Storie di pesca ,Portopalo,Racconti di mare,Fishing stories

Storie di pesca - *Racconti di mare*

Storie di pesca ,Portopalo – Articolo della serie *Racconti di mare*

Fishing stories, Tales from the sea

Emozioni di mare

L’autore di questo racconto, Dino Oliva, ci narra una storia vera, una storia di pesca e pescatori, la storia di una tragedia sfiorata di cui fu testimone.

Emozioni di mare ….. è ciò che questo racconto trasferisce al lettore. Perfettamente dettagliato e vivo al punto che si ha la sensazione di essere sul molo quell’ 8 dicembre del 1988

*Ser* 

Storie di pesca a Portopalo…

Voglio raccontarvi una storia vera, una storia di pesca e pescatori, la storia di una tragedia sfiorata…perchè il mare è anche questo: vite di uomini che si intrecciano con la rabbia del mare…Ecco cosa successe l’8 dicembre del 1988 (io ne fui testimone)…

8 dicembre 1988. Era una splendida mattina, come quelle che spesso Madre Sicilia riesce a regalare anche a dicembre: sole, cielo di un azzurro intenso, nessuna nuvola, totale assenza di vento…praticamente primavera, anche nella temperatura… Condizioni certamente ottimali per uscire a pescare, ma era l’Immaccolata, e per tradizione e devozione, l’8 dicembre ogni attività lavorativa non avrebbe dovuto avere luogo, per rendere omaggio alla Madonna. Già, NON AVREBBE DOVUTO, ma quell’anno non fu così: qualcuno, non si sa chi, tolse gli ormeggi alla propria imbarcazione e uscì a pescare, subito imitato da quasi tutta la marineria. D’altronde, le condizioni del tempo erano favorevolissime per cui la battuta di pesca si preannunciava molto soddisfacente. Nessuno avrebbe mai potuto pensare ciò che si sarebbe scatenato da li a poco.

Erano circa le dieci del mattino quando qualche vecchio pescatore cominciava a fare la spola fra il molo e casa sua perchè aveva ricevuto strani messaggi al baracchino da parte di barche che erano al largo e avvertivano l’arrivo di una tempesta…questi messaggi venivano anche ascoltati dai pescherecci in battuta di pesca ma pochissimi furono prestarono attenzione: il cielo era azzurro all’orizzonte non c’era ombra di nuvole…a mano a mano però i messaggi di avvertimento da parte delle imbarcazioni al largo cominciavano ad essere più frequenti e, stavolta, anche più dettagliati circa l’entità delle brutte condizioni atmosferiche che si stavano avvicinanando verso terra…verso le 11 un venticello, dapprima leggero, poi sempre più insistente, cominciò a fendere il tepore di quella mattinata: era un venticello fresco, e i vecchi pescatori sapevano benissimo che quel tipo di vento era foriero di pioggia e brutto tempo…

Pescherecci nel mare agitato

Non passarono nemmeno 10 minuti infatti la temperatura subì un brusco abbassamento, e il cielo cominciava a colorarsi di grigio a causa di grosse e spesse nubi apparse improvvisamente, come spuntate dalle acque…era tutto cupo ora: il vento alzava la polvere e i fulmini saettavano tra il cielo ed il mare accendendo l’orizzonte, ormai divenuto scuro, con i loro lampi. Adesso il molo si era riempito di persone, familiari e non dei pescatori usciti in mare, tutti preoccupatissimi per la sorte dei loro parenti e/o amici…ed il viavai non acennava a diminuire nemeno quando il temporale a terra esplose con pioggia, tuoni e fulmini da ira biblica…in molti pregavano, in molti piangevano, tutti con gli occhi all’orizzonte per cercare di intravedere in mezzo a quella massa d’acqua le sagome dei pescherecci in rientro…la furia del vento intanto aveva decuplicato la su intensità, e gli spruzzi delle onde che si infrangevano sui massi sferzavano l’aria, intersecando la traiettoria delle gocce di pioggia che cadeva ora fitta, ora a mo’ di piovasco….

Ad un tratto, da lontano le prime barche, seguite a ruota dalle altre: la marineria di Portopalo stava facendo rientro al porto, un rientro che fu difficoltoso perchè la furia del mare tendeva a sbattere verso terra le imbarcazioni…e tutti da terra assistevamo impotenti alle manovre degli abili (e a volte fotunati) timonieri dei pescherecci che a fatica cercavano di guadagnare l’accesso nel porto..non furono pochi i momenti di panico quando le onde fecero quasi ribaltare alcune imbarcazioni…

Peschereccio - mare in burrasca

Alla fine, riuscirono tutti nell’impresa: le barche erano salve e i loro equipaggi ritornarono a toccare terra, dove c’era una popolazione ad attenderli: figli, padri, mogli…gli abbracci e i baci non si contavano, così come i pianti…un pescatore confessò che a bordo, durante il tragitto di ritorno, più volte temette che non avrebbe più visto i suoi figli…altri confessarono che le lacrime di paura si mischiavano alle gocce di pioggia quando la furia del mare generava onde che passavano da una parte all’altra della barca…

Peschereccio - mare mosso

quel giorno a Portopalo si sfiorò la tragedia, e da allora, in tutti gli 8 dicembre che seguirono, e in quelli che seguiranno, le barche rimangono e rimarranno ormeggiate dentro il Porto.

Dino Oliva

Il porto di Portopalo al tramonto

Foto di copertina: Michelangelo Guida “Un anno di Mare” su FB

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.