La vita del pescatore ,Racconti di mare,The life of a fisherman

Pescatore dell' Isola di Linosa 14 agosto 2010

La vita del pescatore – Articolo della serie *Racconti di mare*

The life of a fisherman, Tales from the sea

Emozioni di mare

 Un racconto sulla dura vita del pescatore, narrata nei dettagli da Andrea Cosmi che riesce magistralmente anche ad ipersonificare il pescatore stesso, risultato raggiunto mettendo insieme riflessioni su una trasmissione di pianeta mare su Scilla, ricordi di estati tropeane di 30 anni fa e flash d’ immagini raccolte un pò dappertutto durante vacanze, uscite per immersioni e perlustrazioni nelle marinerie.

Anni ed anni di acute osservazioni per poi avere un eccellente risultato. Il lettore si può immedesimare al punto da riuscire a vedere davanti a se un pescatore che ….. non è vicino a lui, ma che è solo tra le pieghe delle parole che sta scorrendo. *Ser*

Pescatore dell' Isola di Linosa 14 agosto 2010

La vita del pescatore

La vita del pescatore

Guardo la tv………… Scilla, case di pescatori. Calabria e Sicilia di fronte. Il mare dello stretto e la lotta antichissima dell’uomo con il pesce spada, con un solo arpione lanciato a mano dalla barca con la lunghissima passerella. In sottofondo la grande voce di Domenico Modugno canta un’antica canzone popolare.
Nelle immagini televisive un vecchio pescatore colpisce. E a un tratto sono io quel pescatore.
Quando dalla cima della coffa avvistano finalmente il pesce gridano forte, e io ritrovo, con una magia che si ripete sempre, la forza dei miei anni verdi. Salto agile, e afferro l arpione, e tendo i muscoli delle braccia e delle spalle per il colpo, l’unico, violento e preciso. Il mare, limpido, diventa rosso, in un attimo. La caccia è finita.
E’ dura la mia vita.

La vita del pescatore , all’arpione o alle reti. Il sole ogni giorno scolpisce il mio viso con nuovi segni, come segni sul viso di un anziano e saggio pellerossa. E poi il vento e la salsedine disegnano anche essi solchi profondi nei quali scorre il sudore che mi brucia negli occhi , e cola a rivoli dal naso e dal mento, e lo sento sulla lingua e sulle labbra, e non basta acqua per dissetarmi. E’ dura. Le cime mi spaccano le mani a sangue, le reti a volte risalgono brulicanti di vita , altre invece sono vuote. La trama sale in controluce sul verricello, ma non c’è niente, niente.
A volte lo spada o la grande aguglia imperiale si inabissano e scompaiono, nel blu più profondo, dopo un inseguimento estenuante e la giornata è andata via e sono stanco, ho la schiena a pezzi e comincio a sentire l’umidità nelle ossa che sale dai miei piedi, nudi sul paiolato della barca. Ma è bello tornare nella calma della sera, il mare come l’olio, il sole rosso a disegnare le sagome delle case del paese, il motore lento del diesel che borbotta. Borbotta come la pentola sul focolare di casa che già sta cuocendo, con un poco di pesce povero e qualche crostaceo, quel sugo buono che solo le mogli dei pescatori sanno fare. Poi basta un po’ di pane, degli spaghetti e già si parla della pescata del giorno dopo. E il calore del vino asciuga l umidità e la stanchezza va via, e c è il sorriso di bimbi scarmigliati che giocano a piedi nudi, a terra, sul pavimento della cucina.
E’ bella Scilla. Con le strade tra le case che arrivano sino al mare. Fin dentro l’acqua. Per accogliere subito la mia barca che arriva. C’è il rumore vicino della risacca, di notte. Esco sulla terrazza, e mi siedo a guardare le stelle nel cielo limpido che annuncia il bel tempo, col fumo della tazzina del caffè portato via dalla brezza notturna.
A volte il mare è cattivo e il rumore della risacca si trasforma in boato di onde. E non si esce. E’ il tempo per riparare le reti. Per guardare la pioggia dalla finestra appannata del bar del paese a parlare con gli altri davanti ad un bicchiere di rosso e a bestemmiare per una giornata di mancato guadagno. A volte la tempesta mi sorprende al largo, ed è diluvio di pioggia e di onde, e il mio sguardo cerca il porto che si avvicina e il campanile della chiesa perché Dio mi difenda sino al rientro. Bestemmie e preghiere.
E’ dura la vita del pescatore . Ma è la vita. E la fatica non la sento. E ho ancora la forza dei miei venti anni. Anzi avrò sempre venti anni. Inseguendo il grande spada, signore dello Stretto. Fino a un attimo prima di morire. Insieme.

Andrea Cosmi

Testo: Andrea Cosmi di Gente Di Mare Divingsailing su FB

Galleria foto dall’album di *Filmati Di Mare*

“Il Vecchio e il Mare” su Facebook

 

La vita del pescatore ,Racconti di mare

 Nota galleria: cliccando sulle singole foto le vedrete a tutto schermo ed ad alta risoluzione (una volta che avrete la foto in grande con un ulteriore clik vi è uno zoom per vedere meglio alcuni  dettagli)

La vita del pescatore ,Racconti di mare

La vita del pescatore , Racconti di mare

"....93 anni in mare e ancora mi segue con la passione di un ragazzino....MIO NONNO, e sono orgoglioso di essere suo nipote!!!" Ivan Cormorano Lorenzini

"....93 anni in mare e ancora mi segue con la passione di un ragazzino....MIO NONNO, e sono orgoglioso di essere suo nipote!!!" Ivan Cormorano Lorenzini

La vita del pescatore ,Racconti di mare

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I video prodotti da *Filmati Di Mare*

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


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