RUGBY SUBACQUEO ,regole del Rugby subacqueo

RUGBY SUBACQUEO ,regole del Rugby subacqueo

RUGBY SUBACQUEO ,regole del Rugby subacqueo

RUGBY SUBACQUEO ,regole del Rugby subacqueo

la storia, l’evoluzione, l’attrezzatura, ruoli Rugby subacqueo

Il Rugby subacqueo è uno sport che ha origine dagli allenamenti di aqua fitness dei club tedeschi di immersioni ed ha poco in comune con il rugby a parte il nome.

Storia

Sull’origine del Rugby Subacqueo ci sono “leggende” un po’ bizzarre, come quella che attribuisce la nascita dello sport ad una bizzarra attività ricreativa praticata con delle noci di cocco da alcune unità della marina francese quando le loro navi erano attraccate nel lontano Kenya.

In realtà, molto più realisticamente, il RS deve le sue origini alla necessità dei club di immersioni marine di mantenere il rapporto con l’ambiente acquatico durante il freddo inverno. Fu infatti a Colonia, in Germania, che, nel non tanto lontano 1961 (soprattutto se paragonato con sport di più antiche origini), un certo Ludwig von Bersuda ebbe l’idea di riempire con acqua salata una palla da pallanuoto e di portarla in profondità. All’idea della palla piena d’acqua, si aggiunse poi quella di portare in profondità due canestri ed una rete (del tipo di quella da pallavolo) che dividesse in due il campo di gioco. Lo scopo era quello di oltrepassare la rete (il cui bordo superiore era situato ad una distanza di un metro sotto la superficie dell’acqua) e di introdurre la palla nel canestro della squadra avversaria. Una prima, rudimentale, versione del RS era dunque nata.

Inizialmente questo prototipo di RS venne utilizzato esclusivamente come riscaldamento all’inizio di ogni allenamento della squadra di Ludwig, ma poi l’idea piacque anche ad altri club di immersioni e cominciò a diffondersi anche in altre città. Nel 1963, ovviamente a Colonia, si disputò quella che forse può essere ritenuta la prima partita di uno sport subacqueo che prevedesse l’uso di una palla.

Evoluzione

Fu tuttavia solo dopo un po’ di tempo, grazie all’impegno dei primi entusiasti pionieri di questo sport, tra cui non può essere dimenticato Franz Josef Grimmeisen, che il RS cominciò ad acquisire l’aspetto “moderno”: scomparve la rete a metà campo ma rimasero i canestri. Nel 1964 si disputò dunque la prima partita “vera”, tra le formazioni del DLRG Muellheim e del DUC Duisburg. Per la cronaca vinse la prima per 5-2.

Nel 1965 si disputò poi il primo torneo a cui presero parte la squadra padrona di casa (DLRG Muellheim) ed altre cinque formazioni: DUC Bochum, DUC Duesseldorf, DUC Duisburg, DUC Essen e TSC Delphin Leudenscheid. Le regole prevedevano squadre composte da 8 giocatori e, alla fine del torneo, si impose Muellheim contro Duisburg. Questo torneo si è disputato ogni anno a partire da allora e dunque, a buon titolo, può essere considerata la più antica manifestazione di RS della storia.

Per esportare il gioco all’estero Grimmesein, che continuava ad essere il più impegnato in questo obiettivo, cercò di coinvolgere i membri più importanti della CMAS, organizzando dimostrazioni e informando gli organi di stampa (un articolo venne pubblicato dal quotidiano francese L’Equipe il 9 aprile 1965). In Scandinavia il RS riuscì ben presto a diffondersi: le dimostrazioni organizzate in Danimarca nel 1973 ed in Finlandia nel 1975 mossero ben presto interesse. Lo stesso purtroppo non avvenne a seguito di tornei organizzati in Belgio nel 1973 ed in Austria nel 1979. Nei paesi dell’est Europa si ottennero risultati solo in Cecoslovacchia (il torneo di Praga, organizzato per la prima volta nel 1975, è stato finora dispotato tutti gli anni, con la sola eccezione del 1979). Altri avvenimenti furono organizzati in Polonia e nella Germania Orientale, con scarso successo.

La Federazione Tedesca riconobbe il RS fin dal 1972, organizzando subito il primo Campionato Nazionale (l’anno precedente si tenne la prima edizione, non ufficiale), vinto da Muellheim. La CMAS riconobbe invece il RS solo nel 1978. Il primo Campionato Europeo venne disputato a Malmoe in Svezia nell’aprile del 1978, mentre la prima edizione del Campionato Mondiale fu disputata a Muellheim nel maggio del 1980.

Le regole

L’area di gioco

RUGBY SUBACQUEO ,regole del Rugby subacqueo

Il Rugby Subacqueo viene giocato in piscine profonde dai 3,5 ai 5 metri e le cui dimensioni variano dagli 8-12 metri di larghezza per 12-18 metri di lunghezza. Si tratta di dimensioni che generalmente risultano compatibili con le piscine, col fondo a gradino, di 25 metri di lunghezza, nelle quali il campo viene ricavato in corrispondenza dell’estremità più profonda. Nella parte laterale del campo viene lasciata una corsia di 1-2 metri per permettere ai giocatori di fare i cambi tuffandosi dall’area della panchina.

L’attrezzatura

I giocatori indossano maschera, boccaglio, pinne, polsini e cuffie/calottine numerate, con protezioni per le orecchie. I costumi devono essere o bianchi o scuri (blu o nero).

Le pinne non devono superare i 60 cm. e non possono presentare parti in metallo o in grado di provocare danni agli altri giocatori; la monopinna è vietata.

I canestri devono essere rigidi e sono posti al centro delle estremità dell’area di gioco, sul fondo della vasca ed a ridosso del muro. Le loro dimensioni devono essere: 450 mm di altezza e 390-400 mm di diametro (estremità superiore).I bordi devono essere coperti con un materiale morbido.

La palla deve avere una circonferenza di 520-540 mm per i maschi e di 490-510 mm per le femmine e deve essere riempita (vedi sotto) con una soluzione di acqua e sale. Deve cadere sul fondo della vasca, con una velocità di 1000-1250 mm/s.

Il gioco

RUGBY SUBACQUEO ,regole del Rugby subacqueo

Le squadre sono formate da 12 giocatori: sei giocatori in acqua e sei pronti a sostituirli. Le sostituzioni tra i giocatori sono generalmente decise a tavolino prima ancora dell’inizio della partita e sono per così dire “cambi fissi”. Generalmente vengono costituite delle coppie di giocatori in cui l’uno è il cambio dell’altro: quando uno dei giocatori della coppia decide di uscire, l’altro gli subentra immediatamente, prendendone il posto anche per quanto riguarda la posizione. Le sostituzioni, per ogni coppia di giocatori, avvengono continuamente nel corso di un singolo match e dunque, al contrario di quanto avviene nel calcio, non sono definitive. Affinché una sostituzione sia corretta (gli arbitri controllano attentamente l’esecuzione dei cambi), è necessario che il giocatore sostituito fuoriesca completamente dall’acqua.

Le partite ufficiali durano 2 tempi di 15 minuti tuttavia, anche durante i tornei internazionali più importanti, si è soliti disputare gli incontri su tempi più brevi, generalmente con un’unica frazione di 12-15 minuti. All’inizio la palla viene posizionata in mezzo sul fondo della piscina. Le squadre si trovano in acqua, al lato della propria porta. Ogni giocatore deve toccare con almeno una mano il bordo della piscina. In caso di goal la squadra che lo ha subito attacca con la palla. Il regolamento ufficiale prevede la presenza di 3 arbitri, responsabili della partita: due arbitri subacquei si devono trovare ai lati della vasca (ovviamente sul fondo), il terzo, quello principale, osserva la partita dal bordo vasca.

Caratteristica che rende unico il rugby subacqueo, se confrontato con ogni altro sport, di terra o di acqua che sia, è il fatto che il gioco si sviluppa tridimensionalmente: l’intera profondità di della vasca può infatti essere sfruttata per costruire l’azione. In tal senso l’unico divieto imposto è che la palla non fuoriesca dalla superficie dell’acqua.

Il rugby subacqueo è uno sport di contatto fisico, ma le regole e l’ambiente (l’acqua) impediscono danni seri. Lividi occasionali, graffi o lievi contusioni sono gli effetti più ricorrenti di questo gioco. Per di più le regole vietano di attaccarsi all’attrezzatura, costumi compresi, di strattonare o calciare volutamente un avversario per riemergere più velocemente o comunque di attaccarlo con violenza. Come per ogni sport di squadra che si rispetti, anche nel Rugby Subacqueo l’organizzazione del gioco ed il rispetto della tattica rivestono un ruolo fondamentale. Tanto più che, per il fatto che le azioni si svolgono in apnea, non sempre i giocatori, nel momento in cui si rende necessario riprendere fiato in superficie, possono essere tutti contemporaneamente presenti sott’acqua.

I ruoli

Portiere: ha il compito di difendere il canestro dagli attacchi degli avversari, rimanendovi sempre in contatto. La difesa del canestro può essere fatta rimanendo con le spalle appoggiate ad esso ed il sedere sul fondo della vasca cercando di respingere gli attaccanti avversari con le braccia o con le gambe, oppure, quando l’attacco è più incisivo, posizionandosi con il proprio busto sopra la circonferenza del canestro, ostruendolo con le spalle.

Per mantenere la propria posizione, il portiere non può tuttavia aiutarsi utilizzando le mani per afferrarsi al canestro stesso. Non può inoltre introdurre all’interno del canestro alcuna parte del proprio corpo quali spalle, braccia o testa. Il portiere, durante l’intera partita, deve rimanere in prossimità del proprio canestro, anche nella fase di recupero in superficie. Abbandonare la zona del canestro, ad esempio durante una fase di attacco della propria squadra, significherebbe introdurre una potenziale condizione di pericolo nel momento in cui si presentasse un contrattacco avversario.

Generalmente il portiere deve avere ottime caratteristiche di apnea, il suo è un ruolo prevalentemente statico: non gli è richiesto di partecipare nelle mischie o alla difesa, ma deve spesso essere presente a lungo sul fondo vasca, a guardia del canestro. Gli è inoltre richiesta una certa “presenza fisica” dato che, nel momento in cui si trova a contatto con uno o più attaccanti avversari non può far altro che valersi, oltre che di un corretto posizionamento, della propria forza e resistenza. Il suo cambio è costituito dal centrale.

Centrale: ha il compito di portare gli attacchi al centro quando la propria squadra è in una fase offensiva, mentre si alterna con il portiere a difesa del canestro quando vengono subiti attacchi da parte dell’avversario. Non ha invece compiti di difesa “attiva”, tipici dei difensori. Generalmente è il giocatore di maggiore talento della squadra e deve associare alla naturale forza del portiere anche l’agilità e la velocità richiesta ad un attaccante.

RUGBY SUBACQUEO ,regole del Rugby subacqueo

Difensore: ha il compito di difendere, in modo attivo e dinamico, durante la fase di difesa mentre in quella offensiva sostengono l’attacco senza tuttavia forzare la difesa avversaria. Solitamente il compito dei due difensori presenti contemporaneamente in acqua è differenziato. Uno ha un compito più difensivo e durante una fase di attacco staziona solitamente in superficie con il compito di bloccare immediatamente una eventuale controffensiva da parte della squadra avversaria. L’altro è più “attaccante” ma, come detto, il suo compito non è quello di forzare contro la difesa avversaria, fungendo invece da punto di appoggio per smistare la palla ai compagni di attacco.

È senz’altro il ruolo di maggiore impegno tattico ed è riservato ai giocatori più esperti ed intelligenti tatticamente: un errore commesso in fase di attacco è recuperabile, uno commesso in difesa può risultare fatale!

Attaccante: ha il compito di portare gli attacchi ravvicinati al canestro avversario. In fase di difesa costituiscono invece la seconda linea di intervento, dopo i difensori. Deve avere doti di agilità e di velocità, mentre non gli è richiesta, al contrario dei difensori e del centrale, una eccessiva “intelligenza tattica”. Generalmente è questo il ruolo in cui cominciano i giocatori che si avvicinano per la prima volta al RS.

Movimenti dei giocatori

Da quanto detto si può intuire come sia importante mantenere la corretta posizione in acqua e collaborare con i compagni di squadra. Durante un attacco è il solo portiere che rimane a guardia del proprio canestro mentre i due attaccanti, il centrale ed i due difensori, ognuno con il proprio compito, partecipano all’azione. Durante una difesa il portiere ed il centrale si alternano a guardia del canestro mentre i due difensori ed i due attaccanti svolgono i compiti di difesa attiva.

I giocatori in movimento devono inoltre muoversi in maniera tale da ridurre il più possibile le distanze tra di loro. La palla non può essere lanciata a distanze superiori ai 2 metri, a meno che non venga spinta verso il basso. Di questo bisogna dunque tenere conto sia nella fase offensiva che in quella difensiva: se ad esempio l’azione si sposta verso il margine destro del campo tutta la squadra deve “traslare” verso quel lato. È dunque allora importante sfruttare la fase di recupero in superficie per spostarsi nuotando verso la parte del campo interessata dall’azione.

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


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