IL TRIANGOLO DELLE BERMUDA

Il triangolo delle Bermude o delle Bermuda, è una zona di mare di forma per l’appunto triangolare, i cui vertici sono:

* vertice nord – il punto più meridionale della costa dell’arcipelago delle Bermude;
* vertice sud – il punto più occidentale dell’isola di Porto Rico;
* vertice ovest – il punto più a sud della penisola della Florida.

In relazione a questa vasta zona di mare, di circa 1.100.000 km2, la cultura popolare ha fatto sì che nascesse la convinzione che si fossero verificati dal 1800 in poi numerosi episodi di sparizioni di navi e aeromobili, motivo per cui alcuni autori hanno soprannominato la zona “Triangolo maledetto” o “Triangolo del diavolo”.

Una prima sparizione, che in qualche modo aprì il mistero, risale al 5 dicembre del 1945. Protagonisti 5 aeroplani che scomparvero inspiegabilmente quasi simultaneamente. Erano conosciuti col nome di squadriglia 19, l’equipaggio (cinque ufficiali e nove soldati addestrati), non era al completo: un soldato aveva chiesto ed ottenuto, per una inquietante premonizione, di essere rimosso da quella missione. Tutti gli aerei avevano sufficiente carburante (per circa 1600 km) e le operazioni preliminari di volo erano andate a buon fine.

Alle 3.15 p.m., un inquietante discorso radio era in corso tra il comandante della squadriglia 19 e la torre di controllo: <<… torre… non sappiamo più dove sia l’ovest… non funziona più niente… nemmeno il mare è come dovrebbe essere…>>, poco dopo

partirono i soccorsi. Alle 4.00 p.m. circa, sparì anche l’aeroplano di soccorso con 13 persone a bordo. Alle 7.00 p.m. fu captato dal centro soccorso radio, un debolissimo messaggio <<… FT… FT…>>, che conteneva le lettere identificative degli aerei della squadriglia 19. Ma l’orario in cui il messaggio fu captato era 2 ore dopo quello in cui gli aerei sarebbero stati presumibilmente senza carburante. Le ricerche partirono

dall’indomani. Fu un’operazione di ricerca senza precedenti, parecchi velivoli, natanti e mezzi sottomarini furono utilizzati, ma non si riuscì a trovare un solo indizio che spiegasse la tragedia. Parecchie voci si susseguirono, relative a scoppi o scie luminose avvistate il giorno della scomparsa, ma presto furono smentite.

Nel gennaio del 1948, sparì lo Star Tiger. Trasportava un equipaggio di sei persone e venticinque passeggeri. L’aereo doveva atterrare nelle Bermude alle 10.30 della sera, poco prima di tale ora i messaggi arrivati alla torre di controllo erano di piena routine (tempo ottimo, ottime condizioni del cielo, perfetto orario); ma l’aereo non arrivò mai a destinazione, né si percepirono altri messaggi.

Gli uomini di una delle squadriglie scomparse

Il 17 gennaio del 1949, sparì lo Star Ariel, gemello dello Star Tiger. Il suo tragitto doveva essere Londra – Santiago del Cile, con scalo tecnico nelle Bermude, da dove ripartì alle 7.45 del mattino. Dopo i primi messaggi di routine, dallo Star Ariel non arrivò più nulla.

Nel marzo del 1950 un Globemaster degli U.S.A. sparì sul vertice settentrionale del triangolo, mentre era in volo verso l’Irlanda.

Il 2 febbraio del 1952 sparì un aereo-cargo Brithis York mentre si dirigeva in Giamaica. Da esso, presumibilmente, giunsero dei flebili segnali di S.O.S.

Il 30 ottobre del 1954 un Super Costellation della Marina degli Stati Uniti, sparì con quarantadue persone di equipaggio; anche in questo caso poco dopo la sparizione si udì un flebile segnale di S.O.S.

Il 5 aprile del 1956 un B-25 scomparve con tre persone a bordo nei pressi di un canion sottomarino profondo 1600 metri.

Un aereo cisterna KB-50 delle Forze Aeree degli Stati Uniti, scomparve nel gennaio del 1962, anche in questo caso un flebile messaggio di aiuto alludeva ad una difficoltà non bene specificata.

Il 5 giugno 1965 sparì, nella zona delle Bahama orientali, in circostanze mai chiarite il Flying Boxcar C-119, con dieci persone a bordo.

L’11 gennaio del 1967 sparì il Chase YC-122 con quattro persone a bordo, nei pressi di una lingua della Corrente del Golfo tra Palm Beach e Grand Bahama.

Il 22 settembre del 1963, sparì un C-132 Cargomaster, mentre era in volo verso le Azzorre.

Le spiegazioni riguardo alle sparizioni di aerei e navi, di certo non hanno il carattere della certezza assoluta, ma tuttavia, offrono un’alternativa a coloro che non credono che nell’area del triangolo si celi qualche mistero. In qualsiasi tratto di mare, infatti, è possibile tracciare – idealmente – un triangolo e notare che al suo interno sono avvenute delle sparizioni più o meno inspiegabili. Ma non è tutto. C’è da considerare un altro fattore importante. Il triangolo delle Bermude, si delinea nell’area tipica di una importantissima corrente, la corrente del golfo. Questa corrente viaggia a circa 4 nodi, è presumibile che navi sparite in quell’area possono essere trasportate lontano proprio dalla corrente, al punto da essere ritenute introvabili. Vi sono i casi in cui le navi sono riemerse dopo essere colate a picco.

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