Linosa, Il Centro di recupero per le tartarughe marine di Linosa
Lo staff di *Filmati Di Mare* nel periodo 10/21 agosto 10 si è recato all’isola di Linosa (Sicilia) per effettuare delle immersioni subacquee. Nel contempo non si poteva non visitare il centro di recupero per le tartarughe marine di Linosa, raccogliendo così il materiale utile per un reportage.
Linosa ( Sicilia : Linusa) è una delle isole Pelagie nel Canale di Sicilia del Mediterraneo . Si tratta di una frazione del comune di Lampedusa e Linosa , parte della provincia di Agrigento , Sicilia , Italia . Ha una popolazione di 450 abitanti.
Geografia: L’isola ha una superficie di 5,45 km ² ed è di origine vulcanica. E’ formata da una serie di crateri di cui Monte Vulcano, 195 m di altezza, è il più importante. La terra più vicina a Linosa è l’isola di Lampedusa, che si trova 43 km a sud. Linosa si trova a 119 km a ovest di Gozo , Malta , 121 km a sud est di Pantelleria , 163 km a sud della Sicilia e 165 km a est di Cape Mahida in Tunisia . Storia: I Greci , Romani , e gli Arabi (allora si chiamavano Saraceni ) hanno colonizzato l’isola nel mondo antico e Medioevo .
Economia: Linosa è sussiste popolazione sulla pesca, agricoltura e turismo.
Galleria foto del centro (esterno)
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Lo studio veterinario
Lo studio, aperto dalla fine di maggio ai primi di ottobre sotto la guida di un veterinario, è stato dotato di diverse apparecchiature tra cui un apparato radiografico con camera oscura, una camera operatoria con apparecchio per l’anestesia gassosa e un’attrezzatura per analisi microscopiche, mentre nell’adiacente zona di stabulazione sono state sistemate otto vasche a ciclo chiuso per la stabulazione degli animali ricoverati. In questi spazi, oltre alle attività di pronto soccorso, vengono effettuate anche le operazioni di marcatura, il rilevamento dei dati biometrici degli animali catturati, nonché la raccolta di schede
fotografiche mediante le quali ogni esemplare viene catalogato nell’archivio fotografico.
Tale servizio denominato ‘SOS tartarughe marine’ è un servizio finalizzato alla raccolta di messaggi di diportisi e pescatori relativi all’avvistamento e/o alla cattura accidentale di tartarughe marine.
Infine anche le attività di monitoraggio della spiaggia di nidificazione fanno capo al Centro; a partire dal mese di Giugno, infatti, il sito deposizionale di Linosa viene sorvegliato giornalmente da tre gruppi di monitoraggio, i quali, alternandosi ogni 8 ore, garantiscono, nell’arco della stagione, una costante presenza sulla spiaggia della Pozzolana di Ponente. Per il monitoraggio notturno ci si avvale, inoltre, di un sistema elettronico di sorveglianza costituito da una telecamera ad infrarosso collegata ad una centralina che ritrasmette le immagini ad un monitor di
controllo situato all’interno del Centro di Recupero; tale telecamera se pur dotata di un limitato raggio d’azione, permette di monitorare la spiaggia anche in mancanza totale di luce.
Nello stesso edificio del Centro di Recupero è ospitato anche il Centro di Informazione sulla tartaruga marina. In questo spazio, dedicato alla sensibilizzazione e all’informazione del pubblico, rappresentato in maggioranza da turisti in vacanza, è stata allestita una mostra costituita da pannelli didattici ricchi d’immagini e disegni esplicativi. Tali pannelli illustrano la biologia delle tartarughe marine, la loro distribuzione mondiale e nel Mediterraneo, le modalità di riproduzione, i pericoli che incombono sulle specie e alcune modalità di conservazione e ricerca.
La mostra è stata arricchita, inoltre, da una piccola collezione di campioni biologici
raccolti nel corso delle passate stagioni di attività. Annessa alla mostra si trova inoltre un’area attrezzata con un PC, un televisore, un videoregistratore e un proiettore per la realizzazione di eventi didattici e formativi quali proiezione di diapositive e del documentario realizzato nell’ambito del progetto sulle tartarughe marine. Infine, è stato allestito anche un piccolo desk per l’accoglienza dei visitatori e la distribuzione del materiale informativo sul progetto e sulle tartarughe, ed è stato allestito anche un plastico che ritrae alcune tartarughe marine in fase di deposizione e altre in fase di schiusa sulla spiaggia della Pozzolana di Ponente.
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Ricordando l’esperienza a Linosa… di Aurora Mancuso
Ci sono persone che non aspettano altro le vacanze per godersi 10-15 giorni inerti al sole,Io invece,non ho sentito quell’esigenza ma coronare uno dei miei desideri….stare a stretto contatto con Natura e Animali,amandoli,rispettan
Due anni fa lessi su una rivista un interessante articolo su un Centro di Recupero della Tartaruga Caretta Caretta a Linosa,una delle isole Pelagie.Fui colpita dal fatto che qualsiasi persona potesse partecipare al campo,insomma pensavo servissero particolari requisiti,invece No.Solo al pensiero di essere dietro le quinte di un intervento chirurgico,cimentarsi in aiuto veterinaria,cibarle,sensib
Vi garantisco che ero talmente presa nella lettura dell’articolo che già mi immedesimavo in volontaria e finalmente il giorno della partenza arrivò.
Dopo circa un’ora di aliscafo da Lampedusa,giungo a Linosa,dove ad aspettarmi c’è il “Papà”delle Tartarughe,Stefano,il biologo che insieme ad Alberto ha fondato il Centro.Ed eccoci arrivati,dopo le varie presentazioni arriva il momento di conoscere anche le protagoniste le quali si trovano in vasche utilizzate per la loro degenza.La cosa buffa è che ognuno di loro possiede la propria cartella clinica dove si potrà leggere naturalmente il nome,il peso il giorno d’arrivo,il motivo del ricovero,etc. Salutate Alberta, Asfidanken, Daniela
Il 2° giorno è iniziato all’insegna di un giro dell’isola in barca con spiegazione compresa,a divulgarci sono i pescatori improvvisati in esaurienti guide, è chi meglio di loro altrimenti.Linosa è abitata da circa 430 anime ed è una delle tre isole delle Pelagie insieme a Lampedusa e Lampione,quest’ultima disabitata. Linosa è un piccolo lembo di terra vulcanica battuto dal vento e arso dal sole,42 km da Lampedusa,è formata da 5 crateri vulcanici aperti,verdeggianti di sterpi di gustosissimi fichi d’india,uva,fichi,lenticch
3°giorno,ore 7.00 sveglia improvvisa per un plausibile motivo:le uova hanno iniziato a schiudersi.
Ci precipitiamo di corsa a Pozzolana,dove c’è il nido e già alcune nate sono nelle buone mani dello Staff ma la voglia di aiutarli è immensa e infatti mi danno in mano un pennellino;vi chiederete a cosa mai potrebbe servire?Prendendo con molta delicatezza una delle tartarughe la spennello dai rimasugli di sabbia e poi inizio con tanto stupore i vari rilevamenti:il peso,la misurazione con il calibro, del carapace ,del piastrone, della testa e la conta degli “scudi”che compongono il carapace detti marginali,dorsali e neurali.Alchè arriva il momento più atteso,la Liberazione. Buona fortuna piccole(visto che una su mille arriverà all’età adulta).Stanotte inizieranno i turni per salvaguardarle.
4°giorno.La luna che ha vegliato tutta la notte sul nido specchiandosi sul mare,ci ha regalato altre tartarughe,successivamente
Siamo giunti al 5°giorno;il tempo qui a Linosa sembra quasi scorrere più velocemente e ogni istante voglio viverlo pienamente,rendendomi utile per qualsiasi cosa.Ad esempio stamattina puliremo la piscina dove “alloggia”Cesira,un’esempl
(SEGUE)
Un pò di storia: l´esperienza della campista Aurora (parte 2)
Fortunatamente per Cesira è giunto il momento di tornare nel suo straordinario Mondo. Dopo aver allestito con tanta meticolosità una “piscina marina” per poterla monitorare nell’impatto che avrebbe avuto,visto l’anno di cattività(giustamente non voluta),tutti quanti a turno l’abbiamo sorvegliata sperando al più presto nella sua libertà
Averla potuta osservare è stato a dir poco emozionante,soprattutto sott’acqua … Purtroppo non potrò assistere alla sua liberazione che sicuramente avverrà domani,perché questo per me è l’ultimo giorno,quindi voglio ricordarla così come quando,in piscina,riemergeva quasi volendoti salutare.Sono sicura che sarà grata le amorevoli cure ricevute dallo staff e company,buona fortuna meravigliosa Creatura!
Spero di essere riuscita,con la mia semplicità,a trasmettervi emozioni che Linosa con la sua magia di colori e profumi,gli abitanti con la loro simpatia,il mitico staff e le stupende tartarughe,sono stati in grado di regalarmi!
Sono fiera di aver partecipato a questo Campo di Ricerca, per tante ragioni …
Esperienza tanto sognata che presto vorrò sicuramente rivivere.
06.30 imbarco sulla nave. Ormai la vista su Linosa poco a poco sta scomparendo,il sole sembra quasi stia affiorando dal mare e con le innumerevoli tonalità di rosso illumina quel piccolo lembo di terra emblematico che porterò sentitamente nel mio cuore per sempre…
Aurora.
i piccoli di Caretta Caretta hanno preso il mare dalla spiaggia di Linosa
A due anni dall’ultima schiusa, nuova nascita di piccoli di tartaruga marina alle isole Pelagie. Sulla spiaggia di sabbia nera di Linosa si sono schiuse sabato le uova deposte da «Jamil» (in arabo, bellezza), la tartaruga che aveva nidificato lì nel 1996. A documentare l’evento i biologi del Cts Ambiente. I piccoli di Caretta Caretta rompono il guscio delle uova e muovono i loro primi passi verso il mare. Le Pelagie sono l’unico sito in Italia dove le ovodeposizioni avvengono con documentata regolarità, nell’ambito di un Progetto promosso dal Cts Ambiente, in collaborazione con l’Associazione Hydrosphera, L’Agci Pesca, l’Università di Torino, Telespazio, la Riserva Naturale Isola di Lampedusa e l’Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia di Agrigento, e finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Programma Life Natura. La mamma dei piccoli, spiega Stefano Nannarelli, il biologo del Cts Ambiente sul campo, «è stata la prima tartaruga Caretta Caretta a deporre nell’arcipelago dal 2002. Ha fatto il nido qui il 30 giugno, una notte, riservandoci un’emozionante sorpresa: Jamil era infatti già diventata mamma almeno una volta sempre su quest’isola nel 1996. A una delle pinne anteriori ha ancora attaccata la targhetta che io stesso e i miei colleghi le abbiamo applicato quel giorno di otto anni fa, dandoci l’ennesima conferma che questi animali tendono a tornare a nidificare negli stessi siti, in genere gli stessi che hanno dato loro i natali». La schiusa è avvenuta a distanza di 44 giorni dalla deposizione. Un tempo ridotto, considerato che la gestazione dura anche 60 giorni, ma che per Linosa è la norma. La temperatura della nerissima spiaggia lavica di quest’isola è infatti molto alta, (dagli studi effettuati risulta addirittura una delle più alte nel Mediterraneo), e per questo, oltre a nascere un po’ prima, i piccoli sono tutti femmina: il calore infatti determina il sesso dei nascituri. A Lampedusa, dove la sabbia è bianca e quindi meno calda, i nidi impiegano più tempo a schiudersi e danno in genere i natali a tutti esemplari maschi. Le prime uova hanno cominciato a schiudersi nella notte di sabato e sono venuti alla luce finora a 37 tartarughini, lunghi meno di 5 centimetri. «Stiamo – dice Nannarelli – aspettando che finiscano di aprirsi le uova rimaste, e che comincino ad aprirsi quelle del nido vicino: la stessa notte che Jamil diventava mamma infatti, accanto a lei circa una quarantina di minuti dopo ha nidificato un’altra tartaruga Caretta Caretta». E a partire dal 4 settembre invece dovrebbero cominciare a schiudersi le uova del terzo nido di Linosa, deposto sempre da Jamil il 21 luglio. «Se di questi piccoli qualcuno riuscirà, tra 10, 20 o 30 anni, il tempo che una Caretta Caretta impiega per giungere alla maturità sessuale, tornerà qui per riprodursi», afferma Nannarelli. «Il Progetto – specifica l’ingegnere Bernardo Barone – ha avuto inizio l’autunno scorso ed è il prosieguo ideale del Progetto Caretta Caretta, che ha operato dall’ottobre del 1999 al marzo del 2003. Si avvale di due strutture in pianta stabile: il Centro Ricerca di Lampedusa e il Centro Recupero Tartarughe Marine che ha sede a Linosa.
Linosa: Un nuovo nido si aggiunge sulla spiaggia
Già, precedentemente, durante la notte del 9 giugno un esemplare di tartaruga femmina della specie “Caretta Caretta” ha deposto le proprie uova in una buca scavata dalla stessa che poi ha ricoperto con cura, camuffandone la presenza. Tempestivamente gli operatori del Centro Recupero Tartarughe Marine (C.R.T.M.), sito a Linosa dal 1994, ha recintato il nido per evitare che i bagnanti potessero passarvi sopra oppure ficcarvi degli ombrelloni. Da allora si è svolta una perseverante attività di monitoraggio del nido e della spiaggia per studiare più a fondo il fenomeno dell’ovodeposizione e i movimenti delle tartarughe marine. Dopo notti di osservazione costante, finalmente, il 30 giugno “Mamma tartaruga” ha visitato la spiaggia della Pozzolana di Ponente dell’isola pelagica. La prima emersione è stata registrata alle 9.45 del mattino. Tuttavia la nostra chelona, dopo aver setacciato ogni minimo angolino della prima metà destra della spiaggia, è ritornata in acqua per motivi all’uomo sconosciuti. Puntualmente è ricomparsa l’ora successiva per ripetere gli stessi movimenti, alla stessa distanza cronologica, diverse volte.
Finalmente alle 11.40 di sera è risalita per la tredicesima volta ed ha cominciato a scavare per preparare il nido. Gli operatori C.R.T.M hanno aspettato pazientemente che il rettile cominciasse a deporre per potersi avvicinare.Una volta deposte le uova, con le natatoie posteriori ha coperto il nido mentre con quelle anteriori ne ha camuffato la presenza. Ovviamente, per non perdere le tracce, gli operatori del C.R.T.M., con fare esperto, hanno inserito, durante l’ovodeposizione, una cordicella nel nido che fuoriuscisse non appena coperto; la finalità di ciò consiste nel recintare successivamente.Non appena la tartaruga stava per andarsene, il veterinario ed i biologi che lavorano al C.R:T.M. hanno bloccato la stessa per prendere le misure e controllare la presenza di marcature. Infatti la tartaruga era già stata marcata e adesso non resta altro che controllare i dati rilevati in precedenza per confrontarli con quelli attuali.
5° nido sulla spiaggia di LinosaRieccoci all’appuntamento con le notizie fresche fresche sulle tartarughe Caretta caretta che tangono l’isola di Linosa. Alle ore 4 del mattino del 28 luglio, è comparso il 5° nido di quest’anno. La mamma tartaruga si è prestata a risalire sulla spiaggia, dapprima, alle ore 2 di notte per poi venire finalmente a nidificare in seguito. Si tratta della stessa tartaruga che il 30 giugno era risalita per ben 14 volte prima di deporre le uova alle 23, 30.
Questo è il terzo nido della stessa chelona, infatti ha nidificato in prossimità del secondo nido che aveva fatto. Tutto ciò ritorna a dimostrare come questi animali siano enormemente attaccati al sito di nascita-schiusa, che ha permesso il proprio sviluppo embrionale. Potremmo benissimamente ipotizzare che per questa tartaruga la nera spiaggia, della Pozzolana di Ponente, dell’Isola di Linosa è la propria casa.
Domenico Tuccio (volontario al centro recupero tartarughe)
Al Centro Recupero Tartarughe Marine oggi è stata una giornata tranquilla. Suona la campana di mezzogiorno. Ecco che arriva il vigile urbano, Giuseppe Bonadonna, e ci prega di affrettarci nel recarci presso il molo vecchio per soccorrere una tartaruga che era stata prelevata dalla A.M.P. (Area Marina Protetta) di Lampedusa durante il tragitto per Linosa. L’animale, raccontano i passeggeri, galleggiava tranquillo e si è lasciato avvicinare senza timore. Per fortuna non presentava ferite da amo. La prima supposizione è Problemi di Immersione, dovuto ad un granchio che si attacca alla coda e pizzica la Chelona quando
“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“
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