DIR DIVERS : IL SISTEMA

DIR divers Corea del Sud _ Squadra di demolizione subacquea della Corea del Sud vengono messi alla prova in preparazione per le celebrazioni che segnano l'annuale Giornata delle Forze Armate il 1° ottobre

DIR DIVERS : IL SISTEMA

Doing It Right (DIR) è un olistico approccio alle immersioni subacquee , che comprende diversi elementi essenziali, tra cui fondamentali abilità subacquee, lavoro di squadra, condizione fisica, e l’utilizzo di configurazioni di attrezzature snelle e minimalista. DIR sostenitori sostengono che attraverso questi elementi, la sicurezza è migliorata grazie alla standardizzazione delle attrezzature procedure di configurazione e dive-team per prevenire e affrontare situazioni di emergenza. 

DIR si è evoluto dalle sforzi di subacquei coinvolti nella Woodville Karst Plain progetto (WKPP) Negli anni 1990, che cercavano i modi per ridurre il tasso di mortalità in questi sistemi di grotte. La filosofia DIR è ora utilizzata come base per l’insegnamento immersioni da entry-level alle qualifiche tecniche e caverne da due organizzazioni, i Globale Underwater Explorers (GUE) e Unified Team Diving (UTD)

 
Aspetto Razionale Implicazioni
Squadra di sommozzatori La complessità logistica di immersioni in grotta profonda richiede un lavoro di squadra se gli obiettivi devono essere raggiunti.
  • Gli individui può essere necessario scambiati circa nei loro incarichi. Ciò significa che è essenziale disporre di intercambiabilità di subacquei. Ciò richiede a sua volta in standardizzazione delle attrezzature subacquee e di procedure tra tutti i subacquei all’interno del gruppo da cui la squadra può essere fatto a.
  • E ‘anche “non-team” diving relativo particolarmente pericoloso da fare, quando si cerca di raggiungere i molti compiti necessari per questo tipo di immersioni.
Dive pianificazione Immersioni in grotta profonda richiede un piano completo e dettagliato. I parametri e profili di immersione per un piano del genere richiedono generalmente meticolosi calcoli pre-immersione e la preparazione per mitigare il rischio considerevole. Tale pianificazione è resa inutile se non viene rispettato.
  • Attrezzatura che produce solo “on the fly” le direttive possono essere controproducenti e il suo utilizzo scoordinato rispetto al raggiungimento degli obiettivi generali del piano.
  • Allo stesso modo, la selezione e l’uso di qualsiasi elemento dell’impianto deve essere effettuata nel contesto di efficacia complessiva di raggiungere gli obiettivi di immersione
Technical diving / immersioni in grotta Deep, immersioni con decompressione è necessariamente tenuto a effettuare immersioni penetrazione sul WKPP. Durata dell’immersione estesa e le indagini di parti inesplorate del sistema di grotte esposto subacquei alle esposizioni senza precedenti. Diving di questo tipo è soggetta a maggiore livello di rischio e mitigazione dei rischi maggiori richiedono più severe.
  • Le attrezzature devono essere selezionate  in modo tale che è adatto per le immersioni più pratica avanzata. Tali attrezzature devono essere sempre affidabili e offrono prestazioni adeguate per gli ambienti più estremi può essere usato dentro Si propone che questo apparecchio sarà anche adatto per attività meno avanzati.
  • Ridondanza in configurazione delle apparecchiature è necessario principali sistemi di supporto vitale. Parte di questa ridondanza deve essere fornita dal subacqueo, e parte può essere realizzato dal gruppo combinato.
  • Le attrezzature devono essere ridotti al minimo solo ciò che è essenziale per minimizzare modi di guasto e di eseguire le attività di immersione.
  • La grande quantità di materiale necessario per le penetrazioni estreme ha reso indispensabile per ottimizzare rigorosamente ogni aspetto della configurazione delle apparecchiature e procedure per mantenere il carico compito e l’onere apparecchiature ad un livello che ha fatto le immersioni fisicamente possibile a un livello accettabile di rischio personale

Team unificato

Il team d’immersione non è un gruppo di individui che s’immerge insieme casualmente, bensì un gruppo in cui ognuno agisce avendo come obiettivo l’interesse del gruppo stesso. Ogni membro deve essere un subacqueo capace, indipendentemente dal gruppo stesso, altrimenti la sua partecipazione aggiungerà un rischio in più al gruppo. Il detto che una catena è tanto robusta quanto lo è ogni suo singolo elemento, è certamente appropriato per definire la qualifica di un team d’immersione. I subacquei componenti il team hanno l’obbligo di informare il resto del team se le immersioni pianificate vanno oltre i limiti della propria abilità o della propria sfera di comfort. I subacquei, inoltre, devono essere preparati ad aiutarsi uno con l’altro a fronteggiare qualsiasi difficoltà, in modo di evitare che queste diventino un problema reale.

Preparazione

Pre-immersione:

Troppi subacquei ritengono erroneamente che la preparazione pre-immersione abbia inizio il giorno, o poche ore, prima dell’immersione stessa. La vera preparazione pre-immersione è un impegno costante che coinvolge tre attività principali: concentrazione mentale – allenamento fisico – esperienza Subacquei che cercano di evitare una qualsiasi di queste tre aree non sono preparati per affrontare in modo adeguato l’immersione e potrebbero sperimentare un minor livello di divertimento durante l’immersione, perdere un’opportunità o addirittura trovarsi ad affrontare una situazione di pericolo.

Concentrazione mentale

Subacquei che non hanno attenzione verso l’immersione che stanno eseguendo, o pianificando, potrebbero non essere tempestivi nell’intervenire per aiutare un compagno in difficoltà. Una buona concentrazione permette al subacqueo di godersi veramente l’immersione, restando perfettamente cosciente e consapevole dell’ambiente circostante, mantenendo la certezza di saper intervenire prima che eventuali piccoli problemi diventino grossi problemi. Una scarsa attenzione tende, invece, ad esacerbare le difficoltà. Per esempio, perdere la concentrazione sull’immersione può causare la violazione della regola dei terzi o di un’altra regola di gestione della scorta di gas, sfociando in situazioni pericolose, oppure causare la separazione dal proprio compagno. Avere la lucida consapevolezza di quello che sta accadendo per tutto il tempo dell’immersione aumenta la sicurezza, l’efficienza e il divertimento.

Allenamento fisico

Individui non allenati fisicamente sono soggetti ad un rischio maggiore di malanni e ad una vita più breve e di minor qualità; sono, inoltre, maggiormente esposti ai comuni problemi legati all’immersione come ad esempio l’incapacità a contrastare un ambiente impegnativo, un maggior rischio di malattia da decompressione, ipotermia, stress da vestizione, minor capacità di prestare soccorso, ecc. Subacquei non preparati fisicamente non solo mettono a rischio se stessi ma costituiscono un punto di debolezza per l’intera squadra. La preparazione atletica deve prevedere un allenamento cardiovascolare, di irrobustimento, flessibilità, nutrizione, astinenza dall’uso di droghe, consumo limitato o astinenza dall’alcol e dal fumo della sigaretta. Subacquei fuori forma, o in eccesso di peso, devono affrontare le loro responsabilità e decidersi ad adottare uno stile di vita che preveda un regime di dieta e di esercizio fisico. Come minimo si dovrebbe dedicare 30 minuti per almeno quattro volte la settimana di esercizio cardiovascolare evitando cibi grassi e ricchi di colesterolo a favore, invece, di frutta, verdura e cereali.

Esperienza in immersione

Le immersioni “estreme” ed i successi ottenuti da gruppi come il WKPP potrebbero dare l’impressione che queste operazioni possano condursi con relativa facilità. Questo è in parte vero, ma per subacquei che hanno deciso di dedicare adeguati tempi di preparazione ed energia a quest’attività.

LA BASE PER UN IMMERSIONE DIR

Jarrod Jablonski L’immersione scuba è uno sport ad intensivo utilizzo di attrezzature, e non deve quindi sorprendere che siano molte le argomentazioni e le discussioni su quale tipo di attrezzature e soluzioni siano più efficienti e sicure. Spesso i dibattiti più accaniti s’incentrano proprio su come configurare le proprie attrezzature.

Questi dibattiti sono certamente più accesi nella comunità dedita alla subacquea tecnica, ma la scelta e la configurazione degli equipaggiamenti sono argomenti la cui importanza è avvertita ad ogni livello di attività scuba. In alcuni casi un dibattito può nascere su questioni fondamentali come il tipo di sacco da raccomandare ai subacquei neofiti o la posizione in cui tenere l’erogatore da passare al proprio compagno in caso di difficoltà o emergenza (ad esempio, dalla bocca, da una tasca o da un sistema ritentore).

I subacquei configurati in modo uguale e che s’immergono con attrezzature e procedure similari, sono più efficienti ed efficaci nell’affrontare situazioni d’emergenza o nel riconoscere problemi nell’attrezzatura del compagno. Se il vostro compagno porta l’erogatore in una tasca chiusa con il velcro, mentre il vostro erogatore è disposto attorno al collo, un potenziale problema di confusione potrà più facilmente avere luogo in quanto ognuno, in una situazione d’emergenza per mancanza d’aria, reagirà in modo diverso a secondo della configurazione adottata.

Gli esploratori subacquei più esperti ed avanzati hanno, ormai, da molto tempo compreso che una reazione confusa o ritardata ad una situazione d’emergenza costituisce un rischio inaccettabile.

I risultati del Woodville Karst Plain Project insieme all’attività addestrativa internazionale della Global Underwater Explorer (www.gue.com), hanno rimarcato l’attenzione sulla necessità di standardizzare le attrezzature. In molti casi gli sforzi tesi ad evidenziare quest’esigenza sono stati oggetto di discussioni dai toni infuocati, animati della convinzione della giustezza delle ragioni proposte. Indubbiamente le migliaia di ore d’immersione in situazioni estreme, con miglia di grotte sommerse esplorate e numerosi record di esplorazione conseguiti, hanno posto questi gruppi nella condizione ideale per sviluppare e standardizzare le migliori tecniche e procedure.

Sfortunatamente permane l’errata convinzione che la standardizzazione delle attrezzature, l’esigenza di mantenere una configurazione “pulita” e l’attenzione per i dettagli siano concetti importanti solo per la subacquea tecnica o per altri tipi d’immersione in condizioni rigorose. In realtà, una configurazione semplice e universale risulta di beneficio, anche maggiore, per subacquei la cui esperienza è limitata. I rappresentanti del GUE hanno potuto constatare che l’addestramento con questo tipo di approccio assicura il massimo successo tanto per i subacquei principianti quanto per quelli impegnati in immersioni profonde nei freddi mari nordici.

Nei primi anni ’80 lo sviluppo di una configurazione di attrezzatura standard ebbe inizio per merito di Bill Gavin e Bill Main, che all’epoca cominciavano a dedicarsi all’esplorazione delle grotte nel Nord della Florida. Qualche anno, dopo Parker Turner e Lamar English si unirono al gruppo dando vita al WKPP (Woodville Karst Plain Project), che divenne presto famoso per le immersioni esplorative nelle profonde grotte dall’omonimo nome. Il gran numero di subacquei, che ben presto cominciarono a seguire la configurazione e le tecniche sperimentate ed utilizzate nel team, dimostrarono il beneficio ed i vantaggi di una configurazione pulita e standardizzata.

Questa configurazione fu in origine denominata Hogarthiana dal nome di Willian Hogarth Main. Nel corso di quasi un ventennio e di migliaia di ore dedicate alla esplorazione a largo raggio, con l’aggiunta di ulteriori dettagli, miglioramenti, standard e procedure d’immersione, il sistema fu perfezionato fino a farlo diventare “Doing It Right”, – Il Modo Giusto – o, più semplicemente, DIR.

La configurazione delle attrezzature DIR è “pulita”, idrodinamica e caratterizzata dal concetto di minimalismo. Il “prendere solo ciò che serve” è una filosofia importante nel concetto DIR. La regola è quella di utilizzare e portare solo ciò che serve e non tutto quello che forse potrebbe servire.

Il sistema DIR è, però, ben più della configurazione delle attrezzature; è uno stile d’immersione che garantisce la cura di ogni aspetto di ogni immersione, sotto il profilo della sicurezza, efficienza e produttività. L’immersione richiede una sforzo coesivo che inizia dalla pianificazione anticipata fino alla sicurezza durante le operazioni in acqua. Il DIR è un sistema costruito per affrontare e risolvere tutti i problemi nel modo più spedito ed efficiente possibile.

I componenti del sistema non possono essere arbitrariamente cambiati o tralasciati senza che ne risulti compromesso il sistema nel suo complesso, in quanto ogni sua parte è stata attentamente sviluppata in modo da essere complementare al resto del sistema.

MINIMALISMO E SUBACQUEO IDRODINAMICO

Tutti i subacquei dovrebbero rendere il proprio equipaggiamento più pulito possibile, in modo di ridurre la resistenza all’acqua ed aumentare l’efficienza. Non bisognerebbe lasciar penzolare o sporgere niente dal corpo del sub, perché oltre alla resistenza aumenterebbe il rischio di impigliarsi.

Nelle immersioni in acque libere, questi impigli possono essere dovuti a lenze, cavi, cime o coralli. In grotta, invece, oggetti penzolanti possono agganciarsi al cavo guida, o strisciare su fondali limacciosi, disturbandone la visibilità. Indipendentemente dall’ambiente, un subacqueo con una configurazione pulita è più sicuro ed efficiente. Ma l’attenzione al concetto di pulizia varia grandemente da subacqueo a subacqueo. Un esempio potrebbe essere quello di molti sub che ritengono puliti se stessi e la propria attrezzatura, che poi lasciano penzolare liberamente le lampade di scorta o altro materiale dalle loro bombole.

Tutta l’attrezzatura deve essere fissata, per ridurre veramente le possibilità di impigliarsi; inoltre, un subacqueo configurato correttamente, deve sforzarsi per migliorare ulteriormente la pulizia e l’efficienza. Per esempio, le fruste dovrebbero essere configurate in modo tale da semplificare anche l’accesso ai rubinetti e non solo per ridurre la possibilità di impigliarsi. In generale i subacquei devono vedere attentamente tutto l’insieme e non solo come le varie parti si collegano. L’equipaggiamento deve essere un insieme unico, non una raccolta di oggetti disponibili messi insieme alla carlona.

Più equipaggiamento non sempre è la cosa migliore. La cosa migliore è portare tutto e solo quello che serve. Questo concetto non vuol dire rinunciare all’uso di alcun oggetto importante per l’immersione. Per esempio, il WKPP utilizza il sistema del minimalismo DIR in tutte le forme di immersione: dal video, alla fotosub, alle attività di ricerca, alle esplorazioni estreme, questi sub sono obbligati a operare delle scelte su quale attrezzatura faciliterà la missione e quale dovrà restare a casa.

Apparecchiatura

Sostenitori DIR dire configurazione delle apparecchiature deve essere semplice, snella, esattamente sufficiente o minimalista e applicabile a tutte le situazioni di immersione, dalle immersioni in barriera corallina alla penetrazione grotta lunga. Deve anche essere adatto per team di supporto affidabile, quindi la configurazione delle attrezzature di ciascun sub deve essere familiare a tutti i membri del team di immersione

attrezzature semplificata e configurazione standardizzata

La configurazione standard attrezzature DIR è abbastanza ben definito.La configurazione è stata progettata e sviluppata per lavorare in tutte le situazioni. L’intenzione era quella di migliorare l’efficienza dei sub e la convenienza complessiva e minimizzare i rischi. La configurazione è minimalista e snella, e le attrezzature non devono pendere liberamente, sporgere o aumentare la difficoltà, o causare entanglement.

Balance e trim

L’impianto DIR viene attentamente ponderato per garantire che il subacqueo non è in sovrappeso, ma è in grado di mantenere la profondità accurata e tagliare in qualsiasi sosta di decompressione. Questo richiede la valutazione come ogni parte componente si inserisce e colpisce le caratteristiche di galleggiabilità della configurazione nel suo complesso. La scelta della dimensione del cilindro e materiali devono essere scelti con la dovuta considerazione degli effetti sulla galleggiabilità e assetto in congiunzione con la selezione della tuta di immersione

parametri di utilizzo del gas

I parametri per l’utilizzo del gas raccomandati dal DIR sono relativamente conservative. Questi includono:

  • Profondità equivalente narcotico (END) inferiore a 100fsw (30msw)
  • Pressione parziale dell’ossigeno (PO 2) non superiore a 1,4 atm (1,4 bar) per i settori attivi di un tuffo
  • Pressione parziale dell’ossigeno (PO 2) non superiore a 1,6 atm (1,6 bar) per soste di decompressione.
  • Liberale uso di elio insieme con l’uso conservativo di ossigeno per limitare gli effetti tossici di ossigeno, azoto e anidride carbonica
  • Gas respiratori standardizzati sono promossi per ridurre il rischio di scegliere miscele inadeguate, e per semplificare la logistica di miscelazione dei gas e cilindri marcatura che verranno utilizzati da una squadra. Questo rende più semplice la pianificazione di decompressione e riduce il carico compito se condividono gas in caso di emergenza, come tutti i subacquei della squadra avrà lo stesso piano di decompressione.
  • I cilindri sono marcati solo con la massima profondità operativa (MOD) in modo chiaro e facilmente identificabile. Questa pratica viene utilizzato in combinazione con miscele standardizzati come procedura di identificazione semplice ed affidabile.

GAS E MISCELAZIONE

Il nostro impianto di miscelazione, è composto da un compressore LW, una centralina LW e dai vari bomboloni di elio, ossigeno e argon. La ricarica dell’aria avviene diretta dal compressore, collegato alla stazione di ricarica composto da 5 uscite. Per ricaricare il nitrox, aprire il bombolone e travasare l’ossigeno nelle bombole con la centralina e poi sempre con essa, procedere immettendo l’aria. Lo svuotamento dei bomboloni di ossigeno, avviene per travaso. Per ricaricare il trimix, aprire i bomboloni di He e di ossigeno e iniziare a travasare prima l’ossigeno e poi l’elio. Lo svuotamento dei bomboloni, avviene con un sacco polmone collegato ad un primo stadio a membrana regolabile. Per ricaricare l’argon nei bombolini, andremo per travaso diretto dal bombolone fino a quando la pressione è abbastanza alta, poi per svuotarlo si pesca il gas attraverso l’erogatore che arriva ai bombolini attraverso il compressore

LA CONFIGURAZIONE

 La configurazione DIR tende ad essere il principale punto d’interesse e di discussione, portando all’errore più frequente che è quello di ritenere di poter adottare solo una parte del sistema, come la configurazione dell’equipaggiamento ed ignorando invece il resto come, ad esempio, l’approccio di squadra o l’allenamento fisico. Il DIR è un sistema olistico e, anche se è possibile adottare un aspetto del sistema all’interno di un’altro, non si otterrà un sistema DIR. È anche probabile che sia pieno di complicazioni; lo stesso vale per la stessa configurazione dell’equipaggiamento.
Chi decide di apportare modifiche ad una qualsiasi parte dell’attrezzatura, è facile che peggiori la situazione, perché ogni parte è complementare al resto. Una dei principi del sistema generalmente più copiati è la procedura per il passaggio dell’erogatore principale ad un subacqueo in emergenza d’aria. Questo assicura che il sub in emergenza riceva un erogatore perfettamente funzionante nel modo più veloce possibile. Alcuni adottano questo sistema ignorando altre importanti componenti del sistema stesso. Questa adozione di parti del sistema è una scelta personale, ma è in chiaro disaccordo con i concetti base del sistema DIR.
Subacquei che adottino la stessa configurazione pulita, saranno più sicuri e più facilmente in grado di darsi assistenza. Modifiche al sistema, per quanto apparentemente minime, porteranno comunque problemi. Il sistema DIR è stato progettato attentamente per essere efficace in qualunque situazione, non solo per le lunghe immersioni in grotta per cui è rinomato. Gli esploratori subacquei estremi, hanno da tempo capito che un sistema complicato peggiorerebbe le difficoltà e che l’equipaggiamento deve essere funzionale e non di impiccio; lo stesso si può dire per qualsiasi subacqueo o qualsiasi situazione.
Sfortunatamente, la maggior parte delle discussioni sul sistema si è focalizzata sulle penetrazioni profonde in grotta. Il sistema è incredibilmente flessibile, lo si può usare in grotta, in oceano, nei relitti e sotto i ghiacci; è ideale per immersioni tranquille sul reef a 10 m di profondità, per lunghe penetrazioni in grotta o per immersioni impegnative su relitti; è il sistema giusto sia in caso di visibilità zero che in caso di acqua cristallina.
L’approccio DIR non ha bisogno di essere modificato in funzione dei diversi ambienti. Infatti, inon è stato sviluppato esclusivamente per l’immersione in grotta e i suoi dettami sono ben lontani dall’essere specifici per quest’uso. La sua flessibilità è dovuta ad una ricerca molto attenta e ad una serie d’immersioni in differenti condizioni: Mar Baltico, Mar Rosso, Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico, Oceano Pacifico, Grandi Laghi, Puget Sound, Canale di St. Lawrence.
I subacquei DIR che s’immergono in acque fredde usano guanti e mute stagne gonfiate con argon, in acque gelide guanti stagni e sottomuta più spessi con argon e, a volte, riscaldatori elettrici. I subacquei di acque fredde usano moschettoni leggermente più grossi, ma per il resto, s’impiega esattamente lo stesso sistema come in acque tropicali.

Formazione

Formazione DIR si differenzia dal mainstream Rec / Tec in diversi modi.

Restrizioni d’età

Organismi che promuovono DIR non si allenerà subacquei meno di 16 anni (UTD), (GUE Rec 1), o 14 per i subacquei certificati da un’altra agenzia (GUE Primer).

Standardizzazione delle procedure di sicurezza e trapani

Ci sono diverse procedure standardizzate e le esercitazioni di sicurezza sviluppate dalla comunità DIR. Questi includono:

    • Respirare – il principale regolatore utilizzato durante l’immersione per respirare il gas posteriore è lungo il tubo sulla valvola del cilindro destro. Il secondario / backup regolatore sulla valvola del cilindro sinistro e si svolge sotto il mento su un elastico “collana”
    • Bubble check-per garantire non vi siano perdite o prima di fare l’immersione. Divers controllare ogni apparecchio gli altri per le bolle che indicano perdite. in particolare intorno prime fasi, fasi secondo, e tubi flessibili e raccordi gas e fare un controllo generale visivo che tutto è a posto.
    • S-Drill-abbreviazione di sicurezza è un trapano-donazione simulata del tubo lungo per garantire che distribuisce liberamente e viene instradato correttamente.
      • In una versione modificata del S-forare il tubo lungo viene distribuito prima di entrare in acqua per assicurarsi che sia libero.
      • In un completo S-Praticare i subacquei scendono a pochi metri ed eseguire fuori simulato di esercizi di gas in modo che tutti fare pratica a gas condivisione.

  • Valve Drill -per assicurarsi che la bombola del gas schiena e valvole del collettore sono completamente aperte e che il subacqueo può aprire e chiudere.
    • In un Valve Drill modificato il subacqueo risale e controlla che le valvole sono completamente aperte.
    • In un Valve Drill  le valvole vengono chiuse e riaperte in sequenza e le autorità di regolamentazione controllata, mentre un membro del team sta a in caso di problemi.

Le competenze fondamentali di immersione

DIR sostiene che la mancanza di competenze di base è comune in immersione di subacquea ricreativa e tecnica, e la mancanza di tali competenze si tramuta in stress, stanchezza e talvolta in avvenimenti mortali. Scarsa tecnica si dice che aumenti lo stress e riduce la capacità di far fronte alle emergenze. I livelli di abilità devono essere adeguati alll’ambiente, il profilo dell’immersione programmata e compiti.

A differenza di altre agenzie di formazione e certificazione subacqueo, GUE è specifico circa gli standard di prestazioni per le competenze di base per un subacqueo nuovo, un subacqueo avanzato, e un subacqueo tecnico avanzato, e specifica le attrezzature che il subacqueo deve condurre durante la valutazione del quest’ultimo caso.  Questo permette una valutazione oggettiva delle competenze.

Compensazione della Maschera

La vista per il DIR è essenziale, è importante che i subacquei imparino quete tecniche, anche se richiede molte ripetizioni, l’incapacità di togliere adeguatamente la maschera porterà a stress e distrazione, e il distacco della maschera durante una fase stressante di immersione può allora portare a panico.

Controllo dell’assetto

Controllo dell’assetto è considerata sia una capacità essenziale e uno dei più difficili per i principianti. La mancanza di controllo dell’assetto corretto può portare a disturbare o danneggiare l’ambiente circostante, ed è fonte di ulteriori e inutili sforzi fisici per mantenere la precisa profondità, che aumenta anche lo stress.

Trim

Trim è l’atteggiamento del subacqueo in acqua, in termini di equilibrio e l’allineamento con la direzione del movimento. Assetto accuratamente controllato riduce lo sforzo di nuoto, in quanto riduce l’area in sezione del subacqueo che passa attraverso l’acqua. Una testa leggermente verso il basso del trim si raccomanda di ridurre Disassamento verticale durante il finning, e questo riduce l’interramento e l’impatto con la parte inferiore della pinna. Equilibratori e sistemi di pesatura che rendono difficile un assetto orizzontale, sono sconsigliate per questo motivo. I sistemi sono raccomandato che il peso concentrato a livello centrale e limitare peso a ciò che è effettivamente necessario per compensare la galleggiabilità con le attrezzature e l’uso di gas durante l’immersione.

Gas gestione

Al subacqueo DIR è richiesto di essere consapevole del residuo di gas in ogni momento, in quanto questo è il requisito essenziale per la sopravvivenza. Il subacqueo deve essere consapevole di quanto gas è necessario per tornare a galla da qualsiasi punto dell’immersione, e assicurare che questo e un margine di sicurezza adeguato, è disponibile secondo il piano di immersione.

tecnica Finning

Propulsione efficiente sono necessari non solo per la conservazione di gas, ma anche per l’abilità nelle manovre. Al subacqueo è utile avere padronanza degli stili finning che sono adatti per i diversi ambienti e circostanze, e le alette non solo devono essere adatte per eseguire le tecniche necessarie finning, ma devono fornire la spinta sufficiente in caso di necessità, e ridurre al minimo sbavatura sulle linee e altri oggetti. Pinne eccessivamente flessibili, alette a cerniera e pinne separate potrebbero non essere in grado di fornire a questi requisiti e sono quindi considerati un handicap inaccettabile. Cinghie non devono fallire, e di sistemi semplici e senza intoppo ed affidabili sono obbligatori.

la consapevolezza direzionale

La capacità di trovare la propria strada in giro durante l’immersione può essere fondamentale per la sopravvivenza. Capacità di navigazione e tecniche appropriate per l’ambiente deve essere padroneggiato. Il piano di immersione deve essere compresa e seguita, e piani di emergenza dovrebbero essere disponibili per le deviazioni prevedibili dal piano.

di Buddy

Subacquei DIR sono tenuti ad essere completamente dedicati al sistema di coppia, soprattutto nell’interesse della sicurezza, ma anche perché la mancata osservanza delle procedure previste è tale da compromettere il piano di immersione. L’amico DIR ei suoi materiali sono considerati come riserva di tutta la squadra, e fornire ridondanza necessaria in caso di guasto o altro incidente, senza gravare eccessivamente sui subacquei con apparecchiature aggiuntive.

Comunicazione

La comunicazione è fondamentale per compagno di squadra e le immersioni. DIR subacquei sono tenuti ad avere una compenza di  comunicazione subacquea da gesti e dei segnali luminosi, e di usarle per assicurarsi che siano sempre consapevoli dello stato del resto della squadra. Subacquei DIR hanno una vasta gamma di gesti, alcuni particolarmente rilevanti per spese generali e immersioni con decompressione. I subacquei sono tenuti a capire i segnali della mano con il tatto, in caso di visibilità zero.

Gestione delle attrezzature

Familiarità con attrezzature e comfort sono considerati importanti, come il subacqueo deve essere in grado di eseguire le procedure necessarie in modo rapido ed efficace, sia per l’efficienza in immersioni normali, e per la sicurezza in caso di emergenza, quando un ritardo può aumentare il rischio di escalation. L’utilizzo di configurazioni di attrezzatura standard e le procedure è promossa comfort favorevole alla familiarità e in tal modo. Le configurazioni consigliate sono affermato di essere ottimizzato sia per comfort ed efficienza. DIR sostenitori indicano che scarse capacità di macchine movimentazione e sollevamento sono spesso dovuti a carenze nei programmi di formazione, ma può anche essere il risultato di intrinsecamente sub-ottimali configurazioni.

Rescue

DIR sostenitori ritengono che le capacità di soccorso e la formazione sono necessari per tutti i livelli di subacquei, non solo per eseguire un salvataggio in caso di emergenza, ma anche perché la formazione e le competenze sono in grado di ridurre il rischio di emergenza in via di sviluppo, in primo luogo. La maggior parte delle emergenze sono il risultato di una cattiva programmazione, competenze inadeguate e la mancanza di consapevolezza che culmina in una situazione che va fuori del controllo del subacqueo. Autosoccorso si verifica quando il subacqueo previene lo sviluppo del emrgency riconoscendo nelle fasi iniziali e intraprendere azioni appropriate. Ciò è facilitato dalla stessa formazione adeguata per salvare un altro subacqueo.

Il secondo modo di evitare una situazione di emergenza sta monitorando da un compagno attento e consapevole, che può raccogliere i segni di problemi imminenti dalla consapevolezza della situazione e l’osservazione qualificata, uno dei vantaggi del concetto di team unificato e comunicazioni efficaci all’interno del team.

Salvataggio attuale, benché auspicabile, se necessario, indica spesso un incapacità di gestire problemi minori e la mancanza di attenzione ai segni di accumulo di stress.  Tuttavia, ci sono anche occasioni in cui le cose vanno male a dispetto di una buona pianificazione e le procedure, e una buona formazione e competenze ben levigate contribuirà a uno sforzo di salvataggio di successo, piuttosto che una fatalità doppia.

I fattori che possono aumentare il rischio di un incidente sono:

  • Andare oltre il proprio livello di formazione. Questo può essere mitigato da un’adeguata formazione.
  • Andare oltre il proprio livello personale di comfort. Questo può essere mitigata da lavorare verso le immersioni al di fuori della zona di comfort corrente in più fasi. La familiarità e la pratica si riduce lo stress e migliorare la conoscenza di dettaglio. Il mantenimento di un adeguato standard di fitness possono fare una grande differenza di confortarlo.
  • Diving al di là del campo di applicazione di una miscela di gas. Miscele di gas deve essere usato che sono adatti per l’immersione, e deve essere possibile identificare positivamente il campo di applicazione della miscela in uso. Un’etichettatura chiara della profondità massima di esercizio è il modo più efficace per la marcatura del cilindro. Apertura della valvola della bombola solo dopo la verifica MOD e testare il regolatore è un metodo positivo per assicurare che il corretto gas è in uso. Limitare END a 100 piedi (30 m), ridurrà al minimo il rischio di narcosi da azoto che contribuiscono alla scarsa capacità di giudizio e di minore efficienza.

Lo stress per  il subacqueo può essere causato da una vasta gamma di fattori. Non è possibile eliminarli tutti, ma un gran numero può essere ridotto attraverso una formazione specifica, le competenze adeguate e fitness, l’uso di idonee attrezzature in configurazioni efficaci, ed efficace lavoro di squadra e di comunicazione. In effetti, questo è lo scopo del sistema DIR.

ATTREZZATURE

Di seguito una lista della configurazione standard:

  • Maschera: una maschera con un piccolo volume interno riduce la resistenza idrodinamica e richiede un minimo sforzo per lo svuotamento.
  • Erogatore Primario: erogatore di ottima qualità che viene ceduto al subacqueo in emergenza.
  • Frusta corta: la frusta deve essere di lunghezza sufficiente per permettere una respirazione agevole, ma non troppo lunga da creare resistenza o agrovigliamenti.
  • Erogatore di Backup: erogatore di ottima qualità che il subacqueo utilizza come riserva in caso di failure del primario o in caso di emergenza del compagno.
  • Frusta lunga: opzionale in immersioni poco profonde, ricreative, ma obbligatoria in immersioni profonde. La frusta lunga permette di condividere l’aria con il compagno in caso di emergenza. Quando utilizzata, la frusta lunga che alimenta l’erogatore primario, deve sempre arrivare dal lato destro del subacqueo.
  • Luce di Backup: disposta in posizione ottimale da ridurre la resistenza e raggiungibile ed attuabile semplicemente con una mano sola.
  • Testa illuminante primaria con maniglia Godman: maneggiabile semplicemente con una mano sola, lasciando libera la mano stessa di operare altra attrezzatura.
  • Muta Stagna: necessaria per permettere al subacqueo una immersione confortevole termicamente. La muta deve permettere agevoli movimenti in acqua.
  • Imbracatura-Sottocavallo: regolato su misura al subacqueo, ospita due anelli D-Ring. Uno funge da aggancio per lo scooter subacqueo (a questo anello il subacqueo non dovrebbe agganciare nessun altro oggetto, poiché risulterebbe troppo basso rispetto alla sagoma del subacqueo). L’altro anello, posteriore e prossimo alla piastra, funge da aggancio per altra attrezzatura (bombole di stage, altro scooter). Il sottocavallo ha anche la finzione di mantenere l’equilibratore d’assetto in posizione ed evita che questo si distacchi dal corpo fluttuando ed aumentando la resistenza.
  • Cappuccio: necessario per il comfort termico del subacqueo.
  • Cinghiolo della maschera: robusto e resistente alla rottura, offre maggiore confort al subacqueo in quanto è regolato sulla propria testa.
  • Collarino per erogatore secondario: disegnato per mantenere l’erogatore secondario in posizione di facile accesso (dovrebbe essere raggiungibile anche senza l’aiuto delle mani).
  • Tubo corrugato: dovrebbe essere lungo sufficientemente da non interferire con la testa del subacqueo e permettere il gonfiaggio contemporaneo della muta stagna. Ma non troppo lungo da incrementare la resistenza idrodinamica.
  • Sistema di gonfiaggio: sufficientemente accessibile ma tale da non creare aggrovigliamenti o aumento di resistenza.
  • Manometro: di qualità, in metallo cromato, con cassa girevole, di facile lettura ed affidabile.
  • Coltello: collocato in posizione ventrale sul fascione dell’imbrago, accessibile con entrambe le mani (in posizione quasi centrale).
  • Frusta manometro: di lunghezza appropriata, deve consentire al subacqueo una facile lettura (dopo averlo sganciato dal D-Ring). Non deve fluttuare creando rischio per il subacqueo di impigliarsi.
  • D-Ring: 2 sul petto, 1 sul fianco sx all’altezza del bacino, 2 sul sottocavallo, davanti e dietro: totale 5
  • Tasche: due tasche, una per lato, montate sulle gambe della muta stagna. La tasca destra è in genere la tasca contenente la maschera di riserva, il wetnote, lo spool. La tasca sinistra è la tasca di sicurezza, contenente gli oggetti ridondanti, pallone, spool, ecc.
  • Manopole: di gomma, per evitare la rottura, dovrebbero essere completamente in posizione aperta.
  • Valvole: una per ogni bottiglia del bibombola ed una centrale del manifold. Il sistema bibombola con bombole collegate mediante il manifold è preferibile per motivi di sicurezza e ridondanza.
  • O-Ring: tutte le guarnizioni delle valvole e del manifold sono ridondanti.
  • Equilibratore d’assetto: differente a seconda del tipo di immersione, con monobombola o bibombola. Deve avere un volume sufficiente per permettere il galleggiamento della solo attrezzatura in superficie.
  • Bombole: bibombola in acciaio per il back gas e bombole in alluminio per la decompressione.
  • Piastra ed imbracatura: disegnate per adattarsi perfettamente al subacqueo, favorire un agevole controllo d’assetto ed evitare resistenza fluidodinamica.
  • Illuminatore primario: testa illuminante separata, con batteria nel canister montato sul fianco destro del subacqueo. Maniglia Godman per permettere di illuminare lasciando la mano libera.
  • Pallone di segnalazione: alloggiato nella tasca portapallone sulla schiena del subacqueo. Il pallone serve come segnalazione. Potrebbe essere necessario possedere anche un pallone di sollevamento o una zattera di emergenza.
  • Pee-valve: permette al subacqueo di urinare durante l’immersione per mezzo di un catetere e preservativo in lattice.
  • Profondimetro e timer: montati sui polsi, in genere con cinturini in corda elastica, molto affidabili e di facile utilizzo.
  • Bussola: montata sul polso, in genere con cinturini in corda elastica, molto affidabili e di facile utilizzo.
  • Pinne: non devono avere ganci in plastica che possono essere un facile punto di rottura. Si utilizza in genere un cinghiolo in gomma o meglio una molla elastica. Le pinne ideali sono ricavate da un unico stampo in gomma, negative in acqua.
  • Reel e spool: il reel è agganciato all’anello posteriore del sottocavallo. Lo spool è collocato nella tasca destra della muta, mentre nella tasca sinistra è consigliabile alloggiare uno spool di backup.

Alcuni approfondimenti sulla configurazione DIR

La configurazione DIR è pressoché identica per la maggior parte delle immersioni. In casi particolari, per particolari tipi di immersioni, il subacqueo DIR potrebbe aggiungere attrezzatura supplementare di sicurezza, senza però variare l’attrezzatura standard che abbiamo elencato appena sopra.

L’erogatore primario è utilizzato nominalmente durante l’immersione e viene ceduto al compagno in emergenza per condividere l’aria. Questo erogatore è dotato di frusta lunga almeno 2.1m per permettere una facile condivisione di aria con il compagno in emergenza. Il concetto di condividere l’erogatore principale verrà descritto più avanti e rappresenta il concetto di base della configurazione DIR.

La configurazione dell’equilibratore di assetto con sacco posteriore è stato per anni appannaggio della subacquea con bibombola. Solo recentemente si è capita l’importanza del sacco posteriore anche per immersioni con monobombola, per una serie di ragioni, in primis la capacità di garantire un assetto migliore, di ridurre l’ingombro, di non “schiacciare” il ventre del subacqueo quando gonfiato ecc ecc.

La maggior parte dei subacquei tecnici riconosce l’inferiorità del compensatore d’assetto tipo Jacket, molto diffuso nella subacquea ricreativa per l’uso con il bobombola. Un problema caratteristico dei compensatori d’assetto tipo jacket è che questi vengono prodotti nelle taglie stock classiche, per cui la vestibilità potrebbe non essere precisa su ogni persona. Questo aspetto è ovviamente superato dall’imbracatura regolabile, che si adatta perfettamente ad ogni subacqueo, che la regola una volta per tutte!

Imbracatura e Piastra

L’imbracatura dovrebbe essere costituita da un unico fascione e non avere sganci rapidi. L’assenza di quick release, che di primo acchito potrebbe sembrare un impedimento alla vestizione ed alla svestizione, in realà è un vantaggio alla sicurezza. Gli sganci rapidi sono un classico punto di rottura dell’equipaggiamento. Perdere il compensatore d’assetto con la bombola in immersione, può creare scompensi di assetto o addirittura variazioni significative di quota, qualora la spinta negativa della bombola venga a mancare. Ecco che si rende indispensabile l’uso di una imbracatura fissa, senza rischio di sgancio o di rottura.
Anche il sottocavallo è costituito da un unico pezzo, un fascione chiuso su se stesso, agganciato alla piastra e fatto passare attraverso la porzione ventrale dell’imbrago. Il sottocavallo è necessario per mantenere tutto l’equipaggiamento in posizione ed evitare problemi durante l’ingresso in acqua o durante eventuali capovolte. Inoltre è necessario per l’uso di un propulsore subacqueo. Il sottocavallo passa attraverso il fascione ventrale, ma la fibbia di questo fascione deve essere spostata sul fianco destro, sia per evitare che il sottocavallo la apra accidentalmente, sia per mantenere in posizione il canister dell’illuminatore subacqueo.
Il sottocavallo ha due anelli, uno posteriore a cui è comodo agganciare eventuali bombole o scooter spare, ed uno anteriore a cui è vincolato lo scooter in utilizzo.

La zona sotto le bombole della piastra è molto comoda per alloggiare oggetti, in particolare il pallone di sollevamento.

Molti produttori sono soliti montare diversi punti di aggancio dell’attrezzatura, cioè diversi D-Ring in posizioni spesso non corrette. Questo è in netto contrasto con la configurazione DIR, che prevede solo 3 D-Ring sull’imbrago e 2 sul sottocavallo. Per quanto riguarda l’imbrago, c’è un D-Ring all’altezza di ognuna delle due spalle, uno all’altezza del bacino sul fianco sinistro. I D-Ring sul lato sinistro sono utilizzati per le bombole stage, quello più basso anche per clippare il manometro. Sul fianco destro, l’anello all’altezza della spalla serve per clippare l’erogatore principale quando necessario, e la testa illuminante quando necessario. Inoltre tutti e due gli anelli sulle spalle possono essere utilizzati per clippare le torce di backup.

Il coltello è collocato sul fascione ventrale, quasi in posizione centrale, raggiungibile da entrambe le mani, facilmente estraibile. La lama è corta e tagliente. Si preferisce evitare ganci che rendono poco agevole l’operazione di sfilamento del coltello.

Le luci di emergenza (in genere due) sono agganciate ai due D-Ring sul petto, sistemate sotto due elastici all’imbragatura. Le due luci di emergenza sono quindi disposte sui fianchi del subacqueo, esattamente sotto le ascelle. Il subacqueo deve sempre essere in grado di raggiungere la luce, accenderla senza doverla rimuovere dagli anelli. Accendere la luce prima di sclipparla è molto importante. Qualora infatti il subacqueo perda accidentalmente la presa, con la luce accesa è molto semplice individuare la torcia.

Quando si fanno immersioni con una sola bombola, questa può essere vincolata al compensatore d’assetto mediante uno o due fascioni ed un adattatore, o contropiastra. La contropiastra è utile per mantenere la bombola in posizione e garantire un assetto confortevole grazie alla maggiore stabilità della bombola. Quando invece si praticano immersioni con bibombola, questo è vincolato direttamente alla piastra per mezzo di due viti. Tra il bibombola e la piastra è collocato il sacco. Il volume del sacco è funzione del tipo di immersione e dell’attrezzatura che ci si vuole portare con sé (bombole di decompressione ecc). La piastra può essere in alluminio o acciaio inox. Quest’ultima garantisce un peso addizionale nei casi in cui è richiesto avere più zavorra, ad esempio in immersioni con muta stagna.

Compensatori d’assetto

Molti subacquei pensano erroneamente che sia corretto avere un grande volume disponibile nei loro compensatori d’assetto per supportare il peso dell’equipaggiamento. In realtà non occorre avere sacchi molto grandi che favorirebbero soltanto la resistenza idrodinamica, senza offrire reali benefici. Il subacqueo dovrebbe essere in gradi di uscire dall’acqua anche in caso di malfunzionamento del compensatore d’assetto, per cui è necessario ridurre al minimo necessario la zavorra ed evitare sacchi sovradimensionati. Come per tutta l’attrezzatura, la ridondanza del compensatore d’assetto deve essere garantita. Ci pensa in questo caso la muta stagna. Molto subacquei che hanno sperimentato compensatori composti da doppio sacco si sono resi conto di avere incontrato soltanto problemi, sia di gestione di due sacchi, quindi di due sistemi di gonfiaggio, sia di incremento di resistenza all’avanzamento.

I subacquei DIR evitano l’utilizzo dei sacchi avvolti da anelli elastici, come si vede in molti compensatori d’assetto, poiché in genere sono causa di molti problemi in immersione, ad esempio: gonfiaggio irregolare, dovuto ad eventuale disuniformità degli elastici, e di conseguenza diversa spinta in zone differenti del sacco; rischio di un più rapido sgonfiaggio in caso di danno al sacco, con conseguente incremento di resistenza. Inoltre la presenza di elastici rende anche più gravoso il gonfiaggio a bocca del sacco. L’equilibratore d’assetto scelto dai subacquei DIR è costituito da un sacco interno di materiale molto resistente (nylon o cordura) e di un sacco esterno di protezione, generalmente in cordura. Il sacco interno è molto semplice da sostituire e l’ampia apertura a zip del sacco esterno permette un facile controllo. Il corrugato è di piccole dimensioni. I sacchi Halcyon sono i preferiti dai subacquei DIR.

Erogatori

Gli ambienti subacquei in cui è possibile fare immersioni sono molti e molto diversi tra loro. E’ necessario quindi che il subacqueo pensi a dove andrà ad immergersi ed in quale ambiente gli erogatori si troveranno a lavorare.

Gli erogatori utilizzati da un subacqueo DIR sono i seguenti

  • Erogatore primario: con frusta lunga, arriva alla bocca del subacqueo dalla spalla destra e viene utilizzato in immersione, in condizioni nominali.
  • Erogatore di back-up: adagiato davanti al subacqueo per mezzo di un collarino (in condizioni nominali non viene utilizzato per la respirazione)
  • Erogatore per decompressione: utilizzato sulle bombole decompressive
  • Erogatore per bombole di stage: utilizzato sulle stage in genere per allungare i tempi di fondo.
  • Erogatore per bombolino argon: utilizzato per il gonfiaggio della muta stagna, in genere corredato di valvola di sovrapressione

Primo stadio

Molti subacquei preferiscono un erogatore bilanciato ad alte prestazioni come erogatore primario, mentre un erogatore non bilanciato, di prestazioni leggermente inferiori, come back-up. Questa configurazione garantisce il miglior compromesso. Le bombole di stage garantiscono un’estensione del tempo di fondo, per cui i subacquei preferiscono utilizzare per queste un erogatore di qualità simili a quelle dell’erogatore primario.

Gli erogatori per stage e decompressive sono ovviamente lasciati liberi di riempirsi con acqua, per cui in genere si preferisce utilizzare per questi scopi erogatori a pistone.

Il riduttore di pressione per argon deve essere compatto, robusto e funzionale, anche a pressioni medio basse.

Due concetti che spesso tendono a generare confusione sono lo sforzo respiratorio dell’erogatore e la pressione intermedia del suo primo stadio.

La pressione intermedia è la pressione interna del primo stadio. Generalmente, quanto maggiore è questa pressione, tanto più energia si ha per fare arrivare aria al secondo stadio. Tuttavia, una pressione troppo elevata può causare usura dei componenti interni che sono soggetti a forze maggiori durante i cicli di apertura e chiusura. Molti erogatori forniscono una pressione intermedia maggiore di quella che in realtà occorre al subacqueo, ad esempio i Poseidon, e questo non è accettato dai subacquei DIR.  La maggior parte degli erogatori hanno una pressione intermedia di circa 140 psi (circa 10bar). Pressioni superiori non sono raccomandabili. Tale pressione è sufficiente per fornire aria sufficiente al subacqueo, anche considerando che sotto ad una certa profondità, dove la densità dell’aria potrebbe portare problemi di sforzo maggiore alla respirazione, si passa ad utilizzare miscele con una percentuale di elio che, essendo un gas a molecola molto piccola, da alla miscela trimix una maggiore facilità di respirazione (la miscela è meno densa dell’aria).

Esistono due tipi di primo stadio: a pistone o a membrana. Il primo stadio a pistone può essere sia bilanciato che non bilanciato. L’erogatore a pistone bilanciato si usa per immersioni poco profonde. L’erogatore a pistone bilanciato offre una grande quantità di aria ed ottime prestazioni, per cui è utilizzato in immersioni profonde che richiedono alte performance. L’erogatore bilanciato a membrana risponde molto rapidamente alla richiesta di aria del subacqueo, per cui potrebbe essere percepito come più sensibile rispetto a quello a pistone.

Un’altra importante considerazione da fare nella scelta dell’erogatore è la temperatura dell’acqua nella quale si utilizzerà. Non tutti gli erogatori sono idonei ad essere utilizzati sotto i ghiacci o nelle acque fredde. Generalmente gli erogatori a membrana sono più affidabili in acque a temperature più bassa di 4 gradi poiché il meccanismo a membrana è isolato e resiste meglio al freddo. Tuttavia, molti produttori forniscono particolari kit da utilizzarsi in acque fredde con erogatori a pistone.

Secondo stadio

Il secondo stadio dell’erogatore può essere sia bilanciato che non bilanciato. La differenza sta sostanzialmente nel fatto che il primo è più performante, mentre il secondo è più affidabile. Una failure all’erogatore è comunque un fatto davvero poco comune per qualsiasi erogatore. L’erogatore a membrana, avendo un design più semplice, è considerato più affidabile e di più facile manutenzione.

Molto secondi stadi sono provvisti di una manopola che serve a variarne la sensibilità all’erogazione. Questa manopola non dovrebbe mai essere portata a fondo corsa perché potrebbe provocare un danneggiamento ai meccanismi interni. Molti erogatori hanno anche una regolazione chiamata “Venturi”, che permette di variare il flusso di aria sfruttando il principio omonimo della fluidodinamica.

Fruste

I subacquei dovrebbero sempre utilizzare fruste di ottima qualità per minimizzare i rischi di rottura e dovrebbero sostituire le fruste dopo alcuni anni, o comunque non appena queste cominciato a presentare segni di usura. E’ consigliabile eliminare le protezioni in gomma delle fruste, al fine di poter sempre avere sott’occhio lo stato di salute delle fruste ed evitare la formazione di residui salini o corrosione delle parti in genere nascoste dalle protezioni. La frusta lunga dell’erogatore primario è in genere di 2.1m. Questo nasce dal fatto che in immersioni in grotta, spesso è necessario muoversi in fila uno dietro l’altro, per cui è necessario poter raggiungere con la frusta il compagno, anche in casi in cui non è possibile affiancarsi. Tuttavia oggi anche i subacquei open water tendono ad utilizzare questa configurazione che offre maggior comfort in condizioni di emergenza, in cui è necessario condividere l’aria con il buddy. L’erogatore secondario è tenuto in posizione davanti alla bocca da un collarino e non deve in alcun caso interferire con la frusta lunga.

Spesso i subacquei open water, in immersioni in acque poco profonde, continuano tuttavia ad utilizzare la frusta corta anche per l’erogatore principale. Questo è accettabile, poiché in acque basse si minimizza il rischio di embolie o MDD per ascese di emergenza, senza condivisione di aria con il compagno. La soluzione con frusta lunga è comunque considerata sempre la migliore.

La frusta del manometro è alimentata dall’erogatore di sinistra e l’estremità con il manometro è vincolata mediante un piccolo moschettone al D-Ring collocato all’altezza del bacino a sinistra.

Il manometro non dovrebbe avere la protezione in gomma (come nessun altro equipaggiamento) e non dovrebbe essere parte di console che ne aumenterebbe le dimensioni ed il rischio di impigliarsi accidentalmente. La frusta del manometro dovrebbe essere lunga a sufficienza per una agevole lettura (una volta sganciato dal D-Ring), ma non troppo lungo da fuoriuscire oltre la sagoma del subacqueo, creando il solito rischio di impigliarsi accidentalmente.

Configurazione degli erogatori

Immersione con un solo primo stadio

In immersioni poco profonde, l’open water diver spesso utilizza un unico primo stadio con il monobombola. Con un unico primo stadio, le fruste dei due secondi stadi arrivano al subacqueo dalla spalla destra, mentre l’inflator ed il manometro sono collocati sulla sinistra.

Immersione con due primi stadi

I subacquei che utilizzano per le proprie immersioni il bibombola, non lo fanno solo per incrementare la riserva di aria, ma per sfruttare i benefici della ridondanza. L’uso del bibombola è ovviamente obbligatorio per immersioni profonde. Come detto, dal primo stadio di destra arrivano la frusta dell’erogatore primario, la frusta di gonfiaggio dell’equilibratore, mentre dal primo stadio di sinistra la frusta dell’erogatore secondario, il manometro e, se non è presente un bombolino per argon, la frusta della muta stagna.

La frusta lunga primaria corre dietro l’ala destra del sacco, dietro il canister dell’illuminatore (e se non è presente è fatta passare dietro il coltello o fissata dal fascione ventrale); la frusta dell’erogatore secondario arriva sempre da destra (l’erogatore è vincolato in posizione da un collarino).

In caso di emergenza, il subacqueo cede al compagno l’erogatore principale, svolgendo per tutta la sua lunghezza, la frusta da 2,1m. Nello stesso tempo prende a respirare dall’erogatore secondario che è già in posizione davanti alla bocca (il subacqueo dovrebbe essere in grado di prendere l’erogatore in bocca anche senza l’ausilio delle mani).

Qualora l’emergenza si verifichi in fase di decompressione o durante l’uso dello stage, il donatore fornisce sempre l’erogatore con frusta lunga. In caso di decompressione, sarà possibile utilizzare la stessa bombola decompressiva, respirando alternati (a turni da 5 minuti) o facendo la respiraizone in coppia.

Ogni subacqueo in emergenza deve puntare all’erogatore con frusta lunga ed essere in grado di respirare da questo anche se clippato (penserà a sclipparlo ed a svolgere la frusta, solo una volta preso contatto con l’erogatore mettendolo in bocca). Ogni subacqueo deve essere in grado di svolgere la frusta lunga in qualsiasi tipo di situazione.

Il corrugato per il gonfiaggio del sistema di equilibratura d’assetto è collocato sul fianco sinistro del subacqueo. Il corrugato deve essere sufficientemente lungo per un confortevole utilizzo, ma non troppo lungo da non rimanere in posizione ed incrementare la resistenza. Inoltre dovrebbe essere sufficientemente lungo in modo che il subacqueo mentre lo maneggia sia in grado, con la stessa mano, di raggiungere la bocca, il naso e la valvola di gonfiaggio della muta stagna, oltre che a respirare nel corrugato mantenendo premuti entrambi i pulsanti.

Il corrugato viene mantenuto in posizione da un anello collocato subito sopra il D-Ring sulla spalla sinistra. Questo sistema permette una localizzazione immediata dell’inflator.

Il gonfiaggio del compensatore di assetto è garantito dal primo stadio di destra, cioè quello che alimenta anche l’erogatore principale. In caso di malfunzionamento, il subacqueo perde l’uso del sistema di gonfiaggio, ma può passare a respirare dall’erogatore di backup, alimentato dall’erogatore di sinistra. Se il gonfiaggio e l’erogatore secondario fossero alimentati dallo stesso primo stadio, in emergenza il subacqueo perderebbe l’uso di entrambe le cose, per cui perderebbe sia la possibilità di respirazione, sia il controllo d’assetto, ma anche il “terzo” erogatore.

I subacquei non dovrebbero mai sistemare l’erogatore primario sul rubinetto di sinistra per evitare il rischio di chiusura accidentale con un eventuale contatto con una parete (ad esempio nel caso di immersione in grotta). Contatti ripetuti potrebbero causare la chiusura del rubinetto, lasciando i subacquei senza l’erogatore primario. Montando il primo stadio dell’erogatore primario sul rubinetto di destra, un eventuale contatto non può fare altro che ruotare il volantino nel senso di apertura, ed anche in caso di rottura della manopola l’erogatore continua a funzionare.

L’erogatore primario, come abbiamo più volte detto, è alimentato da una frusta lunga, in genere non inferiore a 2 metri. Questa lunghezza non causa alcuna riduzione delle prestazioni dell’erogatore. Se mai ci si dovesse accorgere di una riduzione di prestazioni dell’erogatore con l’uso della frusta lunga, questo significa che è l’erogatore stesso a non essere ideale per l’immersione, non certo una causa della frusta lunga. In tale caso si consiglia di cambiare l’intero erogatore prima della successiva immersione.

Strumenti: il manometro, bussola, profondimetro

Negli anni passati era consuetudine utilizzare una consolle contenente alcuni strumenti, quali il manometro ed il profondimetro, uniti insieme in un unico corpo che si riteneva più comodo da sistemare all’attrezzatura e da utilizzare. Cosa non vera!

Portarsi dietro una consolle ingombrante, non solo può causare danni all’ambiente circostante (ad esempio coralli) ma è anche un incremento del rischio di impigliarsi. E’ molto meglio che il subacqueo indossi la bussola ed il profondimetro sui polsi, come farebbe con un orologio, e lasciare soltanto il manometro collegato all’imbrago mediante un piccolo moschettone. La bussola si dovrebbe collocare sul braccio sinistro, mentre il profondimetro dovrebbe essere utilizzato sul braccio destro, questo per permettere una continua visibilità anche mentre si sta manovrando il corrugato con il braccio sinistro.

Maschera

La maschera per il subacqueo dovrebbe essere confortevole da essere indossata, avere un volume interno ridotto ed essere di materiale molto resistente e duraturo.

Le lenti non dovrebbero essere rimuovibili facilmente. Il cinghiolo in gomma dovrebbe essere resistente, anche se sarebbe meglio che sia sostituito da un cinghiolo in neoprene, ancora più resistente e confortevole.

Una maschera di emergenza dovrebbe sempre essere portata con se nelle immersioni. Tale maschera dovrebbe essere di volume ridotto e controllata sempre prima dell’immersione, per valutare lo stato della seal, delle lenti e del cinghiolo. In genere la maschera di emergenza è collocata in una delle tasche della muta stagna. Prima dell’immersione la maschera dovrebbe essere trattata con una sostanza antiappannante.

Snorkel

lo snorkel serve soltanto quando il subacqueo è in superficie. In immersione lo snorkel potrebbe provocare problemi, in quanto aumenta il rischio di impigliarsi da qualche parte. E’ meglio quindi evitare di portare con se lo snorkel se questo non è di ridottissime dimensioni.

Pinne

Pinne con pale molto rigide sono utilizzate dai subacquei che pretendono una spinta molto rapida ed efficiente, una buona efficienza per andare contro corrente o per spingere una pesante attrezzatura. Pinne più morbide servono per spingere meno attrezzatura ed avere un maggiore facilità di pinneggiata, anche se meno potente.

Il subacqueo dovrebbe evitare ogni gancio in plastica che potrebbe rompersi e sostituire il tutto con cinghiali metallici, elastici e senza ganci.

Rubinetterie

Si dovrebbero utilizzare valvole con volantini in gomma, resistenti e di buona qualità, come sono ad esempio quelli Halcyon, Sherwood, Beauchat, Scubapro.

Il volantino dovrebbe essere in gomma morbida con un inserto metallico per evitare rotture. Non si usano manopole metalliche o di plastica.

Il sistema DIN è preferibile a quello INT, poiché garantisce una maggiore sicurezza a pressioni più elevata e riduce il rischio di rottura di o-ring, causa spesso di problemi. E’ necessario però prestare attenzione anche con il sistema DIN, in quanto il subacqueo deve evitare di muovere il primo stadio per avvitare o svitare il sistema, mentre deve soltanto utilizzare la manopola montata sul primo stadio.

Manifold

Il manifold è disegnato per collegare due bombole, in modo che il subacqueo in condizioni nominali utilizzi il gas di entrambe le bombole. In caso di emergenza il manifold serve per isolare le due bombole, in modo da garantire al subacqueo una riserva di gas, di almeno una delle due bombole. Qualora infatti si verifichi un’anomalia ad uno dei due erogatori, la prima cosa da fare è isolare le bombole chiudendo il manifold. Una volta individuato da quale lato proviene il problema, bisognerà chiudere il rubinetto corrispondente, ma nel frattempo, con il manifold chiuso, si ha la certezza che il lato che non ha avuto failure conservi ancora del gas utilizzabile per sopravvenire all’emergenza.

Il manifold a 300 bar ha una sezione filettata maggiore, per cui garantisce maggiore tenuta a pressioni più elevate.

Il manifold dovrebbe sempre rimanere aperto, sia durante l’immersione sia ovviamente durante la ricarica. Se il subacqueo lascia accidentalmente chiuso il manifold, possono verificarsi diversi problemi. Ad esempio, se il manometro e l’erogatore da cui si respira sono dalla stessa parte, il subacqueo percepirà una situazione di rapido esaurimento di gas. Caso contrario si potrebbe verificare se il manometro e l’erogatore da cui si sta respirando sono da due parti opposte. Il subacqueo continua cosi a leggere la stessa pressione, magari non accorgedosi che si sta per esaurire il gas. Entrambe le situazioni nascono soltanto da una disattenzione del subacqueo rispetto alla configurazione della propria attrezzatura.

Bombole

Il tipo di bombola che un subacqueo dovrebbe scegliere dipende sia dall’ambiente di immersione sia dalla propria attrezzatura. Ad esempio, una pesata non corretta potrebbe essere pericolosa! Ad esempio una pesata eccessiva può creare difficoltà nel riemergere e raggiungere la barca nel caso di immersione in mare. Invece, in una immersione in grotta questo problema potrebbe essere meno pericoloso. Tuttavia, una cattiva pesata è sempre un problema in generale in quanto rende difficili anche altre operazioni. Anche un’assetto troppo positivo può essere causa di situazioni pericolose, ad esempio in mare questo può comportare una risalita veloce, magari una scorretta decompressione, la separazione dal compagno. In grotta invece essere troppo positivi significa essere spinti contro la parete superiore della grotta, danneggiare l’attrezzatura ed avere problemi a raggiungere l’uscita.

La situazione ottimale per una corretta pesata è quella di essere pressoché neutri a fine immersione, con le bombole quasi vuote, e non eccessivamente negativi ad inizio immersione, con le bombole completamente piene.

La corretta pesata dipende non solo dalle bombole ma anche da altri fattori, quali ad esempio il tipo di muta e sottomuta. Una muta in neoprene tende a diventare più positiva in prossimità della superficie, quindi richiede maggiore zavorra. Il rischio di una pesata eccessiva è sempre da tenere in considerazione: un problema al compensatore d’assetto in profondità potrebbe diventare una fonte di pericolo seria se non si è in grado di sostentare questa eccessiva zavorra.

Facciamo un esempio:

Subacqueo in immersione con monobmbola in alluminio 80cf: -2,5 kg

Zavorra indossata per bilanciare la spinta positiva: -11 kg

Spinta negativa totale: -13,5 kg

Nel caso di una configurazione del genere, in caso di una malfunzionamento del sistema di controllo d’assetto ad inizio immersione, il subacqueo si trova a dover fronteggiare una spinta negativa di 13,5kg. Ovviamente non può togliere la cintura dei pesi per evitare una risalita incontrollata, ma dovrebbe essere in grado di smaltire parte di questa spinta negativa, ad esempio il canister, per raggiungere la superficie. E’ quindi opportuno valutare la migliore disposizione della zavorra.

Esistono diversi sistemi di zavorra: cintura dei pesi, v-weight, canister dell’illuminatore, keel weight (dietro la bombola). E’ necessario utilizzare quanto più possibile un sistema di zavorra parzialmente rimuovibile, per ottimizzare la risalita in caso di malfunzionamento del controllo d’assetto. Non è cosa ottimale sistemare tutti i pesi in cintura, né avere tutti i pesi fissi. La cosa migliore è distribuire la zavorra scegliendo contemporaneamente tutti i sistemi sopra elencati.

Molti pensano che una soluzione per minimizzare il problema della corretta pesata sia di sovrazavvorrarsi e di utilizzare un compensatore d’assetto di volume maggiore. E’ una soluzione sbagliata, in quanto un compensatore troppo grande aumenta la resistenza idrodinamica, l’ingombro ed il rischio di ingarbugliamento.

La soluzione ottimale è quella di rimanere il meno zavorrati possibile, arrivando ad essere neutri a 3m, con le bombole pressoché vuote.

Il metodo migliore di zavorra è quello dei pesi rimuovibili (es cintura dei pesi).

Il subacqueo deve comunque essere in grado di riemergere anche in condizione di perdita della funzionalità del compensatore d’assetto, con tutta l’attrezzatura e le bombole piene


 

Variazioni e scismi all’interno DIR

Tuttavia, come con tutti i grandi movimenti, arriva inevitabile la corruzione e la frammentazione. Oggi, DIR si è diffuso in ogni angolo del globo, con gruppi DIR sedicenti emergenti in decine di paesi diversi. Data la loro separazione fisica, la loro mancanza di direzione centralizzata, i loro programmi specifici, le convinzioni, lotte di potere e dei vincoli, questi gruppi satellite non può fare a meno di promuovere una versione di DIR che è unicamente loro. Questa versione di “DIR” probabilmente avrà poca somiglianza con l’originale. Questo sarà il caso, per quanto ben intenzionati, ma dedicata ai principi fondanti della DIR, questi satelliti possono essere. – Jarrod Jablonsk

Immenrsioni soliste

Alcune altre agenzie formative promuovono anche immersioni solista, e raccomandano le pratiche che non sono conformi con i principi DIR.

Confronto di SDI Solo pratiche di immersione e DIR
Configurazione che si differenzia da DIR Motivo per la pratica
Insistenza sul fatto che un computer da immersione è utilizzato (con un backup ulteriore) Solo immersioni devono essere effettuate ad una profondità ricreative con obiettivi più flessibili – immersione fotografia, esplorando, caccia. Il profilo di immersione globale non è specifico, i limiti pertanto costantemente carica il ricalcolo solo diver eccessivamente. I computer subacquei in grado di rimuovere questa operazione di carico e assicurare un’efficace e conservatore profiling di evitare la decompressione.
Non c’è bisogno per il tubo lungo In immersioni solo non vi è alcuna amico. Il saldo delle probabilità è che se una “seconda sicuro” è necessario che saranno necessari da parte del subacqueo. Questo non ha bisogno di un tubo lungo, il regolatore di backup è spesso accettabile su una bottiglia pony o una bottiglia di salvataggio.
Montaggio della macchina non segue la pratica DIR Solo immersioni, entro i limiti stabiliti per esso, ha bisogno di alimentatore ridondante piena aria. Montaggio di solito è fatto collegandolo a una banda di cam già esistente.
Immersioni Team non è necessario Solo immersioni viene effettuata con i piani di immersione semplici, obiettivi semplici, e da una base di avere una vasta esperienza nel fare questo tipo di immersioni. Non ha bisogno di una squadra per raggiungere gli obiettivi di queste immersioni, immersioni e questi non hanno lo stesso carico compito che devono essere mitigati.
“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


2 comments

  1. Marander ha detto:

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