Paul Watson missione ricerca Norvegesi scomparsi

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Martedì 22 Febbraio 2011 00:00
Sea Shepherd alla Ricerca dei Norvegesi Scomparsi

La nave di Sea Shepherd, Steve Irwin, è stata contattata in mattinata dal Centro di Coordinamento per il Soccorso della Nuova Zelanda (RCCNZ) per partecipare alle ricerche dello scomparso yacht norvegese Berserk. Si ritiene che lo yacht lungo 14 metri si trovi vicino alla Base Antartica Scott nel Isola di Ross nel McMurdo Sound, e ciò vorrebbe dire a circa 200 miglia dalla Steve Irwin al momento della ricezione della richiesta di aiuto.

Il Capitano Paul Watson ha informato il RCCNZ che la Steve Irwin avrebbe cambiato rotta e si sarebbe diretta immediatamente verso la località segnalata. A bordo dello yacht, ci sono tre o forse cinque membri dell’equipaggio, tutti facenti parte di una spedizione norvegese in Antartide.

“Le condizioni del tempo sembrano migliorare anche se ancora non buone”, afferma il Capitano Watson dalla Steve Irwin. “Saremo in grado di far decollare l’elicottero entro 15 ore dalla ricezione della richiesta di assistenza”.

Anche la nave Wellington della Marina Militare della Nuova Zelanda è impegnata nelle ricerche dei sopravissuti. La Wellington e la Steve Irwin sono le uniche navi che partecipano alle ricerche.

Ad oggi non si hanno notizie dalla Berserk che aveva lanciato la richiesta d’aiuto la scorsa notte.

“Siamo speranzosi di trovarli”, ci dice Chris Aultman, pilota dell’elicottero di Sea Shepherd. “Questa parte del mondo è sicuramente un posto terribile per trovarsi in difficoltà. Una combinazione di ghiaccio, gelo, zone remote, e venti forti rendono indimenticabile l’ambiente. Tuttavia noi faremo del nostro meglio per aiutare a trovarli e speriamo che la Wellington riesca in questa ardua impresa”.

Mercoledì 23 Febbraio 2011 17:28
L’equipaggio della Steve Irwin Recupera un Gommone di Salvataggio

Paul Watson missione ricerca Norvegesi scomparsi

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Alle 0700 ora locale (NZT), la nave di Sea Shepherd, Steve Irwin, ha recuperato un gommone di salvataggio a 76 Gradi 59 Minuti Sud e 167 Gradi 26 Minuti Est. Il membro dell’equipaggio Cassandra Smith della Sunshine Coast, nel Queensland, ha a malapena avvistato il gommone di salvataggio che si confondeva a causa del suo colore nero con il mare in tempesta.

Il gommone completamente vuoto, nessuna persona o cosa a bordo, era quasi colmo d’acqua. “Sembrava come se avesse preso una forte botta”, dice il Capitano Paul Watson.

Nessun nome identificativo o numero è stato rilevato sul gommone. Sea Shepherd ha riferito del ritrovamento al Centro di Ricerca e Soccorso della Nuova Zelanda. Il gommone sembra corrispondere almeno in apparenza a quelli utilizzati dalla nave della Marina Militare della Nuova Zelanda, la Wellington. In effetti, la Wellington aveva riferito in precedenza di aver perso tre gommoni di salvataggio durante la tempesta. L’equipaggio della Steve Irwin ha recuperato il gommone con grande difficoltà a causa dello spesso strato di ghiaccio presente sui ponti e sulla gru idraulica della nave.

Finalmente le condizioni meteo avverse sono cessate e alle 0800 ora locale, il pilota Americano Chris Aultman, decollerà dal ponte della Steve Irwin per iniziare un volo di ricognizione nell’area.

“Speriamo che l’equipaggio sia ancora a bordo dello yacht o che sia stato in grado di portarlo in qualche zona sicura. Effettueremo una perlustrazione di tutta l’area basandoci sulle istruzioni fornite dal Centro di Ricerca e Soccorso della Nuova Zelanda”, dice il Capitano Watson.

Aggiornamenti

Due dei cinque uomini facenti parte della spedizione norvegese sono stati ritrovati vivi, mentre gli altri tre sono ancora dispersi. I due uomini si trovavano nelle vicinanze dell’Isola di Ross. Hanno detto che stavano per incontrarsi con il resto dell’equipaggio del Berserk allo Shackleton’s Hut sull’Isola di Ross. I due norvegesi hanno riferito di non aver bisogno di assistenza e che ora si stanno dirigendo verso la Base McMurdo.

La Steve Irwin si trova nel McMurdo Sound con il proprio elicottero impegnato nelle ricerche dello yacht scomparso e dei tre dispersi presumibilmente a bordo. Il pilota Chris Aultman si sta dirigendo verso lo Shackleton’s Hut per controllare l’eventuale presenza dei tre dispersi nella zona. Tuttavia finora ancora nessun segnale da parte dell’equipaggio dello yacht.

Paul Watson missione ricerca Norvegesi scomparsi

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Giovedì 24 Febbraio 2011 16:44
Trovata la Scialuppa di Salvataggio dello Yacht Norvegese Berserk

I membri dell’equipaggio adibiti al ponte e il team del Delta lavorano insieme per recuperare la scialuppa vuota. Foto: Barbara VeigaAlle 0957 ora locale (NZT) il pilota dell’elicottero di Sea Shepherd, Chris Aultman, ha avvistato in mare una scialuppa di salvataggio a 76 Gradi 40 Minuti e 43.2 Secondi Sud, e 166 Gradi 01 Minuti e 50.7 secondi Est.

La scialuppa di salvataggio che si trovava a soli due miglia dalla Steve Irwin è stata recuperata, e la descrizione corrisponde alle caratteristiche di una scialuppa sul Berserk. Il Centro di Ricerca e Soccorso della Nuova Zelanda è stato avvertito del ritrovamento.

A bordo del gommone, quasi completamente pieno di acqua e ricoperto di ghiaccio con la tela distrutta forse dai forti venti, non è stato trovato nessun uomo. Le condizioni del mare al momento del ritrovamento erano ideali – mare calmo senza onde, cielo sereno e ottima visibilità.

La posizione in cui è stato ripescato il gommone a 45 miglia Nord è compatibile per correnti e venti con quella da cui era stata lanciata la richiesta di aiuto.

he deck crew lowers their inflatable boat into the water to recover the life raft. Photo: Barbara VeigaL’equipaggio cala il gommone dalla SI per recuperare la scialuppa di salvataggio. Foto: Barbara VeigaL’equipaggio di Sea Shepherd conduce le ricerche in modo serrato da più di 24 ore ed ritiene che se il Berserk non fosse affondato non sarebbe stato portato fino a nord come il gommone di salvataggio, e sarebbe stato scoperto. Tutto fa pensare che il Berserk sia affondato e in modo molto veloce. Le condizioni meteo al momento erano estreme con forti venti, bassissime temperature e mare in burrasca.

Il Capitano Paul Watson con rammarico dice che i tre marinai dispersi sono con molta probabilità morti e sarà dificile recuperare i corpi. La linea costiera è stata perlustrata alla ricerca di eventuali superstiti.

“Continueremo le ricerche, tuttavia la barca e gli eventuali resti, non possono essere stati spinti ancora più a Nord rispetto a questa scialuppa, e dobbiamo perciò effettuare ricerche meticolose e su lungo raggio nell’area da dove è stata lanciata la richiesta d’aiuto e dove è stato recuperato il gommone. A mio parere, le condizioni meteo al momento della richiesta d’aiuto erano proibitive per le piccole imbarcazioni. Tenendo in considerazione che il segnale di richiesta d’aiuto è stato lanciato automaticamente e la scialuppa di salvataggio sembra che sia stata gettata in mare dopo che lo yacht è stato sommerso dall’acqua, è mia opinione, e spero vivamente di sbagliarmi, che il Berserk sia affondato rapidamente nel punto dove il segnale d’allarme è stato lanciato e cioè ad una profondità di circa 500 metri e ad una distanza di circa sei miglia dalla costa alle coordinate 77 Gradi e 25 Minute Sud e 166 Gradi e 3 minuti Est. Considerando le condizioni meteo a dir poco proibitive è alquanto improbabile, ma non impossibile che qualcuno si sia salvato. Sfortunatamente ancora non vi sono traccie di superstiti”.

Paul Watson missione ricerca Norvegesi scomparsi

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Venerdì 25 Febbraio 2011 21:25
Le Ricerche del Berserk Continuano

La Steve Irwin nelle fredde acquae del mare di Ross alla ricerca del Berserk.
Foto: Barbara Veiga

La nave di Sea Shepherd, Steve Irwin, sta puntando verso nord dal McMurdo Sound e continuerà le ricerche del disperso yacht norvegese Berserk lungo la linea costiera ovest del Mare di Ross.

“Non sappiamo più cosa fare, le nostre ricerche sono state meticolosissime e abbiamo perlustrato l’area per ben tre volte dalla punta Sud del McMurdo Sound, fino alla parte nord dell’Isola di Franklin”, dice il Capitano Paul Watson. “Sono rammaricato nel riferire che abbiamo trovato solo una scialuppa di salvataggio e materiale di sopravvivenza in due posti diversi. La scialuppa è stata recuperata a 45 miglia nord dal punto dove fu lanciata la richiesta di aiuto, e a bordo non c’era nessun superstite. Oggetti e materiali per la sopravvivenza che erano della scialuppa di salvataggio sono stati recuperati 10 miglia sud dal luogo della richiesta d’aiuto. Le condizioni meteo sono state perfette con mare calmo e ottima visibilità per far decollare l’elicottero. Se ci fossero stati resti dell’imbarcazione, o segni di superstiti, li avremmo sicuramente trovati. In breve non c’è stato nulla da trovare”.

Stamane l’equipaggio di Sea Shepherd ha perlustrato le acquae circostanti l’Isola di Franklin. C’è ancora una possibilità, per quanto remota sia, e cioè che il Berserk sia stato costretto a causa della tempesta a puntare verso nord; Sea Shepherd proverà a verificare questa evenienza. Le ricerche non sono state sospese. Sea Shepherd è sempre in contatto con il Centro di Ricerca e Soccorso della Nuova Zelanda e continuerà a cercare il Berserk finchè le ricerche non verranno ufficialmente chiuse..

L’elicottero di Sea Shepherd con il suo pilota Chris Aultman hanno registrato ben 21 ore di volo di ricerche aeree. Sea Shepherd ringrazia la base McMurdo per averli assistiti fornendo carburante per l’elicottero così da poter effettuare voli di perlustrazione più ampi e lunghi. La Steve Irwin ha effettuato ricerche su una vasta area del McMurdo Sound e ha anche utilizzato un gommone per effettuare ricerche in zone dove l’imabarcazione più grande non popteva arrivare.

Emergency drinking water and paddle are recovered by Sea Shepherd. Photo: Barbara VeigaAcqua per situazioni d’emergenza recuperata da Sea Shepherd.
Foto: Barbara VeigaL’equipaggio di Sea Shepherd si è detto soddisfatto delle perfette condizioni meteo e del mare ottime per effettuare le ricerche. “Trovare un piccolo relitto blu, in gran parte sommerso dall’acqua in un area così grande mostra quanto le nostre ricerche siano state meticolose e attente”, ci dice il membro dell’equipaggio Malcolm Holland proveniente dall’Australia. “Se ci fosse stato qualcosaltro da trovare, lo avremmo trovato”.

Sea Shepherd ha scoperto che l’ EPIRB (segnalatore di emergenza) si trovava all’interno della barca. Era stato progettato per mandare segnali di allarme per 24 ore tuttavia lo ha fatto solo per 45 minuti. In grado di trasmette da una profondità di 10 metri poteva essere attivato anche manualmente. Il dispositivo non è stato però trovato. Questo può significare che sia stato attivato dall’interno della barca che stava affondando e si sia fermato dopo che la barca è affondata a più di 10 metri di profondità. In base a questi dati riteniamo che il Berserk sia affondato nella zona da dove è stato lanciato il segnale di allarme, e che sia affondato ad una velocità tale da non permettere ai membri dell’equipaggio di lasciare la barca. Inoltre la combinazione di una serie di fattori negativi come il mare in burrasca, venti a 155-kilometri orari, temperature proibitive anche 50° sottozero, ghiaccio e una barca non idonea per quei mari hanno portato alla tragedia.

“Erano uomini coraggiosi, professionisti con grande esperienza alle spalle, ma difornte alla furia della natura hanno avuto la peggio”, dice il Capitano Watson. “Si trovavano quì, tuttavia, nel vero sprito dell’esploratore Amundsen, sapevano i rischi e hanno deciso di affrontarli, e quindi erano padroni del loro destino e capitano delle loro anime”.

Sea Shepherd Conservation Society Partecipa alle ricerche con grande onore temendo tuttavia che non ci sarà un lieto fine.

Il Capitano Watson ha fatto la seguente dichiarazione, “Vorrei ringraziare il mio equipaggio, in particolare Malcolm Holland dall’ Australia per aver ottimamente diretto le operazioni di ricerca, il pilota dell’ elicottero Chris Aultman dagli Stati Uniti per aver perlustrato l’area volando per ben 21 ore, Cassandra Smith dall’Australia per aver avvistato la scialuppa di salvataggio, gli ufficiali Nuño Ramos Fernandez dalla Spagna e Luis Correia De Pinho dall’ Australia per la loro attenzione, Jeffrey Milstein dagli Stati Uniti per aver messo a disposizione la sua esperienza nelle operazioni di soccorso e Bárbara Veiga dal Brasile per aver documentato con le sue foto il tutto. Grazie anche a tutto il resto dell’equipaggio per il loro lavoro e i loro sforzi. E infine un grazie speciale va al Centro di Ricerca e Soccorso della Nuova Zelanda per aver coordinato le operazioni in modo così efficiente nonostante la distanza”.

Paul Watson missione ricerca Norvegesi scomparsi

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Dettagli delle Ricerche:
Inizio delle Ricerhe: 0700 ora locale (NZT), del 24 Febbraio
Tempo totale delle ricerche via mare e via terra effettuate dalla Steve Irwin: 52 ore fino alle ore 1100 locali del 25 Febbraio
Ore di volo effettuate: 21 ore totali, in media 2.4 ore ogni volo
Distanze coperte: 1550 miglia nautiche alla velocità media di 80 nodi
Miglia quadrate perlustrate: 3600 miglia nautiche.
Dettagli area di ricerca:
Dal punto di ritrovamento del gommone di salvataggio perso dalla HMNZS Wellington, a Cape Bird, lungo la costa fino a Tryggve Point, e ritorno. Poi tutta l’area del McMurdo Sound da Backyard Bay e Inaccessible, fino a nord a Cape Bird, inclusa la costa da Cape Royds a Cape Bird. Poi tutta l’area da Cape Bird a Geiki Bay grazie all’eccellenti codizioni meteo. Da quì, 20 miglia nautiche verso est. Poi l’area ovest dell’Isola di Beaufort dove era stata ritrovata la scialuppa di salvataggio, e verso nord per altre 40 miglia nautiche. Quindi le ricerche si sono spostate dal punto dove la scialuppa d’emergenza del Berserk è stata ritrovata verso nord per altre 40 miglia nautiche. L’elicottero ha effettuato ricerche tra la posizione della scialuppa e Bird Point. Resti della scialuppa sono stati trovati vicino Horseshoe Bay. L’elicottero ha inoltre effettuato voli di perlustrazione vicino l’Isola di Franklin. Poi verso nord raggiungendo la costa ovest del Mare di Ross.

01 Marzo 2011

Sono state interrotte definitivamente oggi le ricerche di tre velisti, due norvegesi e un anglo-sudafricano, di cui non si hanno più notizie a partire dal 22 febbraio scorso. I tre erano in Antartide, nel Mare di Ross, con il Berserk, un 14 metri a vela con il quale volevano percorrere la rotta dell’esploratore norvegese Roald Amundsen, che nel 1912 raggiunge il Polo Sud partendo dalla Norvegia. L’impresa era considerata talmente a rischio che sia il governo norvegese sia quello neozelandese avevano negato loro i visti. La spedizione si chiamava Wild Viking ed era composta da cinque membri, due dei quali,  il capo spedizione Jarle Andhoy di 34 anni e Samuel Massie di 18, avevano lasciato l’imbarcazione per raggiungere il polo sud a bordo di Quad, delle moto a 4 ruote, e questo li ha salvati. Jarle Andhoy, già protagonista in passato di altre imprese al limite della follia, difende la sua spedizione e spiega di “aver preso tutte le precauzioni e solo una bufera ha fermato la spedizione”. Lui e il diciottenne Samuel Massie sono stati recuperati con un elicottero a cento km dalla costa. Jarle Andhoy è famoso per la sua vela avventura che lo ha visto protagonista di spedizioni nei mari artici che sono servite a realizzare anche programmi televisivi. Più volte è stato comunque arrestato e processato per violazione delle normative sulle spedizioni in territori polari. L’obiettivo del Berserk, partito sette mesi fa dalla Norvegia, era raggiungere il Polo Sud per celebrare la sua conquista nel 1911 da parte di Roald Amudsen.
Sbarcati l’11 febbraio sulla costa del Mare di Ross, Andhoy e il connazionale Samuel Massie (18 anni) erano partiti sui mezzi a motore per raggiungere il Polo, a 1.600 km di distanza. Il Berserk (nome di un eroe dei fumetti manga) era rimasto vicino alla costa ad aspettarli con a bordo i norvegesi Tom Gisle Bellika, 36 anni e Robert Skaanes, 34, oltre all’anglo-sudafricano Leonard Banks, 32. Anche gli operatori delle basi antartiche di Nuova Zelanda e Stati Uniti avevano cercato di dissuadere Andhoy dal proseguire, come ha dichiarato il capo delle operazioni antartiche della Nuova Zelanda, Lou Sanson:” Se in questa stagione chiudiamo le basi è per un’ottima ragione. Le temperature crollano e questi ragazzi volevano fare un viaggio in moto di 1.600 km fino al Polo Sud in uno dei periodi più freddi dell’anno, quando arrivano le grandi tempeste”. Ma assurdamente non sono stati loro a perdere la vita, bensì i loro compagni che li attendevano in barca, al largo della base neozelandese di Scott, e che sono stati colpiti dalla peggiore tempesta degli ultimi anni, con raffiche di vento che hanno raggiunto anche i 180 Kmh. Le ricerche sono scattate subito da parte di tre navi che si trovavano in zona, ma l’unica cosa ritrovata è stata una zattera di salvataggio vuota e danneggiata, ma nessuna traccia dei tre. Andhoy e Massie che in quel momento si trovavano con le moto a cento km dalla costa hanno subito interrotto il viaggio e si sono fatti recuperare da un elicottero americano. Ieri sono stati riportati in Nuova Zelanda, nella Christchurch appena devastata dal terremoto.

“Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“

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