Immersioni profonde

Esistono tecniche specifiche per affrontare immersioni prolungate o profonde:

* immersioni tecniche – Immersioni che prevedono l’utilizzo di miscele ipossiche per gestire la tossicità dell’ossigeno in profondità, combinate con gas inerti (tipicamente elio) per limitare la narcosi d’azoto e iperossigenate per ottimizzare la decompressione; sono caratterizzate, quindi, da profondità e tempi che valicano i confini della subacquea ricreativa
* immersioni assistite dalla superficie – subacqueo assistito dalla superficie, grazie all’uso di uno scafandro;
* immersioni in saturazione – operazioni subacquee effettuate con l’ausilio di campane, e relative stazioni di superficie con ambienti iperbarici (camera di decompressione) abitabili e riscaldati, che permettono una unica decompressione/desaturazione graduale, a volte anche di molti giorni, alla fine di una serie di immersioni ad alta o altissima profondità, da ca 80 a 200 mt e oltre).

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