10 RAGIONI DI UNA CATTIVA IMMERSIONE…

 

10 RAGIONI DI UNA CATTIVA IMMERSIONE…
…E 20 CONSIGLI PER MIGLIORARLA

Quali delle seguenti sgradevoli esperienze subacquee avete già fatto ?

a)     mal di testa d)     difficoltà improvvise
b)     fatica e)     estremamente freddo
c)     paure psicologiche f)        tutte le sopra citate?

Per molti sub la risposta esatta è la f) per una semplice ragione: tutti noi abbiamo fatto brutte immersioni. Il segreto, comunque, è quello di perseverare e di immergersi frequentemente aumentando l’esperienza e la conoscenza. Sarebbe bellissimo se, tutte le volte, tutto funzionasse alla perfezione ma questo, con la subacquea, non è proprio compatibile. Analizziamo ora le 10 cause principali responsabili di brutte immersioni. Se sarete in grado di eliminarle o imparerete a gestirle, eliminerete anche la domanda che frequentemente vi ponete: ma chi me lo fa fare !?!

1) Respirazione non corretta

Il problema – Spesso gli Istruttori ed i testi dicono: “…respirate in modo normale e continuativo, senza trattenere mai l’aria…”. Respirare sott’acqua non è però una cosa del tutto “normale” o “naturale”; è l’adattamento più significativo che il nostro organismo e la nostra psiche devono affrontare. La pressione dell’acqua ed i meccanismi dell’erogatore creano sott’acqua una sorta di “resistenza” alla respirazione. Insomma respirare sott’acqua è sostanzialmente un “lavoro” e come tale deve essere “pensato” ed eseguito al meglio. L’obbiettivo dunque è una respirazione lenta profonda e rilassata con una esalazione abbastanza profonda.  

Ricordatevi – Sulla terra la normale respirazione è rapida ed istintiva mentre sott’acqua deve essere “pensata” e trasformata in inspirazioni ed esalazioni profonde con una brevissima e naturale pausa tra le due fasi. Il giusto ritmo e modo di respirare è la caratteristica base che contraddistingue un sub esperto da un novizio che, solitamente, consuma moltissima aria. Le vie aeree di un sub rilassato si autoventilano quindi la famosa “pausa” durante il ciclo respiratorio in realtà diventa un qualcosa di estremamente naturale e di conseguenza non pericoloso. Ad ogni modo seguite le seguenti raccomandazioni per evitare sovradistensioni polmonari:

Mantenete i polmoni sani e curati. Non risalite mai trattenendo aria nei polmoni anche di un solo metro.
Siate estremamente cauti se avete avuto malattie polmonari recenti o fumate molto. Evitate di risalire a velocità eccessiva.

Ricordatevi – un grande vantaggio per rendere facile e rilassante un immersione lo otterrete utilizzando ottimi erogatori e mantenendoli efficienti.   

2) Scarso Controllo dell’Assetto

Il problema – L’incapacità a rimanere neutri ed in modo rilassato è un’altra caratteristica che contraddistingue il sub esperto dal novizio il quale solitamente si muove in continuazione, agita le braccia, divora l’aria, vede poco durante l’immersione e di conseguenza si diverte poco. Il controllo dell’assetto comincia dalla scelta del GAV che deve essere della giusta misura, vestire comodo ed avere la spinta di galleggiamento necessaria in relazione alle attrezzature, alla pesata ed alla stazza fisica del subacqueo. 

Ricordatevi – Un altro segreto per l’assetto sta nella corretta pesata. Dovreste indossare solamente i chili necessari a garantirvi la neutralità durante la sosta di sicurezza in fase di risalita, considerando 50 bar d’aria nella bombola e GAV completamente scarico. Il risultato sarà che inizierete l’immersione leggermente negativi. Lo stretto necessario per compensare il successivo consumo di aria sott’acqua.  

Ricordatevi – Un corretto controllo dell’assetto richiede anticipazione. Non appena scendete più profondi dovete aggiungere subito un po’ d’aria al GAV e se vi accorgete che state risalendo dovete scaricarlo. In ogni caso sarà necessario attendere qualche istante prima che la variazione di assetto sia efficace e solo dopo potrete effettuare altri micro aggiustamenti. Più vi proteggerete termicamente (muta umida 8 mm. o stagna), maggiore sarà l’aggiustamento da effettuare.  

Ricordatevi – L’assetto può anche essere regolato “di fino” utilizzando i polmoni. Da 1,3 a 3,7 chili di spinta positiva sono disponibili nei vostri polmoni senza forzare la respirazione. Semplicemente inspirando più a fondo piuttosto che normalmente potrete risalire, così come esalando completamente potrete scendere. Il volume polmonare è in grado di fornirvi un facile assetto positivo se desiderate risalire di qualche metro tanto per superare una sporgenza rocciosa per poi ridiscendere alla quota precedente. Il tutto ovviamente senza utilizzare il GAV.

3) Scarso o inadeguato utilizzo delle pinne Problema – Una pinneggiata sbagliata causa un sovraffaticamento che provocherà stress, aumenterà il consumo dell’aria e la fatica. Neanche il miglior paio di pinne potrà sopperire ad una pinneggiata sbagliata.

Ricordatevi – I test tecnici e meccanici hanno fornito le seguenti linee guida per un corretto utilizzo delle pinne in immersione:

Evitate di pinneggiare in superficie;
le pinne ARA lavorano meglio sott’acqua che in superficie.

Se dovete nuotare in superficie le pinne lavorano meglio se siete in posizione dorso.

La miglior pinneggiata è quella forte e regolare con un movimento che parte dall’anca e le gambe devono rimanere il più rigido possibile con la punta del piede stesa.

Molte pinne lavorano meglio con un ciclo di pinneggiata lento.

La miglior posizione per il nuoto subacqueo è quella “quasi orizzontale” con la testa leggermente più alta dei piedi.

Per ridurre la resistenza e massimizzare lo sforzo di pinneggiata mantenete in linea il vostro equipaggiamento, portate con voi lo stretto necessario, non zavorratevi troppo ed utilizzate un GAV della giusta taglia e di piccole dimensioni.

Scegliete le pinne più comode per il vostro piede.
Fate attenzione che la calzata non sia troppo grande ed il piede all’interno subisca torsioni

Ricordatevi – Una serie di test tecnici hanno stabilito una graduatoria di merito relativa alla propulsione delle pinne ovvero:  

1. U.S. Divers Blades & Mares Plana Avanti Quattro
3. Scubapro Classic Sea Wings
4. Force Fin
5. IDI Power Fin & Scubapro Lightning Jet (tie)

4) Scarsa preparazione fisica

Il Problema – Qui si considerano sia i fattori fisici che mentali. Gli “stravizi” quali cibo, fumo, alcool o droghe nella serata prima dell’immersione sono stati la causa di svariati incidenti accertati. Anche i problemi cardiaci rappresentando un terzo delle cause di problemi subacquei.  

Ricordatevi – Siate onesti e sinceri, almeno con voi stessi. Volete divertirvi in discoteca o fare immersioni quando andrete in vacanza ? Potreste anche essere in grado di fare entrambe le cose ma solitamente sarà il vostro fisico a prendere la decisione giusta e voi, a volte, potreste non apprezzarla.

  5) Stress eccessivo

Il Problema – L’immersione deve essere uno svago. Se non lo è si trasforma in un lavoro pesante, una preoccupazione costante, una faticosa esperienza fisica o mentale. Una adeguata preparazione fisica, addestramento, allenamento ed equipaggiamento, sono le basi per evitare stress eccessivo. In questo modo respirerete facilmente, vi muoverete lentamente e sarete rilassati. Ma come potete raggiungere e mantenere il senso di calma e tranquillità sott’acqua specialmente se incontrate delle difficoltà improvvise ?

Ricordate – Programmare delle pause migliorerà la vostra immersione e potrà farvi prevenire lo stress. Ciò significa che per ogni punto cruciale o importante per esempio prima di equipaggiarsi, in superficie prima di scendere, quando raggiungete il fondo, prima di iniziare la risalita, durante la sosta di sicurezza ed ancora quando riemergete semplicemente seguite i seguenti consigli

Fermatevi e prendetevi una pausa.

Controllate voi stessi, l’equipaggiamento, il compagno e l’ambiente.

Concedete il tempo necessario al vostro corpo ed alla vostra mente di adeguarsi ai molteplici cambiamenti che state per effettuare.

Confrontate gli strumenti e comunicate con il vostro compagno se lo ritenete opportuno.

Ricordatevi – Quando affrontate una difficoltà in immersione ci sono alcune procedure standard da seguire per ridurre lo stress e poter risolvere il problema sott’acqua.

Fermatevi.
Respirate tranquillamente.
Mantenete il controllo.
Prendete una decisione ed agite.

 

6) Mute protettive inadeguate

Il Problema – Una muta protettiva leggera implica poca zavorra e maggiore libertà di movimenti. Sfortunatamente questo potrebbe causarvi seri problemi ipotermici anche in acqua che ritenete calda. Inoltre la protezione da eventuali ferite o graffi è estremamente ridotta.
 

 

 

 

 

Ricordatevi – Non lasciatevi convincere che esistono neoprene speciali che pur essendo sottili garantiscono alta termicità. Le mute umide sono costruite di neoprene (si spera scegliate quello di elevata qualità) una gomma composta da cellule chiuse comprimibili ma indeformabili che varia nello spessore. Se siete fortunati troverete certamente una muta adeguata alla vostra taglia, diversamente sarà meglio provvedere a farla fare su misura. La garanzia del calore è data unicamente dalla seguente ragione: l’acqua che entra nella muta (prevalentemente attraverso la cerniera) acquisisce il vostro calore corporeo (quindi si scalda) e successivamente in un processo di scambio termico si mantiene a “temperatura” garantendovi termicità. Questo ovviamente se non entra altra acqua fredda e ciò dipende principalmente da come vi calza la muta che deve essere aderente ma non stringere. Verificate soprattutto che i polsini e le cavigliere siano ben aderenti e non larghi.

In profondità il neoprene si comprime (comprimibile ma indeformabile ricordate ?). Questo significa che se partite con una muta da 3 mm in superficie, vi troverete a 30 metri (4 bar) con indosso una protezione analoga a quella di un foglio di carta. Da ciò ne deriva che l’isolamento termico (in particolare per conduzione) sarà nettamente peggiorato. 

Ricordatevi – seguite queste raccomandazioni in relazione alla temperature dell’acqua:

Senza protezione: 28° C e superiore.
Muta umida (sottile o ½ manica e ½ gamba): 24° C a 28° C
Muta umida intera (min 5 mm. con cappuccio – semistagna): 14° C a 24° C
Muta stagna: sotto ai 16° C  

 

7) Mal di testa

Il Problema – Il mal di testa durante o dopo un’immersione può essere causato da vari fattori. Il più comune è il ridotto scambio gassoso (ovvero cattiva respirazione o scarso erogatore) che causa un aumento dell’anidride carbonica in soluzione nell’organismo. Inoltre ansietà, compensazione inadeguata, problemi di sinusite, acqua fredda sulla testa e sul collo, stress fisico o tensione muscolare, in particolare localizzata nell’area della schiena e del collo spesso causati da un posizione di nuoto subacqueo non corretta, da una attrezzatura larga, ingombrante, pesante o non adeguata nella taglia, ustioni da sole, maschere o cappucci troppo stretti, stringere troppo il boccaglio dell’erogatore, non aver assimilato cibi o zuccheri, disidratazione,  aver abusato di alcool, scarsa qualità dell’aria e nelle donne, problemi legati al ciclo mestruale.
Ricordatevi – la prevenzione e la cura sono in diretta relazione alla causa del mal di testa. Comunque per ridurre gli effetti del mal di testa da immersione seguite i seguenti passi:

Migliorate il vostro equipaggiamento ed eventualmente acquistatene altro più confortevole. 
Eliminate le cause che voi conoscete in quanto legate a problemi personali.
Rimanete all’aria aperta.
Bevete molta acqua.
In immersione curate la respirazione ed in particolare le “espirazioni”.
Fate in modo che esse siano profonde.
Sostituite l’erogatore acquistandone uno che abbia una maggiorazione
alla valvola di scarico.

 

8) Assenza di compensazione

Il Problema – Non riuscire a compensare correttamente potrebbe far cessare anzi tempo la vostra immersione. Grosse malattie da raffreddamento o infiammazioni alle vie aeree possono influenzare negativamente la capacità di compensazione.

Ricordatevi – per compensare meglio potrebbe essere utile:

Compensare leggermente in superficie mentre vi preparate per l’immersione.
Compensare in superficie subito prima di immergersi.
Compensare delicatamente sempre in anticipo e spesso durante la discesa.
Non aspettate di sentire dolore o senso di occlusione.
Utilizzate la tecnica che preferite. La maggior parte dei sub chiudono il naso e soffiano, altri semplicemente soffiano con il naso nella maschera, alcuni muovono la mascella o deglutiscono.
Se siete in difficoltà risalite di qualche metro e riprovate, anche più volte, sempre senza forzare.

Ricordatevi – Ci sono diversi trucchi che utilizzano l’acqua salata. Alcuni sono efficaci per alcuni sub mentre per altri non funzionano. Comunque se avete problemi potete provare quanto segue:

Masticate chewingum nella pausa tra le immersioni.
Muovete la testa da un lato all’altro stirando e rilassando i muscoli del collo.
Soffiate nella maschera senza stringere il naso.
Allagate completamente o rimuovete la maschera e poi svuotatela dall’acqua.
Inalate acqua salata da una narice e soffiatela fuori dall’altra subito prima dell’immersione.
Mantenete la testa in alto (piedi in basso) durante la discesa.
Utilizzate la cima dell’ancora per controllare la discesa.
Raggiungete la quota dove riuscite a compensare e mantenetela fino a quando non vi rendete conto di riuscire a compensare bene.
Solo dopo procedete con l’immersione. 
Fatevi visitare da un medico specializzato il quale vi possa suggerire ulteriori soluzioni.

Ricordatevi – La pulizia delle orecchie potrebbe essere un fattore di aiuto più psicologico che fisiologico. Spesso i principianti non riescono a compensare senza una ragione logica o oggettiva. In questi casi è stato dimostrato che gli stessi non manifestano problemi se scendono in acqua direttamente a fianco dell’Istruttore. In questi casi occorre rivolgere l’attenzione agli episodi di stress mentale piuttosto che alla fisiologia della compensazione.

9) Mal di mare Il problema – Il mal di mare colpisce diverse persone. Alcuni sono in grado di resistere bene, ma le circostanze fisiche ed ambientali potrebbero causare tale disagio anche a chi non lo ha mai provato prima. Il miglior modo di risolvere il mal di mare è la prevenzione.

Ricordatevi – Se non siete abituati ad andare in barca o sapete di soffrire il mal di mare seguite questi consigli:

Siate in buona salute fisica e mentale.
Il giorno precedente all’immersione ed il giorno dell’immersione evitate di assumere alcool e caffeina, evitate cibi grassi, speziati o difficili da digerire,
evitate il limone o altri succhi acidi.
Fatevi una bella dormita la notte precedente.
Utilizzate qualsiasi soluzione farmacologica che ritenete adeguata:
cerotti, pastiglie etc.
Se possibile, pianificate la vostra vestizione o assemblaggio
dell’equipaggiamento prima di salire in barca.
Mentre siete in navigazione rimanete in una posizione bassa ed il più possibile centrale. Non fumate ed evitate gli scarichi del motore.
Se ce la fate sdraiatevi e dormite all’aperto oppure, se preferite stare in piedi e svegli osservate la linea dell’orizzonte. Non leggete.
Se accusate nausea, provate a bere semplice acqua e mangiare
qualcosa di secco come i crackers.
Evitate di permanere o nuotare in superficie.
  10) Appannamento o infiltrazioni d’acqua nella maschera Il problema – Alcuni pensano che questo sia solo un piccolo inconveniente. In realtà questo problema causa grande stress e diminuisce l’efficienza di un subacqueo in immersione.

Ricordatevi – Il primo passo per risolvere questo problema è scegliere una maschera realmente adeguata al vostro viso. Questo significa recarsi in un negozio subacqueo professionale e provare molti modelli di maschera. Il test dell’inspirazione  non offre garanzie al 100% di tenuta all’acqua. Altri fattori possono concorrere (barba non fatta, boccaglio grosso dell’erogatore con conseguente arricciamento del labbro superiore etc.).  

Ricordatevi – Per prevenire l’appannamento dovrete pulire la maschera prima di utilizzarla con appositi liquidi in vendita presso i negozi specializzati oppure utilizzate dentifricio non granulare. Prima di entrare in acqua utilizzate un liquido anti-appannante oppure uno shampoo neutro per bambini diluito in acqua o sapone liquido. Sputare nella maschera, di per sé, potrebbe non essere efficace. 

Ricordatevi – Se la vostra maschera continua ad appannarsi anche dopo questi trattamenti, lasciate un po’ d’acqua all’interno che spurgherete durante l’immersione.


 

 

2 comments

  1. Annamaria ha detto:

    Come sempre, grazie per le informazioni date.. E’ sempre un piacere scoprire nuove cose.. Non si finisce mai d’ imparare..
    Buon proseguimento di serata, Anna.

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