Nel secolo XIII, Carlo d’Angiò detiene il possesso del regno di Sicilia, ormai decaduto dallo splendore al quale lo avevano elevato gli Svevi, ma terra di saccheggio e di preda.
Il 31 marzo del 1282, a Palermo esplode violenta la rivolta contro i francesi,
è il vespro siciliano i francesi sono massacrati, e la rivolta si estende rapida per tutta l’isola, dopo Palermo anche Messina riconquista la libertà.
Immediata la reazione degli angioini, re Carlo I accorre da Brindisi con forze navali e terrestri, ed il 10 giugno investe Messina, che sotto la guida d’Alaimo dei Lentini, resiste,
dopo una vana richiesta d’aiuto al pontefice, i rivoltosi siciliani, si rivolgono alla corte d’Aragona, con l’intervento dei quali, l’insurrezione diventa guerra, e durerà vent’anni.
L’indole feroce di quel secolo, l’ardore atavico dei siciliani e dei catalani, l’odio profondo, politico e religioso dei ghibellini del sud, contro gli angioini, braccio secolare del papato, contribuirono a rendere più crudele questa lotta.
Il 28 agosto del 1282, una piccola flotta catalana con a » Read more..