I PREDONI DEL NORD

Quando, nel IX secolo, era avvistata la vela di una nave vichinga, un brivido di terrore correva tra le genti dell’Europa settentrionale, era il segnale che i temibili pirati vichinghi sarebbero presto sbarcati portando morte e distruzione, depredando e razziando tutti i villaggi dell’entroterra.

Sin dai tempi antichi le tribù delle coste della Scandinavia vivevano, assaltando i mercantili di passaggio, e quando cominciarono ad avventurarsi in pieno oceano fu naturale per loro saccheggiare anche le coste.
I Vichinghi erano abili costruttori di navi, le loro imbarcazioni potevano navigare in mare aperto, al contrario delle altre che potevano solo costeggiare, avevano carene rinforzate per evitare i danni causati dalle grosse ondate, erano leggere, veloci e facili da governare, arrivate in vista delle coste, le imbarcazioni da guerra a chiglia piatta potevano attaccare ovunque, tutte queste caratteristiche rendevano le incursioni dei Vichinghi devastanti, le loro imbarcazioni apparivano all’improvviso e i guerrieri sbarcavano a terra con la velocità di un fulmine, per intimidire i loro nemici, i Vichinghi decoravano le navi con degli scudi, che più tardi ornarono con oro e argento, per i guerrieri vichinghi la, gloria in battaglia era tutto, e la ferocia dei loro attacchi divenne leggendaria, l’aspetto selvaggio dei Norvegesi, alimentava la loro reputazione, attaccavano con grandi spade a doppio taglio, e con l’ascia, che era l’arma bianca preferita, nelle mani di un guerriero esperto, la grand’ascia poteva abbattere un uomo con un colpo solo, per la battaglia in mare i Vichinghi utilizzavano un’ascia più piccola, più maneggevole da usare nel corpo a corpo.

La leggenda narra che il pirata del XIII secolo Eustachio, il Monaco, avesse fatto un patto con il diavolo, che gli permettesse di rendere invisibile la sua nave, ma questo potere magico non l’aiutò quando, al comando della sua flotta, tentò di invadere l’Inghilterra: Eustachio fu catturato e decapitato.

Dopo una vita trascorsa a saccheggiare navi nel Mar del Nord, il pirata tedesco Klein Henszlein fece una brutta fine, nel 1573 catturato con tutta la sua ciurma, fu decapitato in un’esecuzione di massa nel centro d’Amburgo, il boia tagliò trentatré teste, le quali furono esposte al popolo, quale monito a non intraprendere la pirateria.
Nel XIV secolo Störtebeker (a sinistra) era il terrore del Baltico, per entrare a far parte del suo equipaggio, l’aspirante pirata doveva bere, in una sola sorsata, un gran boccale di birra, il nome del pirata significa “un boccale in un sorso”.
La leggenda narra che quando fu catturato, l’albero della sua nave, il “cane pazzo” fosse d’oro puro

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