I CORSARI DEL NUOVO MONDO

I tesori del mar delle Antille lasciarono estasiati gli Europei del XVI secolo, lo scrittore spagnolo Bernal Diaz, si meravigliò alla vista di un disco d’oro fatto a forma di sole, grande quanto la ruota di un carro.
Ben presto i nemici della Spagna, misero le vele al vento e navigarono verso il mar delle Antille nella speranza di accaparrarsi una fetta di quel ricco bottino, i primi ad arrivare furono i corsari francesi, poi arrivarono gl’inglesi, guidati da Drake e Hawkins.
Lo spettacolare successo delle loro spedizioni incoraggiò molti avventurieri a fare rotta verso questo mare, pronti a qualsiasi cosa pur di tornare a casa, colmi di ricchezze, furono molti quelli che attraversarono la linea sottile che divide la corsa dalla pirateria, attaccando indistintamente navi d’ogni provenienza.
Gli Spagnoli ridussero in schiavitù la popolazione indigena obbligandola a lavorare nelle miniere d’argento, le durissime condizioni di vita e le torture inflitte a coloro che tentavano di ribellarsi, causarono la morte di moltissimo schiavi costringendo gli spagnoli a rifornirsi di manodopera in Africa.
I Francesi furono i primi ad attaccare e a depredare i galeoni spagnoli, il navigatore genovese Giovanni da Verrazano (1485-1528) in forza alla flotta francese, riuscì a catturare, nel 1522, tre navi spagnole: due erano cariche di tesori messicani, e una trasportava zucchero, cuoio e perle, ma la fama di Verrazano, è dovuta alla scoperta della baia di New York, avvenuta nel 1524.
Le navi dei tesori erano molto vulnerabili agli attacchi durante la prima parte del loro viaggio, i galeoni erano infatti costretti a dirigersi a nord dei Caraibi, per trovare il vento favorevole per il viaggio di ritorno in Spagna, e ciò facilitava l’opera dei corsari che attaccavano le navi di sorpresa, aspettandole al largo delle coste americane.
I successi del corsaro e pirata inglese Francis Drake, ne fecero un eroe leggendario, il saccheggio di Cartagena, gli fruttò un favoloso bottino.
Gli avventurieri inglesi Thomas Cavendish (circa 1555-1592), Francis Drake e John Hawkins (1532-1595) erano famosi corsari, tutti avevano una ”lettera di marca” ma Cavendish fu il solo che limitò le sue scorrerie al tempo di guerra, ma fu considerato alla stregua degli altri, un pirata.
I primi corsari navigavano su piccole navi, come i brigantini da 50-100 tonnellate di stazza, con un equipaggio di 40-50 marinai, più tardi si usarono navi da 100-300 tonnellate, queste imbarcavano sempre molti marinai di riserva che erano utilizzati per governare i vascelli catturati, le migliorie apportate ai cannoni delle navi diedero ai corsari un vantaggio considerevole, i cannoni potevano lanciare una palla da 20 chilogrammi ad un chilometro e mezzo di distanza, rendendo impossibile l’abbordaggio, mentre la tattica di combattimento degli spagnoli era quella d’abbordare il vascello, e di combattere come in una battaglia a terra.
I tesori del Nuovo Mondo erano imbarcati per l’Europa su galeoni spagnoli equipaggiati con circa duecento marinai e con un armamento che poteva comprendere fino a sessanta cannoni, navi ben costruite, con uno scafo di legno robusto e un’ampia attrezzatura velica, i galeoni erano difficili da manovrare e, nonostante i loro cannoni, non potevano competere con i vascelli più piccoli, ma veloci e maneggevoli, dei pirati, per queste ragioni e come misura precauzionale, le navi che trasportavano i tesori attraversavano l’Atlantico in convogli formati spesso anche da cento unità.
Era un pirata da manuale, con lo sguardo pazzo e inquisitore, teneva delle micce accese tra i capelli, beveva rum mescolato con polvere da sparo e arrotolava la sua barba nera intorno alle orecchie per rendere il suo aspetto ancora più minaccioso.
Molte leggende sorsero intorno a Barbanera.
Nato in Inghilterra, sembra che avesse 14 mogli e altrettanti cognomi, fra i quali Drummond, Thatch, Trsh; ufficialmente si chiamava Edward Teach, noto per atti di crudeltà, fomentava questa sua pessima fama per spaventare le vittime.
Il suo regno di terrore durò solo due anni, la Marina inglese riuscì a catturarlo nell’insenatura d’Ocracoke nel 1718, dove fu ucciso in un famoso duello, questo breve periodo fu sufficiente a Barbanera per entrare nella leggenda.

Durante le guerre del XVIII secolo molti bucanieri si trasformarono in corsari; ma quando ritornò la pace non riuscirono a rinunciare a quella vita libera e avventurosa, la maggior parte riprese a compiere scorrerie, depredando navi d’ogni bandiera e lasciando una scia di terrore.
Altro famoso pirata fu Bartholomew Robert, detto Bart il Nero (1682-1722), iniziò l’attività di predone dei mari quando la sua nave fu catturata nel 1719, dall’ora catturò più di 400 navi.
Tra il 1715 e il 1720 l’isola di New Providence, nelle Bahama, divenne una repubblica senza legge che diede asilo ai pirati, ma con l’arrivo del nuovo governatore inviato dall’Inghilterra, Woodes Rogers (1679-1732), che aveva un passato da corsaro, offrì ai pirati il perdono, a patto che rinunciassero alle loro ruberie, chi si oppose fu impiccato e il governatore riuscì a liberare l’isola dai pirati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.