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“Poesia sul Mare”: I FARI E LE LORO STORIE

La storia dei fari ha da sempre affascinato l’immaginario collettivo, sono antichi come il tempo, nascono in epoche lontanissime, e la loro evoluzione va di pari passo con l’evolversi della navigazione. All’inizio sono solo dei semplici falò alimentati con fascine di legna che vengono tenuti accesi durante tutta la notte sulle colline prospicienti zone pericolose per la navigazione o ingressi di rade e porti, poi si evolvono attraverso i secoli fino a diventare quelli che oggi conosciamo.

“Il Faro era allora una torre argentea, nebulosa, con un occhio giallo che si apriva all’improvviso e dolcemente la sera”, così lo vede Virginia Woolf (1882-1941) nel suo romanzo del 1927 “Gita al Faro” (To the lighthouse), ma già Omero (VIII secolo a.C.) nel XIX libro dell’Iliade paragone lo » Read more..

Fari: Luci nel Buio

 Fari: Luci nel Buio

 


Fari lontani,
con una luce all’improvviso così accesa,
con notte e assenza così rapidamente tornata,
nella notte, sulla coperta della nave,
quali afflitte conseguenze!
Pena ultima di chi si accomiatò,
finzione del pensare…
Fari lontani…
Incertezza della vita…
È tornata in un crescendo la luce accesa ingigantendosi,
nella casualità dello sguardo perduto…
Fari lontani…
La vita non serve a nulla…
Pensare alla vita non serve a nulla…
Pensare di pensare alla vita non serve a nulla…
Andiamo lontano e la luce che arriva grande arriva meno grande,
fari lontani…


I fari lungo le coste di tutto il mondo sono tantissimi, un numero infinito e, anche se la loro utilità viene oggi messa in discussione, per secoli hanno aiutato i naviganti ad evitare i pericoli rappresentati da scogli affioranti e secche di sabbia, portandoli sani e salvi alla meta.


Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima
Nello svolgersi infinito della sua onda,
E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.
Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine;
L’accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore
Si distrae a volte dal suo battito
Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia.
Siete entrambi tenebrosi e discreti:
Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi,
O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze
Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti!
E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli
Vi combattete senza pietà né rimorsi,
Talmente amate la carneficina e la morte,
O eterni rivali, o fratelli implacabili!