IL TRIANGOLO DELLE BERMUDA: U.F.O. ed altro

E’ quasi normale, a questo punto della nostra ricerca, citare la teoria secondo la quale i fenomeni che avvengono nell’area del triangolo sono tutti attribuibili agli U.F.O. Nella zona del triangolo (quella che dalla Florida alle Bahama), nel corso degli anni si sono susseguiti moltissimi rapporti sugli U.F.O. Questi oggetti volanti sono stati avvistati tanto nei cieli, quanto sotto le limpide acque di quel tratto di oceano. La quantità degli avvistamenti ha dato origine all’idea di un legame tra l’attività pseudo aliena e le sparizioni nell’area del Triangolo delle Bermude. Uno dei principali sostenitori di questa interessante idea – più che teoria – fu John Spencer, autore di un bel libro Limbo of the Lost. In sostanza l’idea di spencer è quella secondo che gli U.F.O. hanno da generazioni rapito navi ed aerei per scopi di ricerca. Egli ebbe a dire testualmente: <<Poiché la completa sparizione di navi di 175 metri, in acque calme, a 80 chilometri dalla costa, e di aeroplani di linea in prossimità dell’atterraggio, non può avvenire secondo le regole terrestri, eppure avviene, sono costretto a concludere che le navi e gli aeroplani vengono portati via dal nostro pianeta>>.

M.K. Jessup, un’altra teoria per U.F.O. e Triangolo

Egli era uno scrittore molto attento e preparato dal punto di vista disciplinare. Nel suo libro The Case for the UFOs affermava – con toni pacati ma convincenti – che le famose sparizioni di navi ed aerei nell’area del triangolo era attribuibile ad attività aliena. Egli, nel suo lavoro, menzionava esplicitamente i casi della Mary Celeste, Freya e dell’Ellen Austin [vedi Parte Prima]. Egli, comunque, cita altri fenomeni avvenuti in zone distanti dal Triangolo delle Bermude. Riporta uno strano aneddoto risalente al 1850: la sparizione del Seabird. Era un veliero molto grande e sparì in un modo insolito dopo che il comandante aveva inviato un saluto ad un peschereccio incontrato durante la navigazione presso Newport a Rhode Island. Il veliero venne ritrovato tirato in secco sulla spiaggia, ma completamente vuoto. Nel diario di bordo vi era scritta solo una semplice nota, nella quale si leggeva che il veliero si trovava a circa 4 chilometri dal porto. In mensa vi era la tavola imbandita ed il pasto pronto, ma completamente intatto.

Malgrado – si è detto – che il Seabird fosse arenato sulla spiaggia, in una notte di tempesta sparì del tutto e nemmeno un relitto venne più trovato. Malgrado gli sforzi e le attente ricerche, Jessup dovette constatare che vi era una sorta di sottile censura intorno ai fatti che avvenivano nel Triangolo delle Bermude, tutto ciò lanciò un velo di mistero sulla sua morte avvenuta il 29 aprile del 1959 per avvelenamento da Ossido di carbonio, c’è chi sostiene che si sia trattato di un omicidio mascherato da suicidio.

Ancora Triangolo e U.F.O., Manson Valentine

Era zoologo, archeologo e oceanografo. Può senza dubbio considerarsi uno dei principali studiosi dei fenomeni del triangolo delle Bermude, avendo avuto la possibilità di studiare in loco tali eventi. Ebbe, nel periodo delle sue ricerche, la possibilità e la fortuna di confrontare le sue idee con quelle dello sfortunato Jessup. Egli si occupò per più di 30 anni alla attività di ricerca e studio dei fenomeni del Triangolo delle Bermude. Si può evincere dai suoi discorsi che alcuni dei fenomeni lamentati dai piloti, scampati alle turbolenze dell’area del triangolo, possano essere attribuiti al modello teorico di propulsione dei velivoli alieni. Comunque, dall’accennato incontro delle Teorie di Jessup con quelle di Manson Valentine, nacque una nuova linea di ricerca quella che incentrava gli sforzi intorno ai campi elettromagnetici e che richiamò alla mente il così detto esperimento di Filadelfia.

L’esperimento di Filadelfia

Il principio era semplice: un campo elettrico creato in un rocchetto induce un campo elettrico ad angoli retti verso il primo. In tutto quattro campi ed ognuno costituisce un piano di spazio. Ma poiché i piani di spazio sono soltanto tre, qual è il quarto? Forse un campo di spazio gravitazionale? Secondo Jessup e Manson allacciando diversi generatori elettromagnetici si sarebbe potuto produrre questo quarto campo. Ed è questo che probabilmente successe alla marina degli U.S.A. nel 1943. In quell’anno la marina degli Stati Uniti volle sperimentare gli effetti di un forte campo magnetico su una nave in navigazione con uomini a bordo. Venne allestito un bacino nel quale venne adagiata la nave e tutt’intorno si azionarono diversi generatori di campi elettromagnetici. Appena iniziato, l’esperimento manifestò i suoi effetti. Cominciò a d alzarsi, tutta intorno alla nave una nebbiosa luce verdastra – simile a quella di cui parlavano vittime e sopravvissuti del Triangolo delle Bermude – in breve tutta la nave ne fu satura e inspiegabilmente, cominciò a sparire sotto gli occhi di coloro che erano sul molo del bacino. poi fu visibile solo la linea di galleggiamento. Anche alcuni componenti dell’equipaggio cominciarono a sparire ed era possibile individuarli solo per mezzo del contatto con le mani.

Dopo l’esperimento alcuni uomini dell’equipaggio dovettero essere ricoverati in ospedale, altri presentarono una capacità mentale acuita, altri ancora conservarono per lungo tempo gli effetti della trasformazione, divenendo affetti da fenomeni di sparizioni improvvise. In sintesi, in seguito all’esperimento di Filadelfia si appurò che un elevato campo magnetico – che nell’area del Triangolo può essere causato da fenomeni alieni – può produrre la temporanea invisibilità di un corpo anche di grandi dimensioni, con tutte le conseguenze che tale evento comporta. La ricerca sulle possibile spiegazioni riguardo alle sparizioni avvenute nell’area del triangolo non si ferma qui. Va oltre, sulla spinta di una considerazione: si è analizzato il mare in superficie, l’aria, il magnetismo e tutti i fenomeni legati alle maree, ma a questo punto l’unica ricerca da condurre è quella sottomarina. E’ probabile che nel fondo del Triangolo delle Bermude, giacciono antichi strumenti capaci di attivarsi al passaggio di navi ed aerei? Se si a chi appartengono, o meglio chi li costruì? Che funzione avevano e, in definitiva, cosa c’è sul fondale del Triangolo delle Bermude?

E infine, non poteva di certo mancare l’ IPOTESI ATLANTIDE

Edgar Cayce è stato una figura mitica nel complesso panorama dell’occulto e del paranormale che ha sempre interessato gli americani specialmente negli anni confusi del primo novecento.
Oltre che medium e guaritore, Cyce era anche un veggente ascoltato e famoso. Le sue previsioni avvenivano durante uno stato di trance in cui riusciva a cadere volontariamente nel giro di pochi minuti. Spesso, quando si risvegliava, poteva osservare l’espressione attonita dei presenti che avevano appena ascoltato l’annuncio di guerre e catastrofi a breve scadenza. Una sua biografica ne parla come un uomo timorato di Dio e teso al bene del prossimo.
Nonostante varie vicissitudini personali (arrestato un paio di volte per debiti e per aver esercitato per le strade l’arte dell’indovino) Cayce era riuscito con gli anni ad avere attorno a se un gran numero di seguaci che credevano ciecamente ai suoi poteri e alle sue visioni esoteriche. Si era costituita anche una vera organizzazione che propagava ne paese le sue opere e il suo pensiero. Sembra che Cayce non abbia tratto personalmente dei guadagni e certo fu vittima di persone interessate che specularono sulla sua notorietà. Ben presto si aprirono negli Stati Uniti centinaia di circoli intitolati a suo nome e la “Fondazione Cayce” riuscì perfino ad aprire una università per approfondire gli studi metapsichici ed un ospedale dove applicare terapie paranormali. Proprio negli anni della sua vita, egli dichiarò di ripetutamente che a partire dagli anni cinquanta sarebbero state individuate nella regione dei Caraibi e delle Bahamas alcune rovine sommerse, un tempo appartenute a un continente scomparso: proprio quell’Atlantide favolosa di cui parlava la leggenda. Oltre a ciò Cayce si era anche dilungato a descrivere lo sviluppo raggiunto da quella civiltà, le conoscenze tecniche che avevano preceduto di migliaia di anni scoperte scientifiche.

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