Isola del Cocco

Nella località costaricana dell’Isola del Cocco potrebbero essere stati sepolti tre tesori pirata. Questi tesori sarebbero stati sepolti tra il XVII e il XIX secolo. Uno di questi è il cosiddetto “Bottino di Lima”. Nel 1820, mentre infuriava la guerra di indipendenza disputata tra Cile e Perù, l’armata cilena stava per invadere la città spagnola di Lima. Gli spagnoli decisero quindi di salvare tutte le immense ricchezze della città. Queste vennero caricate sul brigantino inglese Mary Dear sotto il comando del capitano William Thompson. Il tesoro includeva inestimabili quantità d’oro, argento e una statua della Vergine Maria con il Bambino in grembo. Tutto questo oro era una tentazione troppo grande per Thompson. Fece quindi uccidere i soldati e il prete, gettando poi i cadaveri in mare; in seguito fece rotta verso l’Isola del Cocco. Approdati sull’isola i pirati seppellirono il tesoro suddividendolo in dodici casse. La nave di Thompson venne però avvistata dagli spagnoli che giustiziarono tutto l’equipaggio, eccetto Thompson e un suo compagno, a patto che rivelassero il luogo dove era sepolto il tesoro. Approdati sull’isola, Thompson e il suo compagno riuscirono però a fuggire. Thompson e il compagno vennero poi tratti in salvo da una nave approdata in cerca d’acqua. Il compagno morì di febbre qualche mese dopo. Dopo essere tornato a casa, Thompson, continuò a navigare come marinaio semplice. Un giorno conobbe un navigatore olandese di nome John Keating. Thompson tornò a casa sua con Keating dove vissero per 3 mesi. Poi Thompson, in punto di morte,rivelò a Keating il luogo dove era sepolto il tesoro. Keating fece quindi ben tre spedizioni sull’Isola del Cocco riportando ogni volta a casa modeste quantità d’oro. Raggiunta l’anzianità, anche Keating pensò di trasmettere le proprie informazioni a Nicolas Fitzgerald, che a sua volta le rivelò a un australiano di nome Curzon Howe ricevendo in cambio una modesta somma di denaro. Queste informazioni furono scritte in documenti che oggi sono esposti al Nautical & Traveller Club di Sydney. Il capitano francese Tony Mangel fu uno dei pochi fortunati che ebbe modo di esaminare l’intero carteggio.Tra il 1927 e il 1929 approdò due volte sull’Isola del Cocco e concentrò le proprie ricerche su una grotta occultata parzialmente dall’alta marea, a sud della Baia della Speranza. Mangel utilizzò anche cariche esplosive ma senza risultati e quindi tornò in Francia. Poi, dei cercatori belgi, trovarono, nella stessa grotta, una statua della Vergine Maria alta 60 cm e completamente scolpita nell’oro. La statua venne poi rivenduta ad un collezionista statunitense per una cifra enorme. Però la descrizione della statua di Nicolas Fitzgerald era diversa.La descrizione parlava di una statua alta 2 metri e pesante 780 libbre, tempestata di 1.684 pietre preziose, tra cui tre smeraldi che misuravano ben 3 pollici. È verosimile che Keating trovò la statua ma essendo difficile da occultare la lasciò al proprio posto. L’ultima ricerca risale al 1992. Nel 1998 la N.A.S.A. ha lanciato un satellite nello spazio per scrutare l’Isola del Cocco alla ricerca di un tesoro. Il satellite rivelò che sull’isola esistono in totale 3 giacimenti di oro: due sulla terraferma e uno in mare. Questa scoperta spinse il governo della Costa Rica a finanziare ulteriori ricerche. Nel 1824, prima di essere impiccato, il pirata inglese Bennet Graham sostò sull’Isola del Cocco per nascondervi un grande tesoro sottratto al galeone spagnolo “Relampago”. Queste rivelazioni vennero fornite alle autorità statunitensi dalla moglie di Benito trent’anni dopo la sua morte.

Inoltre sarebbe sepolto sull’isola un altro tesoro appartenuto al pirata William Davies e nascosto nel 1684.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.