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Positano

Dentro Positano con *Filmati Di Mare*
POSITANO nel suo cuore
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    Positano

    « Dans ce paysage, incompréhensible, seulement la mer est horizontale, et tout ce que la terre est presque perpendiculaire »
    « In questo paesaggio incomprensibile, solo il mare è orizzontale, e tutto ciò che è terra ferma è quasi perpendicolare »

    Positano (Pusitano in salernitano) è un comune italiano di 3.981 abitanti della provincia di Salerno in Campania, appartenente geograficamente alla Costiera Amalfitana.

    Positano

     In età romana fu luogo di villeggiatura come attestato dal ritrovamento di una villa al di sotto della chiesa di Santa Maria Assunta. L’accesso alla villa avveniva via mare. Dal X al XII secolo è stato parte del Ducato di Amalfi

    Dal 1806 al 1860 è stato capoluogo dell’omonimo circondario appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie.

    Dal 1860 al 1927, durante il Regno d’Italia è stato capoluogo dell’omonimo mandamento appartenente al Circondario di Salerno.

Positano

L’età medioevale vide la costruzione di numerose torri per l’avvistamento dei Saraceni, autori di numerose incursioni e razzie ai danni della popolazione locale. La prima torre si trova al di fuori del comune Positanese, in località Punta Campanella, dove termina la Costiera Amalfitana ed inizia quella Sorrentina. Da lì, avvistati gli arabi, si lanciava il primo segnale, un colpo di cannone, e da questo poi il tam tam si spostava alla seconda, alla terza e poi così via, percorrendo Positano e tutta la Costiera Amalfitana. In questo modo i Positanesi potevano rifugiarsi sulle ripide alture (così sono state create le frazioni di Montepertuso e Nocelle). Infatti i Saraceni, abili navigatori e combattenti, erano sfavoriti nell’addentrarsi sulle alture, ed erano facilmente preda dei contrattacchi da parte della popolazione locale.

 

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 Leggenda della Madonna Assunta e del nome di Positano

La leggenda narra che, tanti anni fa, all’incirca nel XII secolo d.C., una nave che trasportava un quadro della Madonna, di tipo Bizantino, stesse solcando le acque del Mar Tirreno, dinnanzi all’allora paesino di Positano. C’era bonaccia ed il veliero non riusciva in nessun modo a riprendere il mare, quando i marinai sentirono una voce che diceva “POSA POSA”… Posa Posa, ovvero fermatevi li, in quel posto, quasi proveniente dal quadro della Vergine Maria. Così si avvicinarono alla riva. I positanesi, che da questo evento presero il loro nome, presero il quadro della Vergine e lo portarono nella Chiesa di S. Vito, Santo Protettore di Positano, che già non esiste più dal ‘600. La lasciarono lì, ma al mattino miracolosamente questo era sparito e fu ritrovato vicino al mare, su di un albero di “mortella”. Si pensa che anche lì ci fosse stato un miracolo, in quanto il quadro era arrivato li da solo. Fu così allora che i positanesi iniziarono in quel punto la costruzione della nuova chiesa dedicata, appunto, a Maria Assunta, festeggiata con ogni onore il 15 agosto di ogni anno. Oggi la chiesa è una delle più belle presenti in Italia. Tra gli abati commendatari che ressero l’abbazia di Positano ricordiamo il cardinale Vincenzo Maria Orsini, divenuto poi Papa Benedetto XIII.

Positano: sullosfondo le isole de Li Galli

Positano Myth Festival

A Positano ormai da qualche anno, tra la fine del mese di agosto e l’inizio del mese di settembre, si sta consolidando IL MYTH FESTIVAL una manifestazione volta a premiare personaggi illustri nel campo della danza, cultura e della musica nello scenario incantevole della spiaggia di Positano. Questa particolare cittadina della Costiera amalfitana apre le sue porte a grandi artisti e presenta anteprime.

Eva, Pandora, Gea: divine o umane, le donne occupano da sempre un ruolo centrale nelle vicende dell’umanità. Non vi è aspetto della società, della storia e della cultura che non rechi una marcata traccia femminile; anche nella Grecia antica, a volte semplicisticamente pensata e etichettata come maschilista (abusando di una categoria pienamente moderna), i grandi eroi del mito, Achille, Ettore, Ulisse, condividono il racconto dell’epos e la scena del dramma con donne altrettanto straordinarie: Elena, Andromaca, Penelope. Queste donne, appartenenti alla favola bella del mito, incarnano tuttavia sentimenti pienamente reali, umani: sono madri, mogli e amanti, regine e schiave, personaggi straordinariamente forti, ma la contempo vittime sacrificate alle proprie eccessive passioni.  Questa straordinaria umanità, tratto caratteristico delle donne del mito greco, da sempre ha catturato la mente e il talento di celebri autori, vissuti in epoche ben distanti da quella di Eschilo e Euripide: Cvetaeva, Goethe, Hofmannsthal, Rilke, Racine, Unamuno, Yourcenar, per ricordare soltanto alcuni – pochi – nomi di coloro che hanno contribuito a rendere immortali le gesta di personaggi quali Alcesti, Elena, Fedra, nati nell’Antica Grecia ma capaci di sopravvivere ai secoli, mutando e arricchendo costantemente il proprio carattere e il proprio valore simbolico all’interno di peripezie mitiche declinate al femminile.

A queste celebri donne, celesti e terrene, antiche e moderne, il Positano Myth Festival vuole rendere omaggio con una giornata di studi (sabato 10 settembre, con gli interventi dei proff. Luca Cerchiai, Maria Pia Pattoni, Luigi Spina e Paola Volpe), preceduta dalla presentazione del volume dedicato agli atti del Myth Festival del 2010 (venerdì 9 settembre, con l’intervento del prof. Giuseppe Cantillo). Dopo aver ascoltato il canto delle Sirene nell’Isola dei Galli (2009) e seguito la rotta di Odisseo nei suoi tanti approdi (2010) si tornerà nuovamente a riflettere sulla perenne attualità del mito della donna.

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“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


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