Honor Frost: pioniera dell’archeosub

Honor Frost (28 ottobre 1917-12 settembre, 2010) è stata un pioniere nel campo dell’archeologia subacquea, ha condotto molte indagini archeologiche del Mediterraneo specialmente in Libano ed è stata notata per la sua tipologia di ancore in pietra e le competenze in illustrazione archeologici.

Figlia unica, Frost nacque a Nicosia , Cipro. Rimasta orfana in tenera età entò a far parte dello stodio di Wilfred Evill, un avvocato di Londra.

Frost diventa una subacquea poco dopo Cousteaus e ha lavorato come un subacquea e artista nei primi anni 1950 in Francia e in Italia. La sua prima esperienza di scavo subacqueo di naufragi era con Frederic Dumas . Incontrato Joan du Plat Taylor all’ Istituto di Archeologia a Londra e nel 1959 ha continuato a lavorare con Du Plat Taylor, Dumas e Peter Throckmorton in Turchia, in una spedizione che ha portato alla scoperta della tarda Età del Bronzo al naufragio Gelidonya , per la quale Frost è accreditata per aver realizzato il significato e che più tardi è stato il sito di George Bass prima esperienza di archeologia subacquea.

Nel 1968 guidò una spedizione dell’UNESCO , spedizione di sorveglianza del sito Pharos nel porto di Alessandria, per la quale le è stata successivamente assegnato, nel 1997, medaglia di un governo francese per l’archeologia sottomarina pionieristico in Egitto.
Dal 1971 ha diretto l’inchiesta della nave da guerra punica di Marsala in Sicilia, Italia
Nel 2005,la BSAC le assegna il premio Colin McLeod per intensificare la cooperazione internazionale in immersione per il suo lavoro in archeologia
Morì il 12 settembre 2010.

A destra dell’entrata principale,del Museo Archeologico Regionale Baglio Anselmi di Marsala (Sicilia), in un’ampia stanza, è esposto lo scafo della Nave Punica. L’esistenza del relitto è stata accertata nel 1971 al largo dell’Isola Lunga, in prossimità di Punta Scario, all’imboccatura nord della Laguna dello Stagnone di Marsala.

Il recupero dei resti lignei e il loro successivo trattamento conservativo e studio furono intrapresi, con l’assistenza di numerose istituzioni internazionali, da un gruppo di archeologi britannici guidati da Miss Honor Frost.

Il relitto, di cui si conservano la parte poppiera e la fiancata di babordo, per circa m 10 di lunghezza, è costituito dal fasciame, rivestito originariamente sul lato esterno da lamine di piombo, con un’ossatura di madieri e semiordinate, in alternanza regolare. In un’ipotetica ricostruzione, è possibile definire la lunghezza di 35 metri, la larghezza di 4,80 m, la stazza dell’ordine di 120 tonnellate. Si trattava di una galera mossa da rematori.

Le linee-guida e i segni dell’alfabeto fenicio-punico, incisi e dipinti sul fasciame, hanno consentito di conoscere la tecnica di costruzione seguita dai mastri d’ascia. L’imbarcazione, a guscio portante, fu costruita con una notevole velocità, quasi in serie, secondo quanto sappiamo da Polibio e Plinio per le navi da guerra.

L’esposizione include anche alcuni reperti rinvenuti sul relitto, tra cui la ceramica, il cordame, le foglie di Cannabis sativa e le pietre di zavorra.

Si è spenta Honor Frost, pioniera dell’archeosub
Lutto nell’archeosub. E’ venuta a mancare Honor Frost, considerata a buon diritto tra i grandi pionieri della moderna archeologia subacquea. Infaticabile e in grado di lavorare, studiare, pubblicare e immergersi fino alla fine (soltanto pochi mesi fa si era recata in Turchia a festeggiare il cinquantenario del leggendario scavo di Capo Chelidonia, con George F. Bass), l’archeologa si è spenta serenamente all’età di 93 anni. Autrice di numerosi studi su relitti, siti, ancore antiche, Honor Frost aveva legato il suo nome anche alla famosa nave punica di Marsala.

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