Le polene, figure di prua (Parte 1 Cenni Storici)

* Le POLENE o Figure Di Prua- nel mondo e nei secoli * the figurehead, figure de proue, figurehead, testaferro

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Qualche cenno Storico

<< né dolcezza di figlio, né la pieta’
del vecchio padre, né ‘l debito amore
lo qual dovea Penelope far lieta,
vincer potero dentro a me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto,
e de li vizi umani e del valore >>

Queste sono le parole che Dante mette in bocca a Ulisse nel canto XXVI dell’Inferno, parole che rappresentano il duplice sentimento che lega l’uomo al mare: paura e sfida. La Divina Commedia ci racconta come fini’ la folle impresa di Ulisse che sfido’ “l’Altrui” valicando le colonne d’Ercole simbolo dell’allora mondo conosciuto. Da questo duplice sentimento nascono numerosi miti e leggende che si tramandano dall’antichita’ fino ai nostri giorni. Non e’ strano, allora, che l’uomo abbia voluto dare al Mare un carattere divino. Elevare il mare a rango di divinita’ significava venerare l’ignoto, l’indomabile, l’onnipresente. Poseidone (per i romani Nettuno) poteva unire, ma a suo piacimento dividere le terre seppur vicinissime, dirottare navi e uccidere chi non lo venerava. Il culto del mare, sotto forme diverse e con nuovi significati, sopravvive anche ai giorni nostri grazie alle tracce delle credenze popolari legate a queste tradizioni si possono riscontrare sia tra le nazioni evolute che tra i popoli primitivi. Per loro il mare e’ una terribile divinita’ capace di decidere del loro destino ed e’ per questo che bisogna amicarsela e allietarla con sacrifici in suo onore. Da qui nasce anche l’idea di esorcizzare gli spiriti cattivi ornando la prora delle navi con simboli e figure, usanza questa, che e’ presente in tutte le culture dall’oriente all’occidente, dai primordi della navigazione in poi. Nata dalle concezioni dei popoli primitivi come mezzo di confronto con la natura sconosciuta, e’ andata evolvendosi divenendo un misto di religiosita’ superstizione e tradizione. Secondo gli archeologi e gli storici della marineria, questa consuetudine di porre sculture lignee sulla prora deriverebbe da un’usanza normanna (famosi sono i draghi e i serpenti che decoravano le loro navi) Altri invece sostengono che questo e’ molto piu’ antico: sembrerebbe infatti risalire alla battaglia di Salamina (480 a.C.), quando l’ateniese Licomede avrebbe offerto ad Apollo le insegne della prima nave persiana catturata. L’usanza nasce o come segno di scaramanzia contro le potenze avverse presenti nell’immaginario collettivo della gente di mare, oppure di ossequio verso le divinita’, per ottenerne tutela nel corso della navigazione.

Il termine polena deriva dalla parola francese poulaine che significa rostro. Nell’Ottocento si ha un vero fiorire delle decorazioni delle prore delle navi. Allora le polene avevano un significato particolare, venivano realizzate da abili intagliatori e spesso erano dorate o dipinte. Le polene erano in prevalenza rappresentazioni di spaventosi mostri marini che dovevano guadagnarsi il favore della divinita’ non sempre ben disposta, oppure domarla, spaventarla e scacciarla. Simili polene ornavano le prore delle imbarcazioni di diversi tipi di navi da guerra e da trasporto, di navi pirate nonche’ di piccoli e grandi imbarcazioni da pesca. Su navi grandi e di prestigio le polene raffiguravano i proprietari o i capitani, oppure personaggi della mitologia marina o ancora figure femminili quali personificazioni di avvenimenti storici fenomeni naturali ecc. Spesso rappresentavano e illustravano il nome della nave oppure avevano la forma di stemma, arma o altro oggetto che richiamava la destinazione d’uso della nave stessa, del suo nome o di quello del proprietario. Le polene erano normalmente il riflesso della fantasia e indicavano le caratteristiche dell’imbarcazione e le credenze religiose o la superstizione dell’equipaggio. I marinai, infatti, erano convinti che la polena sulla prora li avrebbe difesi da sciagure naturali, dal maltempo, dalla correnti marine, ma anche da ignote forze soprannaturali delle quali avevano un sacro timore. Erano i marinai che si prendevano cura delle polene in quanto una scultura danneggiata portava sfortuna a tutto l’equipaggio.  www2.arnes.si

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo ed informativo“

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