Archive for Miti e Leggende

La Kappa

La Kappa (河 童, Kappa?) Oppure kawatarō (川 太郎, kawatarō?) È un mostro del folklore e della mitologia del Giappone, descritto come un genio o un folletto d’acqua. Il kappa è noto per aver cercato di attirare gli esseri umani o cavalli in acqua.

Il Kappas hanno l’aspetto di tartarughe antropomorfe, a volte con una bocca a forma di (o apparenza) di becco e la parte superiore del cranio è leggermente allargato, circondato da capelli. Questo cedimento è riempito con acqua, liquidi, che traggono il loro potere. Quindi, se si saluta un kappa nel modo giapponese (inchino), che vi accoglie in cambio e perde tutta la sua acqua, diventando innocua. Il kappa è » Read more..

Jörmungandr

Nella mitologia norrena, Jormungandr ([jœrmuŋɡandr ‘] pronunciata), noto soprattutto come Jormungand, o Jormungand (norreno: Jǫrmungandr), o Midgard Serpent (norreno: Midgarðsormr), o World Serpent, è » Read more..

kraken -mostro marino leggendario,krake,Zaratan,hafgufa

kraken

Il kraken è un mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi; il suo mito ha origini molto antiche, ma si è sviluppato soprattutto fra il Settecento e l’Ottocento, forse anche sulla base dei resoconti di reali avvistamenti di calamari giganti. Viene generalmente rappresentato come una gigantesca piovra, con tentacoli abbastanza grandi da avvolgere un’intera nave.

In norvegese, krake indica un animale malsano o aberrante (in analogia alle forme inglesi crank e crook). In tedesco, Krake significa piovra.

Il kraken -mostro marino leggendario

Un passaggio nella storia naturale di Plinio il Vecchio romano (primo secolo) racconta anche il caso di un mostro marino, con tentacoli attacca l’approvvigionamento di pesce in salamoia. La descrizione si adatta perfettamente con quella del Kraken.

Sebbene il nome kraken non appaia mai nei » Read more..

Ancora su Scilla e Cariddi

Nelle storie che ci sono state tramandate si narra che presso l’attuale città di Reggio Calabria, vivesse un tempo la bellissima ninfa Scilla, figlia di Tifone ed Echidna.
Scilla, cui la natura aveva fatto dono di una incredibile grazia, era solita recarsi presso gli scogli di Zancle, per passeggiare a » Read more..

Scilla e Cariddi: leggende di mare

Si dice che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo!

Un bell’attacco di sfortuna l’hanno avuto le protagoniste della nostra storia: Miss Scilla e miss Cariddi, due belle giovani che dall’oggi al domani hanno visto le loro vite cambiare senza rendersene conto.

La signorina Cariddi (colei che risucchia) era una bella ninfa nata dall’unione di Poseidone e Gea. Era molto famosa per la sua voracità.

Un bel giorno rubò i buoi di Gerione ad » Read more..

Ecco com’è nata la Sicilia…

Inizio il mio primo racconto con la descrizione, ovviamente non storica, di come si è venuta a formare la Sicilia.
A noi non interessa cercare il pelo nell’uovo e constatare che quello che si racconta corrisponda a realtà, a noi interessa solamente rilassarci, sentire il profumo del » Read more..

Napoli e la sua storia

Napoli è anche detta Partenope perché la sua origine è legata ad una leggenda secondo la quale la fondatrice della città fu Partenope.
Parthenope (termine che in greco significa vergine”) era una » Read more..

La Madonna di Tindari

Di Santi neri in Sicilia se ne conoscono diversi. San Calogero ad esempio è un santo nero, e la festa che si celebra ad Agrigento nel mese di luglio è veramente molto caratteristica.
“Evviva San Calò e chiamamu a c’ù n’aiuta”
Anche San Filippo di Aidone è nero. Quando ero piccola, mio padre mi raccontò che se imprechi contro San Filippo, lui ti viene in sogno e ti da bastonate. Da allora a chiunque fa una minima battuta su San Filippo gli ricordo questo detto.
Anche le Madonne possono essere nere, ed è il caso della Madonna di Tindari, in provincia di Messina.
Si racconta che un giorno una donna ed il » Read more..

Ulisse e i Faraglioni di Acitrezza


Il protagonista della storia è il signor Ulisse, quello che decise di lasciare moglie e figlio in patria per andarsi a fare una crociera nel mediterraneo.

Mentre Ulisse era in giro a farsi i » Read more..

Isola delle Femmine

Lungo la costa palermitana, proprio accanto a Capaci, tristemente famosa per l’uccisione del giudice Falcone, c’è un paesino chiamato Isola delle Femmine.

Proprio di fronte alla spiaggia del paese c’è l’isolotto omonimo, piccolo e carino, ormai patria di gabbiani, coniglietti e topolini.

Una leggenda narra che il conte di Capaci s’innamorò perdutamente di una bellissima donna, ma questo amore non era ricambiato ed il conte venne rifiutato.

Geloso e furioso decise di far imprigionare la donna su un isolotto perché nessun altro uomo potesse toccarla.

La poverina era disperata, ma cosa ci poteva fare se il conte non le piaceva?

Una notte di maestrale, mentre il mare era in tempesta, decise di gettarsi tra gli scogli.

La donna morì e da allora si racconta che ogni tanto si odono le sue grida di dolore provenienti dall’isolotto.

IL MISTERO DELLA MARY CELESTE

Benjamin Spooner Briggs e David Reed Morehouse oltre ad essere grandi amici erano accomunati dagli stessi interessi e dallo stesso lavoro, infatti, erano i comandanti di due navi da trasporto che percorrevano le rotte atlantiche tra l’America del nord e l’Europa: la Mary Celeste il primo e il Dei Gratia il secondo. Malgrado il loro carattere completamente diverso ed opposto: introverso e religiosissimo il primo – tanto che la lettura preferita e quasi esclusiva era rappresentata dalla Bibbia – estroverso e più brillante il secondo, sapevano trovare il modo di intendersi e di rispettarsi, procedendo di comune accordo. Nel Novembre 1872 le due navi, il brick-goletta Mary Celeste e il brigantino Dei Gratia, erano ormeggiati in un molo del porto di New York per le operazioni di carico; il Dei Gratia stava completando il riempimento dei serbatoi con petrolio grezzo da » Read more..

Tifeo

Tifeo, nella mitologia greca, era un mostro nemico di
Zeus. Figlio di Gaia aveva tre teste di cui una sola era umana, una coda e delle ali. Quello che si dice un brutto soggetto! Venne gettato dentro l’Etna e da qui continua ad emettere cenere e fumi. Per certi aspetti Tifeo è il simbolo della ribellione. Già, un cattivo che per vendetta si scaglia contro il potente di quegli anni, Zeus appunto. Come spesso accade ai ribelli il nostro amico gigante viene sconfitto, ma non muore. Infatti il suo respiro diventa vulcano.
Narra la leggenda che la Sicilia è sorretta da un gigante: questo gigante si chiama Tifeo, che osò impadronirsi della sede del cielo e per questo venne condannato a questo supplizio. Sopra la sua mano destra sta Peloro (Messina), sopra la sinistra Pachino, Lilibeo (Trapani) gli comprime le gambe, e sopra la testa grava l’Etna.Dal fondo supino, Tifeo inferocito proietta sabbia e vomita fiamme dalla bocca. Spesso si sforza di smuovere il peso e di scrollarsi di dosso le città e le grandi montagne: allora la terra trema.

La leggenda di Colapesce

Cola o Nicola era un ragazzino di Messina e figlio di un pescatore di Punta Faro.
Amava il mare e tutte le forme di vita che la popolano, lo » Read more..