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LO SQUALO (Titolo originale: Jaws)
di Peter Benchley
1974, Arnoldo Mondadori Editore
291 pagine
Il classico dei classici. La trama è nota: uno squalo bianco terrorizza le tranquille spiagge dell’isola di Amity. Brody, il capo della polizia locale, fiancheggiato da Hooper e da Quint, tenterà con tutti i mezzi di porre fine agli attacchi. Ad osteggiarlo, ci sarà lo scetticismo dell’amministrazione locale e del cinico sindaco Vaughan. Per la scelta del titolo, Benchley ebbe più di un’esitazione, finché – nel corso di una cena con Zanuck & Brown che diverranno poi i produttori del film omonimo – ebbe l’illuminazione, intitolandolo “Jaws”.
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IL COMANDANTE E GLI SQUALI
(Titolo originale: In Harm’s way)
di Doug Stanton
2003, Edizioni Longanesi & C.
335 pagine
La storia dell’incrociatore Indianapolis divenne famosa per il monologo di Quint del film “Lo squalo”. Fino ad allora, pochi sapevano dell’odissea vissuta dai circa 900 marinai sopravvissuti al siluramento dell’incrociatore. Nella notte del 29 luglio del 1945, di ritorno da una missione segretissima, l’Indianapolis viene silurato ed affondato dal sommergibile giapponese I-45. Colato a picco in pochi minuti, poco più di 850 uomini riescono a gettarsi in mare e dovranno lottare contro la disidratazione e gli squali. Solo 317 di loro saranno tratti in salvo dopo una settimana in balia delle onde. Il libro narra la loro storia sulla base di interviste, documenti dell’epoca e i risultati delle indagini condotte dalla marina. Primo indiziato del disastro fu il comandante Mc Vay, la cui memoria sarà riabilitata completamente solo nel 2001.
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