze

Il College of Life Sciences in Nanjing (sul Yangtse) ha prodotto Shixia Xu, Jianfeng Ju, Xuming Zhou, Lian Wang, Kaiya Zhou, e la ricerca superba Guang Yang, pubblicato sulla rivista PLoS ONE , su ciò che non ha provocato queste morti, sono tre campioni del muscolo scheletrico e 14 campioni da esemplari morti, uccisi, pescati accidentalmente o bloccati.

Mentre i motivi sopra indicati ambientali possono aver finito la nostra eroina tragicamente, questo gruppo erudito dimostra che il genoma della specie non ha variazioni. Potrebbe essersi salvato. Nove geni molto divergenti sono stati trovati in soli 17 campioni. Un caso isolato (per 25 milioni di anni almeno), questa variabilità è del tutto inaspettata. Se anche il povero ghepardo avesse questa stessa variabilità, ma le specie di felini sono troppo consanguinee. Ci auguriamo che gli altri delfini di fiume abbiano alcuni dei geni essenziali. Le indicazioni sono che la selezione intensa ha alimentato il progresso delle specie per milioni di anni, solo per finire in questo triste fallimento per sopravvivere. La colpa è nella nostra specie, non nel nostra coraggiosa “principessa”

La ricerca ha coinvolto l’estuario e il 1700 chilometri a monte di Yichang, compreso l’habitat preferito del Baiji il lago Dongting e Poyang Lake.   Per tutto quanto descritto, potrebbero essersi frammentati in piccoli gruppi e questo significa che anche se uno o due sono rimasti a noi sconosciuti in una zona depressa, forse non sarebbero mai in grado d’incontrare l’altro.

La geografia del Kiang Yangste. Nanjing University è la seconda città più a nord. Yichang si trova all'estremo ovest con la costa a est. I punti indicano una distribuzione baiji dal 1980 desunti dai dati delle indagini (1979-1981) di Zhou, i quadrati indicano l'habitat residuo del baiji dedotto dal 1997 i dati dell'indagine di Zhang et al

Geografia del Kiang Yangste. Nanjing University è la seconda città più a nord. Yichang si trova all’estremo ovest con la costa a est. I punti indicano una distribuzione baiji dal 1980 desunti dai dati delle indagini (1979-1981) di Zhou, i quadrati indicano l’habitat residuo del baiji dedotto dal 1997 i dati delle indagini di Zhang et al .. doi: 10.1371/journal.pone.0030423.g001; Credit: PLoS ONE

 

L’effetto patogeno dei parassiti o altra malattia potrebbe aver causato la variazione, in quanto la specie ha lottato per sopravvivere. D’altra parte, il pensiero negativo, ci sono alcune specie in via di estinzione sulle isole che presentano variazioni di geni simili. Altri  hanno rilevato che non vi era alcuna contrazione gamma è diminuita nella popolazione del baiji. Ciò indica ancora una volta la frammentazione dei piccoli numeri disponibili per procreare e ritornare alla nascita di più piccoli. Solo uno normalmente nasce ogni due anni.

Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo ed informativo

 “Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


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