Roberto Bubas

Roberto Bubas

Roberto Bubas è un uomo affabile di 37 anni che vive al sud dell’ Argentina e  che, nel suo tempo libero, gioca, nel mare, con le orche selvagge.

Questa guardia forestale dai modi tranquilli che vive a Puerto Madryn, nella provincia di Chubut, è riuscito che alcuni esemplari del più grande predatore del mare si avvicinino curiosi  alla sponda per poter le toccare.  Le immagini catturate da lui stesso con una telecamera fissa lo mostrano con l’ acqua all’a ltezza delle ginocchia, battendo con i palmi delle mani la superficie del mare per convocare le orche e poi accarezzargli il muso come se fossero giganti mascotte.   “ Sono stati momenti indimenticabili”, ricorda Bubas, la cui destrezza ha richiamato l’ attenzione di  Jane Goodall, una esperta mondiale del comportamento degli animali, che ha curato al regia di un documentario che ha un capitolo dedicato a quest’ argentino.  E’ riuscito addirittura a suonare con l’ armonica a bocca canzoni dell’ autore locale León Gieco, seduto sulla spiaggia di fronte ad un auditorio impossibile a vedersi di balene assassine.
“Quando riesci a stare vicino agli animali ti ispira calma, pace”, ha detto prima di chiarire che non ha avuto contatto diretto con le orche dall’ anno scorso per evitare polemiche.  La sua abilità insolita gli ha dato fama,  ma lo ha anche messo nell’ occhio del ciclone, con domande per cancellare la legge che proibisce toccare mammiferi marini nelle aree protette del  Chubut, nella costa sud est dell’ Argentina. “Tutti questi anni  ero denunciato per essermi messo in acqua con le orche,  a sua volta ero compreso da molta gente di questo bellissimo paese che ha inviato lettere al governatore (sindaco) dicendo: ‘Non vogliamo che Roberto Bubas se ne vada da lì’, mi hanno dato molto più di quello che mi è stato tolto”,  ha detto. Bubas ha convissuto molti anni nella solitudine delle inospitali spiagge di Punta Norte, nella Península Valdés, studiando  le orche del Chubut, le unicche al mondo che cacciano tutti i leoni marini sulla spiaggia uscendo, praticamente, tutto il loro corpo dal mare. Non vi è alcun antecedente di attacchi ad esseri umani. Attualmente, un po’ più lontano dalle coste donde ha realizzato l’aspetto grande del suo lavoro, assicura gruppi che filmano e scrivono un libro di divulgazione scientifica sulle chiamate balene assassine con cui ha avuto più di 200 incontri.

[nggallery id=43]

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.