Drymonema dalmatinum

Drymonema dalmatinum

Drymonema dalmatinum

Drymonema dalmatinum – Trezze al largo della Laguna di Grado e Marano (foto Paderni)

Drymonema dalmatinum

Medusa molto rara

(Articolo n. 11 nella categoria Meduse : cercare altri articoli in “Cerca nel Blog” opp. In  ”Naviga in Filmati di Mare )

Drymonema è un genere di vera medusa , collocata nella famiglia, Drymonematidae. Ci sono 3 specie di questa famiglia. Nel 1940 Stiasny stabilì che la specie era unica: Drymonema dalmatinum, mentre tutte le altre denominazioni erano da considerarsi sinonimi. Tuttavia studi molecolari più recenti (KEITH et al., 2010), dimostrano al contrario, che esiste una certa differenza genetica tra le meduse dal bacino Mediterraneo e quelle dell’Atlantico occidentale.

Le meduse “cannibali”

Specie

In questo articolo osserveremo la medusa Drymonema dalmatinum, le altre specie il lettore potrà reperirle facilmente cliccando sul nome della medusa (collegamento).

Classificazione Drymonema dalmatinum

Regno Animalia
Phylum Cnidaria
Classe Scyphozoa
Sottoclasse Scyphomedusae
Ordine Semaeostomeae
Famiglia Cyaneidae
Genus Drymonema
Specie Drymonema dalmatinum

Descrizione

Ombrello a circa 1 m di diametro; campana piuttosto piatta, regione gonna periferica sotto l’ombrello ha numerosi (circa fino a 140) solchi. Numerosi lembi, probabilmente aumentando di numero con l’età, fino a circa 170, (20 gruppi di 8 tentacoli), allungati e fusi lateralmente lungo tutta la lunghezza a formare il pannello esterno della campana, parte bassa-circolare. Otto nicchie sotto gonna, sul lato inferiore, a livello della estremità interna. Tentacoli derivanti sopra un’ampia zona di subumbrella, da esterno bordo dello stomaco al bordo interno, apparentemente irregolarmente sparsi; quelli inferiori 2-3 zone di tentacoli fino a 10 mm di larghezza, quasi piatti in sezione, più i tentacoli esterni, estensibili fino a quasi 2 m. Braccia orali sottili, molto piegate quando contratte, che si estendono notevolmente verso il basso durante l’alimentazione per una lunghezza leggermente maggiore del diametro campana. Numerose (16 canali) sacche gastro vascolari come lembi marginali, strette, allungate, si biforcano nella regione basale.  Gli  individui più giovani e piccoli, si possono riconoscere per i numerosissimi tentacoli che singolarmente e non raggruppati in fasci dipartono da una zona sotto-ombrellare ben più interna rispetto al margine dell’ombrello.

Haeckel, 1880, aveva quattro piccoli esemplari di questa medusa dalla costa dalmata, mediterranea. 120-160 mm. in larghezza e aveva solo 64 solchi radiali sulla exumbrella e 9 doppie lembi per ottante, 144 in tutto.

Colorazione

Colore terra della campana probabilmente un po ‘pallido in tutti i campioni, variamente segnalato come rosso-bianco, bianco latte, rosa chiaro al viola, marrone giallastro a giallo pallido dorato. Molti, ma non tutti, campioni hanno un modello di stella composta da 16 linee radiali più scure (dello stesso colore generale della campana ma più scuro, o marrone) che si estende dalla zona di centro alla periferia. Tentacoli traslucido, incolore, ma anche notato come bianco con canale interno rossastro, o pallido giallo oro.

Drymonema dalmatinum

Drymonema dalmatinum

Pericolosità per l’uomo

Per quanto riguarda la tossicità, molti Autori, la ritengono fortemente urticante e pericolosa, mentre altri, tra cui Williams et al. (2001), riferiscono che il contatto con i tentacoli di D. dalmatinum causa poco danno tissutale e reazioni tossiche moderate. Quindi come spesso accade, gli effetti della tossina sono determinati da molti fattori, tra cui stato di salute generale della vittima, la sua età, la sensibilità individuale alla tossina e l’estensione della zona di contatto.

 

Ferdinando Boero, biologo marino del CNR, spega:

Non ha mai punto nessuno nella storia, anzi la Drymonema dalmatinum mangia le altre meduse più piccole e numerose, quelle più pericolose per i bagnanti. Le meduse stanno aumentando dappertutto e i loro predatori, favoriti dall’abbondanza di cibo, aumentano di conseguenza.

Drymonema dalmatinum: la più grande medusa del Mediterraneo ed anche la più rara.
 Drymonema dalmatinum (disegno)

Drymonema dalmatinum (disegno)

Alimentazione

La Drymonema dalmatinum mangia le altre meduse più piccole e numerose.        Larson (1987) notò che D. Dalmatinum si nutre prevalentemente di Aurelia aurita, la medusa quattr’occhi, un’altra medusa assai comune nelle nostre acque e che gli effetti della predazione possono incidere in modo significativo sulla popolazione di quest’ultima specie. La digestione è extracellulare ed avviene all’interno delle braccia orali dove vengono secrete delle sostanze digestive (proteasi).

Habitat e distribuzione

La specie predilige le acque del largo e solo raramente si avvicina alle coste. E’ stata censita oltre che nell’Adriatico anche in altre zone del Mare Mediterraneo, nell’Oceano Atlantico al largo di Gibilterra e al largo Brasile, nel Mar dei Caraibi (dove nel 1999 divenne un flagello lungo le coste di Puerto Rico e dove è nota come “Purple Sea Man”) e nel Golfo del Messico a sud della Florida.

Il nome

La specie si chiama dalmatinum perché proprio vicino alle coste della Dalmazia  il naturalista Ernst Haeckel, nel 1880, la descrisse come specie nuova. Per molti anni quella descrizione è stata l’unica testimonianza dell’esistenza di questa specie. Ma dopo quel ritrovamento fu rivista solo pochissime volte. Nel 1940 un altro ricercatore l’ha ritrovata sempre sulle coste orientali dell’Adriatico. La letteratura scientifica la segnala solo fino al 1945.

Sparita dal secolo scorso nell’Adriatico. 

Dai primi di giugno ci sono stati segnalati alcuni avvistamenti di Drymonema dalmatinum una medusa di grandi dimensioni, nelle acque dell’Alto Adriatico. Due esemplari sono stati osservati tra Muggia (Ts) e Pirano (Slovenia), dove uno è stato pure catturato, mentre un terzo, documentato con una foto, è stato segnalato presso le Trezze al largo della Laguna di Grado e Marano. (foto di copertina)

Drymonema dalmatinum  più nulla, per decenni.

Non si vedeva, quindi, da quasi 70 anni! Drymonema dalmatinum è tornata dal passato. Dove sarà stato nascosto un animale così grande, in un mare così piccolo? La risposta è semplice. Il ciclo di queste meduse è composto da una fase che vive attaccata al fondo. Si chiama «polipo». Questi polipi sono piccoli, di solito, e possono vivere a lungo. Ogni tanto producono meduse che, all’inizio della vita libera, sono piccole. Molte specie hanno meduse che restano piccole anche una volta raggiunta l’età adulta. Ma altre possono diventare grandi. Drymonema dalmatinum è parente di Cyanea capillata, la medusa più grande del mondo che si conosca. Vive nel Mare del Nord e nell’Artico e pare che possa raggiungere anche i due metri di diametro.

I polipi possono vivere per decenni senza produrre meduse e poi, improvvisamente, danno vita alla fase adulta: la medusa, appunto. I polipi di Drymonema, con ogni probabilità sono stati «nascosti», attaccati a qualche scoglio, e ora le condizioni ambientali hanno «risvegliato» il gigante.

Addormentata sul fondo per poi risvegliarsi all’improvviso e mettersi a produrre meduse.

Cronaca: Medusa gigante avvistata nell’Adriatico

In una foto fatta al largo di Lignano un esemplare di Drymonema dalmatinum, 6 luglio 2014. Ansa/Gigi Paderni

Ed è proprio nelle acque adriatiche che è stato avvistato l’ultimo esemplare: l’autore dello scatto che immmortala la medusa è Gigi Paderni, fotografo subacqueo, e l’immagine è stata inviata da Saul Ciriaco, dell’Area Marina Protetta di Miramare, a Trieste, a Ferdinando Boero, biologo marino dell’Università del Salento e Cnr-Ismar.

Un avvistamento eccezionale, visto che l’ultimo risale al 1945, che però non deve allarmare i bagnanti, come spiega Boero: Non si tratta quindi, come scrivono alcuni seminando allarmismo, di un’invasione di meduse giganti, ma di tre avvistamenti. Inoltre, è vero che questa specie è molto urticante, ma è talmente rara che non mi risulta abbia mai punto qualcuno”. 

Primo video con questa info : Caricato il 25/set/2011

An unusual sighting on Looe Key Reef – a Stinging Cauliflower Jellyfish, Drymonema dalmatinum. We’ve seen several this week diving with Looe Key Dive Center. This is the largest Caribbean jellyfish and feeds on moon jellies.

Secondo video con questa info :Caricato il 22/mar/2011

The Stinging Cauliflower (Drymonema dalmatinum) is the largest jellyfish in the Caribbean Sea. Its range includes nearly all of the world’s oceans. Deadly to small marine creatures, its tentacles can stretch out over 25 feet.

 “Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.