L’arte al servizio della natura

Il riscaldamento globale sta interessando molte parti del mondo. L’artista giapponese Takeshi Kawano ha creato tre sculture che rappresentano l’impatto del riscaldamento globale sugli animali, e come essi stiano praticamente scomparendo sotto i nostri occhi.

Takeshi Kawano ha creato sculture suggestive che ritraggono l’effetto principale del riscaldamento globale: le temperature sempre più globali e il crollo delle calotte di ghiaccio, la scomparsa della fauna selvatica a causa di cambiamenti di habitat e la distruzione dell’eco-sistema. Nelle tre sculture di un cervo, un orso polare e un pinguino ritrae questi effetti, mostrando lentamente come si stiano sciogliendo come il loro habitat.

Il designer milanese protagonista anche di una sigla di Animal Channel
Guido Daniele: difendo gli animali con l’arte
Artista multimediale e body painter, trasforma le mani in animali. Le sue opere, famose nel mondo, sono spot a favore della natura
MILANO – La mattanza delle foche nel Golfo di San Lorenzo è in cima alla lista dei suoi pensieri in questi giorni. Così come la caccia alle balene destinate, con la scusa della ricerca scientifica, a trasformarsi in prelibato sushi sulle tavole giapponesi. E come gli elefanti e le tigri, che stanno via via scomparendo dai loro tradizionali habitat. Guido Daniele, 56 anni, originario di Soverato ma milanese di adozione, designer e illustratore pubblicitario, è decisamente un animalista convinto. Ma non partecipa ad azioni dimostrative a bordo dei gommoni di Greenpeace o appeso alle torri di una centrale nucleare. Il suo modo per lanciare un grido di allarme e di dolore per il pianeta che muore è attraverso l’arte. Le sue armi sono le mani. Le sue, che creano e dipingono. E quelle degli altri, che grazie al suo sapiente tocco di pennello diventano icone di quel regno animale che l’uomo sta mettendo inesorabilmente a repentaglio.
LA «FOLLIA DELL’UOMO» – «Ogni giorno – commenta Daniele – spariscono specie che servono all’equilibrio mondiale. Vengono distrutte foreste con il taglio indiscriminato di piante che poi impiegano decine e decine di anni per ricrescere. Assistiamo ad un depauperamento del patrimonio della Terra, un fenomeno di autodistruzione del pianeta da parte dell’uomo che è davvero folle. E io, nel mio piccolo, cerco di portare l’attenzione del pubblico proprio su questi temi».
CORPO E COMUNICAZIONE – Artista multimediale e body painter – così si autodefinisce -, Guido Daniele ha deciso di puntare sulla pittura del corpo riscoprendo quella che è stata una delle primissime forme d’arte nella storia dell’umanità: «Gli uomini primitivi – ricorda il designer milanese – hanno prima dipinto le pareti delle grotte, e poi i loro stessi corpi. Una pratica che è proseguita nei secoli, ma che sta progressivamente scomparendo». Il body painting per Daniele è una scoperta degli anni Settanta, quando a Milano veniva praticato come forma di ricerca e di innovazione in campo pittorico. Ma è negli anni 90 che ha deciso di farne l’oggetto privilegiato della propria attenzione artistica. Il primo lavoro importante: una copertina per Amica, con una donna con il corpo dipinto come se si trattasse di una statua di marmo.
ANIMALI E IMPEGNO SOCIALE – Dì lì alla trasformazione delle mani in animali il passo è stato breve. E ora le sue opere, raccolte nel ciclo «Manimali», stanno facendo il giro del mondo. Il canale satellitare Animal Planet di Discovery Channel, visibile anche in Italia nel bouquet Sky, ha deciso di utilizzare un video con i suoi hand animals come sigla per un proprio programma dedicato alla difesa della natura. E il Wwf svizzero ha scelto le sue opere per una delle proprie campagne. Daniele è richiestissimo dalle tv di tutto il mondo: ha da poco realizzato un programma per il Channel 4 britannico. E lunedì, nel giorno di Pasquetta, sarà ospite di Magalli per una dimostrazione dal vivo di quello che le sue mani sono in grado di creare sulle mani altrui.
«LA MANO CREA E DISTRUGGE» – Una grande esperienza nel campo del design e della comunicazione, l’artista milanese presenta mostre in tutto il mondo (una delle più recenti si è svolta a L’Avana, Cuba, dove ha raccolto successi ed entusiasmi). Ci tiene, però, a precisare che la sua arte non ha solo fini commerciali ma anche e soprattutto di promozione culturale: «Ci sono milioni di persone che ogni giorno vedendo queste immagini si sensibilizzano verso gli animali – spiega Daniele -. Si identificano in questa forma d’arte proprio perché dipinta sulla mano, la parte più creativa del corpo umano. La mano che crea, ma purtroppo anche quella che distrugge». «Manimali» nasce proprio così. E visto che la proposta viene da uno cresciuto a pane e pubblicità, era inevitabile che dietro al lavoro ci fosse insito anche uno slogan: «Diamo una mano agli animali». In tutti i sensi.
Alessandro Sala Corriere della Sera 06 aprile 2007

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“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“

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