Archive for Miti e Leggende

Balene e Delfini e Sirio ,Dogon del Mali

Balene e Delfini e Sirio ,Dogon del Mali

Delfino - Sirio - Balena

Delfino – Sirio – Balena

Balene e Delfini e Sirio ,Dogon del Mali

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I Dogon sono una popolazione africana del Mali. Questa popolazione, di circa 240.000 individui, occupa la regione della falesia di Bandiagara a sud del fiume Niger, e alcuni gruppi sono stanziati nei territori attigui al Burkina Faso. Sono prevalentemente coltivatori di miglio, caffè e tabacco e hanno una particolare » Read more..

IL KRAKEN ,IL TENTACOLATO TERRORE DEGLI ABISSI

IL KRAKEN ,IL TENTACOLATO TERRORE DEGLI ABISSI
Kraken -Disegno di Pierre Denys de Montfort, dalle descrizioni di marinai francesi che sostenevano di essere stati aggrediti da questa creatura al largo dell'Angola (1801).

Kraken -Disegno penna ed acquerello di Pierre Denys de Montfort (1801), dalle descrizioni di marinai francesi che sostenevano di essere stati aggrediti da questa creatura al largo dell’Angola

IL KRAKEN

IL TENTACOLATO TERRORE DEGLI ABISSI

Articolo n. 4  della serie *Calamari giganti* :  IL KRAKEN

(Articolo n. 8 nella categoria Polpi–Cefalopodi: cercare altri articoli in “Cerca nel Blog” opp. In  ”Naviga in Filmati di Mare opp. sulle barre blu in alto)

In questo articolo troverete subito qualche notizia sui calamari in genere. In singoli articoli sono stati trattati dettagliatamente il calamaro gigante, il calamaro colossale,il calamaro di Humboldt = Jumbo squid,Diablo Rojo, il kraken = il tentacolo terrore degli abissi, il Calamaro vampiro-Vampire squid e l’antenato La tusoteutide (Tusotheuthis longa). Alcuni interessanti filmati sono collocati alla fine di ciascun articolo per avere un complemento a ciò che si è appena letto.

Oggi vedremo il Kraken: il solo nome antisonante fa pensare a qualcosa di straordinario e unico. Una delle creature più misteriose e mitizzate del nostro pianeta è il calamaro gigante ( trattato in un nostro recentissimo articolo) più volte nell’antichità protagonista di leggende e racconti del mare con vari nomi tra cui il più conosciuto è “kraken“, della mitologia nordica, è senza dubbio l’animale che più di tutti incarna le paure e i timori umani dell’ignoto.                                             *Ser*

Il calamaro è un mollusco cefalopode, con corpo fusiforme e allungato. Il mantello cilindrico (torso), che sormonta il capo, contiene gran parte degli organi interni. All’interno del mantello è anche presente una conchiglia cornea (calamo, piuma o gladio) allungata a forma di lancia. Il corpo presenta due evidenti pinne, unite in modo tale da » Read more..

Il pescatore dei Sogni ,Racconti di mare,Leggenda di mare

Il pescatore dei Sogni

Il pescatore dei Sogni

Articolo della serie *Racconti di mare*

Il pescatore dei Sogni un racconto del pescatore Turi, la sua storia e la sua leggenda narrata nei dettagli da armistral che riesce a coniugare perfettamente il reale, con la descrizione del » Read more..

La leggenda del pescatore Racconti di mare,Leggenda di mare

Favignana - Punta lunga

La leggenda del pescatore

Articolo della serie *Racconti di mare*

Pietro era un ragazzone di trent’anni, ben piazzato, con spalle larghe, capelli neri come il carbone, occhi azzurri e profondi come quel mare che amava tanto, suo unico sostentamento di vita, che navigava, quando il tempo era clemente per sostenere la sua famiglia. Era rimasto orfano appena quindicenne ed essendo figlio unico, aveva abbracciato anche lui il » Read more..

Una favola meravigliosa di mare ,favola di mare

Una favola meravigliosa di mare

Un giorno l’onda chiese al mare: “mi vuoi bene?”.
Ed il mare le rispose:
“Il mio bene è così forte che ogni volta che t’ allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l’essenza del mio esistere”.
L’onda fu felice. Tra le braccia del mare.
Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose.
Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé.
Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l’onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l’onda potesse assaporare anch’ essa quella precarietà che rende le cose preziose.
L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni.
E fanno finta che sarà l’ultima volta che l’onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi.
Nel sogno di un bene senza fine.

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


Albione e Ligure

Fra i popoli dell’antichità, quello dei Liguri è uno dei più misteriosi. Dotati di straordinaria forza fisica, selvaggi e primitivi, avrebbero messo in difficoltà lo stesso Eracle. Si dice infatti che i due fratelli Albione e Ligure, re dei Liguri e figli di Poseidone (quindi, per i Greci, incarnazione di potenze telluriche), avessero rubato i buoi del semidio, il quale li inseguì fino alle foci del Rodano (per gli antichi la Liguria comprendeva, oltre a tutta l’Italia settentrionale, la Provenza e la Catalogna). Ma qui Eracle incontrò una tenace resistenza, perse le armi e stava per essere sopraffatto, sennonché suo padre Zeus gli venne in aiuto e fece cadere dal cielo una pioggia di massi, che decimò quegli irriducibili avversari.

Per quanto duro e feroce, questo popolo era però sensibile alla musica e al canto; se per alcuni, infatti, l’etimo del loro nome è da ricondursi ad una radice *lig- che nella loro lingua significava fango (non molto diversamente dal nome di Adamo, che vuol dire terra rossa), secondo altri questo nome è da riconnettersi con il greco liguò , cioè canoro, sonoro. Si dice appunto che un altro loro re, Cicno, quando il suo amico Fetonte cadde nell’Eridano, dopo aver cercato di guidare il carro del Sole, ne morì dal dispiacere, e allora Zeus, impietosito, lo tramutò in cigno dal dolce canto, mentre le sorelle di Fetonte, che erano alla corte di Cicno, furono mutate in pioppi, che ancora oggi si vedono in lunghe file presso il Po, e le loro lacrime divennero ambra, nella quale i Liguri, appunto, commerciavano fin da epoche remote. E questi miti sono narrati da Eschilo, in un frammento della trilogia di Prometeo, da Apollodoro, e da Ovidio.

Leggenda di Ciane e Anapo

Leggenda di Ciane e Anapo

Leggenda di Ciane e Anapo

Vi vorrei deliziare con un breve racconto tratto dalla Leggenda di Ciane e Anapo, penso che non ne rimarrete delusi. A Siracusa, è possibile esplorare in barca il Ciane, fiume che sfocia proprio di fronte alla mitica Fonte Aretusa, del cui mito abbiamo già parlato, risalendo lungo il suo corso si arriva alla » Read more..

BERTA MAGGIORE, Berte le leggende

BERTA MAGGIORE, Berte le leggende

Miti e leggende

Subito dopo la morte di Diomede, gli Illirici occuparono le Isole Tremiti e ne cacciarono gli abitanti. Le anime di questi, allora, furono tramutate da Venere in uccelli per fare la guardia al sepolcro del loro re.

Diversi scrittori dell’antichità narrano dell’esistenza di » Read more..

Leucosia, sirena

Nella mitologia greca, Leucosia era una delle Sirene: da essa ebbe nome l’isoletta di Licosa, di fronte al golfo di Paestum, davanti a Punta Licosa, l’antico promontorio Enipeo. Probabilmente il nome deriva dal greco “leukov” che significa “bianco”.
Omero, parlando del viaggio di ritorno di ulisse, parla di un promontorio nel quale vivevano due sirene: Leucosia e Leukotea. Fu però Leucosia che, innamoratasi e non ricambiata dall’eroe omerico, si gettò disperata dalla rupe della costa: il suo corpo prese le forme immortli di uno scoglio, che oggi è appunto l’isola di Licosa.
Secondo gli abitanti del posto, le sirene non hanno un solo aspetto. C’è chi parla di loro come sagge sacerdotesse, chi come cannibali marini, pericolose scogliere (e quindi non esseri umani), per altri sono solo miraggi, dal momento in cui Ulisse le incontrò in un periodo di pesante ristagno estivo.
Un’altra leggenda vuole che sia stata Santa Maria (frazione di Castellabate) ad essere cità Natale della sirena Leucosia: è un antico borgo marinaro, testimonianza vivente di storia pregreca, greca coloniale e romana.

Il Segreto delle “Donne Acqua” ,leggenda di mare

Il Segreto delle “Donne Acqua”

In una notte di luna piena, le nuvole decisero di porsi in cerchio attorno a lei perché gli uomini potessero, nella sfera di luce, vedere il segreto dell’Acqua.
Fu così che tutti gli occhi della gente, come calamite, salirono altissimi nel cielo.
Solo loro, come piccole navi, si disposero in ordine con curiosità e aspettarono in silenzio..
Una chiave di violino sputò poche note, cadenzate in segno d’attesa e le stelle si disposero su linee bianche come fossero un pentagramma mentre segnavano una musica morbida, sarda in un cielo sardo, che serviva per chiamare il tramite con “ L’ Energia che Crea” !
Cominciò a ruotare l’aria e il colore sbiancò mentre la Divinità del Mare fece il suo ingresso coprendosi di spirali di correnti e di vortici di schiuma come se, nel movimento, portasse l’alta e la bassa marea dell’azzurro…
Nell’immediato si chiusero gli occhi che non hanno cuore mentre gli altri si aprirono ancora di più, con l’iride pronto ad assorbire il messaggio che non si sarebbe ripetuto mai più!
La dea era Donna, con lineamenti dolci, d’aspetto deciso e forte. Il passo era quello felpato ma possente del Leone.
Portava un telaio nella mano destra e un libro nella sinistra . Il telaio significa tessitura delle trame preziose date dal valore degli uomini e il libro è “Sapere”. Si, sapere di Natura e di preghiere.
Cominciò a parlare con il » Read more..

La leggenda dei cinque monti sacri

Dopo la creazione dell’umanità da parte della madre Nuwa, il mondo era in pace. Un giorno però terra e cielo si urtarono, provocando una fessura nel cielo e crolli sulla terra, da cui fuoriuscirono fiamme che bruciarono le foreste; l’acqua sgorgò a fiotti dalle profondità, allagando la terra fino alle cime dei monti; mostri e fiere tormentavano l’umanità, che si trovava fra vita e morte. La madre Nuwa, udito il richiamo di aiuto dell’umanità, sterminò prima i mostri e le fiere e pose fine alle » Read more..

La scimmia e la tartaruga

Compare Tartaruga si annoiava da morire: i giorni passavano sempre uguali. Il mare si estendeva all’infinito, le onde succedevano alle onde. Nessuno veniva mai a rallegrare la sua vita monotona, tranne qualche volta una balena o un gruppo di delfini, che passavano in lontananza, al largo dell’isola. Un giorno, scorse una scimmia che si rimpinzava di banane. “Perché cercare un amico nel mare?” pensò la tartaruga. “Compare Scimmia sembra un compagno ideale, certamente più simpatico di un granchio!”. “Buongiorno Compare Scimmia! Vorresti essere mio amico?” “Buongiorno Compare Tartaruga! Certamente!”. Da quel » Read more..

Il pescatore Taro Urashima

C’era una volta un giovane pescatore di nome Taro Urashima. Ogni giorno di mattino presto salutava i genitori, usciva da casa, e andava a pescare sul mare fino a sera. Un giorno, mentre si recava sul mare, a riva sulla spiaggia vide un gruppo di ragazzini che maltrattavano una tartaruga. Impietosito, li fece smettere urlando, e i ragazzini spaventati scapparono. Rimasti soli, per magia la » Read more..