I FARI E LE LORO STORIE: Cape Lookout

La sua costruzione definitiva risale al 1859, ma questa è la seconda torre costruita in quella località. Lungo gli Outer Banks si trovano ben cinque fari, posti a 40 miglia di distanza uno dall’altro, in modo che una nave, appena perdeva di vista uno dei fari, subito avvistava il prossimo e la navigazione poteva procedere sicura, non per niente quella zona di mare viene chiamata “Graveyard of the Ocean”, il Cimitero dell’Atlantico, a causa dei moltissimi naufragi che si sono verificati nei secoli.

Da Nord a Sud questi fari sono: Currituck. Bodie Island, il famoso Cape Hatteras, Ocracoke, sull’omonima isola, ed infine Cape Lookout, tutti costruiti con caratteristiche simili e più o meno nella stessa epoca.

La costruzione della prima torre a Cape Lookout fu completata nel 1812. Si trattava di una torre cilindrica alta 29 metri, costruita in mattoni e rivestita da una struttura esagonale in legno dipinta a strisce orizzontali bianche e rosse. Questa struttura diede dei problemi fin dall’inizio, la sua luce era troppo debole, aveva una portata di sole 9 miglia ed anche l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione nel 1815 non migliorò la situazione. Si rendeva necessaria la costruzione di un nuovo faro.

Fu solo nel 1857 che il Congresso degli Stati Uniti stanziò la somma di 45,000 dollari per la costruzione di un nuovo faro in mattoni che fu completato nel 1859. Gli Enti competenti si erano resi conto che la costruzione di un faro a basso costo non era la scelta migliore, il nuovo faro di Cape Lookout venne costruito per durare nel tempo.

La torre cilindrica è alta circa 50 metri, è stata equipaggiata fin dall’inizio con lenti di Fresnel di 1° ordine e la sua luce ha una portata di 19 miglia. La sua base ha un diametro di otto metri e mezzo e lo spessore del muro in quel punto è di quasi tre metri. All’interno venne installata una scala di legno, che si dimostrò però inadatta e fu sostituita con una scala a chiocciola di ferro nel 1867. Fu proprio questa scala il punto debole del faro : durante la costruzione il suo ancoraggio al muro interno non fu eseguito alla perfezione, per cui rimase sempre un po’ pericolante, adatta per la salita e la discesa del guardiano, ma non per il passaggio di molta gente, ed è questo il motivo per cui oggi il faro, automatizzato e senza più guardiano, non è aperto al pubblico. In compenso, in quello che era il cottage del guardiano del faro, è stato aperto un piccolo museo dedicato alla torre ed alla sua storia, dove si possono trovare le fotografie del suo interno e tante altre informazioni.

All’origine il faro si innalzava verso il cielo con il rosso dei suoi mattoni, ma sorse un problema, anche gli altri fari degli Outer Banks, con l’eccezione di quello di Ocracoke che è sempre stato dipinto di bianco, erano stati costruiti in mattoni rossi, qualcuno aveva una mano di pittura alla base, come quello di Capo Hatteras, ma erano tutti talmente simili che i marinai, dal mare, avevano difficoltà a distinguerli uno dall’altro, così, nel 1873, fu disegnato uno schema per differenziarli : il faro di Currituck non fu dipinto, venne lasciato in mattoni rossi, il faro di Bodie Island ebbe delle bande orizzontali bianche e nere, il faro di Capo Hatteras venne dipinto a strisce bianche e nere a spirale ed il faro di Cape Lookout ottenne il glorioso aspetto che ha oggi : il disegno a diamante bianco e nero e di nero venne dipinta anche la lanterna. Questo segno distintivo non serve solo per distinguerlo dagli altri fari della costa, i diamanti neri sono orientati nella direzione Nord/Sud, quelli bianchi verso Est/Ovest fornendo ai naviganti un ulteriore segnale per trovare un sicuro ancoraggio in caso di condizioni di mare sfavorevoli : il lato della torre con i diamanti bianchi mostra dove l’ancoraggio è più sicuro.

Naturalmente gli impianti di illuminazione usati nel faro di Cape Lookout subirono cambiamenti nel tempo con l’avanzare della tecnologia. Le Lampade di Argan a riflettore parabolico furono sostituite da una lampada a vapori di olio incandescente, finché nel 1933 arrivò l’elettricità e nel 1950 il faro fu automatizzato. Ora all’interno delle sue lenti si trovano due lampade da 1000 watt, ognuna delle quali produce 800.000 candele di potenza che porta la visibilità della sua luce a 20 miglia, emettendo un breve lampo ogni 15 secondi.

Fonte: Annamaria “Lilla” Mariotti

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