HENRY AVERY

Henry Avery è stato un pirata inglese. Fu un pirata attivo durante il regno di Carlo II d’Inghilterra. Era chiamato anche John Avery, Long Ben e capitano Bridgeman. Era di altezza media, piuttosto grasso, dissoluto, con un colorito da avvinazzato. Oltre alla data di nascita e la città natale, Defoe riferì anche che, prima di darsi alla pirateria, trascorse alcuni anni come cadetto nella Royal Navy.Nel 1694 fu ufficiale in seconda della Charles, una nave corsara ingaggiata per depredare le colonie spagnole. Il veliero rimase per molti mesi nel porto di La Coruna,e l’equipaggio iniziò ad innervosirsi perché la paga tardava ad arrivare. Dunque, mentre il capitano era ubriaco, il 7 maggio Avery e alcuni uomini si ammutinarono. “Ora sono io il capitano di questa nave, “annunciò Avery “sono diretto verso il Madagascar per fare fortuna per me e per tutti gli uomini che mi seguiranno! La nave venne rinominata Fancy e salpò verso sud e nei dintorni delle isole di Capo Verde gli uomini dell’equipaggio, ora pirati, catturarono tre navi inglesi. Più in là, presso le coste africane, due navi danesi fecero la stessa fine.

Arrivato in Madagascar, Avery approvvigionò la nave; voleva intercettare tutti i velieri dei pellegrini che, partendo dal porto indiano di Surat, giungevano a Mokha, presso l’imboccatura del mar Rosso e ripartivano per La Mecca. Un progetto assai lucroso, poiché su quelle navi viaggiavano tonnellate di seta, denaro e caffè. Fra quelle navi vi erano anche quelle del Gran Mogol. Nel settembre del 1695 la Fancy, dotata di 46 cannoni e di 150 uomini e accompagnata da altri vascelli, tra cui la Pearl e la Portsmouth Adventure di Rhode Island e la Amity di New York, abbordò la prima preda, la Fath Mahmamadi, che fruttò più di 50.000 sterline. Pochi giorni dopo, i pirati avvistarono il veliero che rese Avery leggendario, la Ganj-i-Sawai, la più grande nave del Gran Mogol, munita di 40 cannoni e 400 fucili carichi, guidata dal capitano Muhammed Ibrahim. Avery si avvicinò con la sua nave e una delle sue prime bordate spezzò l’albero maestro della nave. Inoltre un cannone degli Indiani esplose, facendo strage. Dopo due ore, la nave fu abbordata e saccheggiata. Fra i viaggiatori a bordo c’era una figlia del Gran Mogol che Avery prese in sposa. Avery ordinò che non fosse sfiorata, ma uno dei pirati successivamente confessò che su quella nave la ciurma commise i crimini più orrendi. Furono trovati oro, argento e rial e il bottino spartito ammontò a più di 1.000 sterline a testa. Dopo questo grande successo, Avery si ritirò definitivamente dalla pirateria, corrompendo il governatore di New Providence con la nave e il suo carico per un valore di mille sterline perché i suoi uomini potessero sbarcare. Alcuni partirono per la Carolina, altri per l’Inghilterra; sei uomini vennero catturati, processati e condannati a morte dal tribunale penale di Londra nel 1696. Il Gran Mogol, grandemente offeso, minacciò di cacciare tutti gli Europei dal suo regno e solo un’accurata diplomazia e la promessa di catturare Avery riuscirono ad evitare il peggio. Avery non fu mai catturato, anzi, di lui non si seppe più nulla. Alcuni dissero che dopo aver cambiato identità vivesse nel lusso su un’isola tropicale o in Irlanda, altri sostennero che, truffato da alcuni mercanti del West Country, morì in povertà a Bideford.

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