Lo squalo zebra, Stegostoma fasciatum

Lo squalo zebra (Stegostoma fasciatum Hermann, 1783) è un orectolobiformes piuttosto diffuso nelle acque costiere degli Oceani Indiano e Pacifico, riconoscibile per la pinna caudale molto lunga, che raggiunge all’incirca la lunghezza del resto del corpo. Si tratta dell’unica specie del genere Stegostoma e della famiglia Stegostomatidae.
Il nome squalo zebra è stato dato alla specie perché prima della maturità i membri presentano sul corpo strisce simili a quelle di una zebra. Al momento della maturità le strisce diventano puntini simili a quelli del ghepardo. Ci si riferisce tuttavia a quest’ultimo animale nel nome del piccolo squalo bentico Triakis semifasciata (per l’appunto squalo leopardo o ghepardo) che vive nell’Oceano Pacifico Orientale sulle coste del Nordamerica, e quindi alla specie in esame è stato assegnato il nome di squalo zebra.
Si trovano nell’Oceano Pacifico Occidentale ed in quello Indiano. Vivono a profondità comprese tra 5 e 30 metri.

Questa specie è dotata di un corpo molto snello e allungato, che raggiunge lunghezze di circa 3.5 metri. Oltre alla lunga coda, segno distintivo per lo squalo zebra sono le creste lungo il corpo. Come suggerisce il nome, il corpo è di due colori: i giovani sono segnati da linee giallastre sul corpo scuro, mentre gli adulti presentano ovunque (ed anche sulle pinne) sul corpo rossastro pallini neri. Il muso è piuttosto arrotondato e presenta barbigli.
Si muovono lentamente e spesso rimangono immobili in attesa in prossimità di una barriera corallina su fondali sabbiosi o rocciosi. Non deve, come succede in molti squali, necessariamente rimanere sempre in movimento respirando per ingoio: la respirazione può avvenire anche per pompaggio di acqua attraverso le branchie.
Si nutre di molluschi, crostacei e piccoli pesci che riesce a risucchiare dalla sabbia dove si nascondono durante la notte. Grazie al suo corpo longilineo riesce anche a strisciare attraverso piccoli buchi e caverne alla ricerca di cibo.
Vivono bene in cattività e molti acquari in tutto il mondo li espongono. Spesso sono osservati dai sommozzatori e rimangono immobili sul fondo finché essi non si avvicinano troppo. Sono assolutamente innocui nei confronti dei sub se non sono provocati. All’interno degli acquari si è dimostrato che questi pesci apprendono molto in fretta: ad esempio possono imparare a rispondere con un movimento delle branchie al contatto con l’uomo. Anche se sono catturati solo su piccola scala, la loro lunga coda è molto apprezzata per la preparazione della famosa zuppa di pinne di squalo.

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