Squali in Italia

SQUALO TORO (Carcharias taurus)

Squali in Italia

Introduzione :

 Con i molti nostri articoli presenti nella sezione “Squali in Italia”  desideriamo far conoscere gli squali che abitualmente vivono nei mari d’Italia e dare qualche indicazione a cosa fare se dovessimo avere un incontro che per tanti è anelato ed auspicato.
Dobbiamo sfatare il mito della loro pericolosità: in effetti lo squalo Bianco è davvero pericoloso, alcuni altri potrebbero divenirlo e altri ancora non lo sono mai.
Sono animali splendidi …. bisogna solo conoscerli e saperli “prendere” sapendo che sono molto curiosi. Si avvicinano con circospezione ed hanno paura di noi uomini ….. “animali strani” per loro e che non incontrano praticamente mai. In più siamo grandi e con le pinne pure lunghi. Infatti vengno, si allontanano ritornano ….. Non si può negare il fatto che ci siano stati attacchi, ma sono davvero pochi e la maggioranza per colpa dell’uomo stesso! [Faremo un articolo con un elenco datato degli attachi all’uomo] Consideriamo che lo squalo è un predatore ed è abbituato alla vista di prede in fuga: quindi se noi alla sua vista andassimo in panico annaspando e tentando una fuga impossibile (lo squalo ci sembra essere un pò più veloce di noi) appariremmo a lui come una sua solita preda e l’attacco è praticamente assicurato. Quindi per prima cosa sangue freddo, anzi freddissimo …. lo guardiamo senza girarci e senza fare movimenti bruschi; non rannicchiamoci rimaniamo lunghi …. appariamo più grandi, non abbiamo paura …. gli animali lo sentono. Per capire meglio: pensiamo al nostro amico cane che ci abbaia perchè non ci conosce o difende il suo territorio …. se noi mostriamo paura lui ci morderà, ma se siamo decisi e facciamo magari una passo in avanti, lui desisterà e questo quasi sempre. Certamente nulla è sicuro e può darsi che un tentativo d’attacco ci possa essere, però diversamente il può darsi lo possiamo commutare in un “certamente”…. Quindi! Anche in caso che si avvicini troppo ed in modo diretto si possono fare alcune manovre. Per lo squalo Bianco la cosa è un pò più delicata e le tecniche per evitare aggressioni sono più sofisticate, ma da poter usare comunque anche con altre specie.
Non entrare comunque in acqua se c’è stata pasturazione o, peggio ancora con condizioni come quelle di Sharm di tempo fa che riportiamo con una pubblicazione parziale:
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” FESTA DEL SACRIFICIO – Secondo alcuni ricercatori, riferisce l’agenzia Reuters, l’avvicinamento anomalo alla costa dei predatori del mare può essere legato all’impoverimento della fauna marina, dovuta anche alla pesca clandestina, o al fatto che a novembre, nei giorni che hanno preceduto la festa del Sacrificio musulmana, sono state gettate in mare centinaia di carcasse di ovini. Come spiega a Ilsussidiario.net l’islamologo Paolo Branca, si tratta di un rito cruento nel corso del quale i poveri animali sono lasciati morire dissanguati.
Ma ecco la parte sconvolgente della faccenda!!!!
Ogni anno, durante la festa del Sacrificio, sono macellati circa 300 milioni di ovini nel mondo e scorrono 1 miliardo e 800 milioni di litri di sangue. E proprio il fatto di avere gettato in mare carcasse degli animali, destinati alla festa del Sacrificio e morti durante il viaggio, avrebbero spinto gli squali ad avvicinarsi alle coste egiziane. Come spiega a Ilsussidiario.net l’islamologo dell’Università Cattolica, Paolo Branca, «per ricordare il sacrificio di Abramo, che invece del figlio immola un agnello, ciascuna famiglia musulmana ogni anno uccide un ovino. E il rito islamico prevede una particolare modalità di macellazione. Pecore e capre sono infatti sgozzati e lasciati morire dissanguati, poi la loro carne è spartita tra i membri della famiglia. Questo comporta diversi problemi pratici».
Come sottolinea sempre Branca, «i 2-3 milioni di pellegrini che raggiungono contemporaneamente La Mecca compiendo il rito del sacrificio arrivavano negli anni scorsi a inondare la città santa di sangue, finché le autorità saudite hanno stabilito che tutte le macellazioni dovevano avvenire nel macello centrale». E aggiunge il professor Branca: «Alla Mecca e in altre capitali arrivano navi cariche di ovini da Australia e Nuova Zelanda. Il lungo viaggio per mare comporta diversi disagi per le povere bestie, che secondo il rito islamico devono arrivare vive. Per non parlare delle condizioni igieniche precarie, in particolare nelle grandi città, dove gli animali sono lasciati a gocciolare sangue lungo le strade finché non muoiono dissanguati». “

Al prossimo Articolo per i primo squalo dei mari dItalia di cui parleremo, nei nostri mari vivono circa 50 diversi squali.

                                                                       *Ser*

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