La leggenda del pescatore Racconti di mare,Leggenda di mare

Favignana - Punta lunga

La leggenda del pescatore

Articolo della serie *Racconti di mare*

Pietro era un ragazzone di trent’anni, ben piazzato, con spalle larghe, capelli neri come il carbone, occhi azzurri e profondi come quel mare che amava tanto, suo unico sostentamento di vita, che navigava, quando il tempo era clemente per sostenere la sua famiglia. Era rimasto orfano appena quindicenne ed essendo figlio unico, aveva abbracciato anche lui il mestiere di pescatore, avversato in questo dalla madre, che amava sopra ogni cosa al mondo. Gina era una donna minuta, con spalle piccole che reggevano però il peso di una sofferenza mal celata da un sorriso che gli si stampava in volto, per non avvilire quel figlio in tutto simile al marito.

Favignana - Punta lunga, Borgo dei pescatori

Dal giorno della tragedia, non aveva più dismesso il lutto e la sua vita trascorreva in quella umile dimora, tra pentole, pulizie e preghiere che alla sera prima del tramonto puntualmente recitava. Gina, trascorreva quei momenti di intenso rapimento, davanti all’icona nera di una Madonna, che la leggenda voleva venuta dal mare, alla quale lei affidava tutti i suoi dolori e la speranza, che un giorno quel figlio avesse potuto lasciare il mare per godere la tranquillità di una famiglia e di una moglie che lo avesse reso padre di molti marmocchi. Ma Pietro quel mare lo amava troppo. Era come una voce arcana e silenziosa, che irrompeva nella sua vita, chiamandolo e incitandolo nelle sue continue fatiche. Anche quella mattina si era alzato di buon ora, per capire come si sarebbe annunciato il nuovo giorno e andare in mare.

Marettimo - Vecchio Porto dei Pescatori

Albeggiava e le strisce rosso fuoco all’orizzonte ingoiavano man mano il nero della notte, mentre dal mare il sole come un puntino rosso con i raggi che muovevano in ogni direzione si ergeva in tutta la sua potenza e il suo splendore. La luna piena, sempre più pallida e bianca si alzava nel cielo per sparire lentamente, ed annunciare il suo riposo , lasciando spazio al giorno nascente. La giornata era perfetta. Pietro così si avvicinò alla sua paranza, dispose le reti per poterle buttare in mare e felice come sempre si apprestò a solcare il mare, blu, di un blu intenso scompaginato in superficie da un leggero alito di vento. Quel giorno sentiva che sarebbe stato un proficuo giorno per la pesca ed era doppiamente contento, per la felicità di poter regalare qualcosa alla sua piccola e grande madre. Lei sempre tacita, che parlava il meno possibile, che non si lamentava mai, che lo capiva al solo guardarlo negli occhi. Pietro aveva fin’ora rimandato l’idea di sposarsi, perchè capiva che una donna difficilmente avrebbe accettata l’idea di vivere con una suocera che occupa per di più un posto di primo piano nel cuore del figlio e così quando i suoi amici tutti accasati gli chiedevano spiegazioni lui declinava l’argomento affermando che un giorno o l’altro si sarebbe deciso al grande passo. Pietro così si mise in mare con il solo pensiero di pescare e cominciò a buttare le reti. Tutto procedeva bene, aveva quasi terminato, quando all’improvviso un forte vento cominciò ad agitare la sua imbarcazione, grossi nuvoloni si stamparono in cielo che all’improvviso da blu divenne nero. Quella situazione non lo scalfì più di tanto, per cui cominciò a virare per rientrare alla base. D’altra parte quel tipo di pesca veniva fatta sotto costa, per cui Pietro non sembrava preoccupato più di tanto. Ma Ahimè chi conosce il libro del destino e chi sa cosa egli ha in serbo per noi? Il mare si agitò all’improvviso. La sua barca divenne come una scorza di noce, in mezzo a una tempesta senza precedenti, e le onde altissime cominciarono a coprirgli la visuale. Figurarsi Gina, che quando si avvide del tempo che cambiava tanto repentinamente sbattè la porta per recarsi sul molo e vedere se il figlio fosse rientrato. Cominciò a pregare intensamente, chiedendo al mare un minimo di pietà, di compassione per Pietro, luce dei suoi occhi.

Marettimo - Scoglio col Cristo protettore dei Pescatori e dell'isola

Ma più Gina pregava più il mare si ingrossava e quando il tempo che sembrava essersi fermato, trascorse invano qualcosa si spezzò dentro di lei. Momenti di ansia e angoscia si impressero nel cuore di Gina, in contrasto con quel mare amico nemico, che di colpo si calmò restituendo quel che rimaneva della paranza di Pietro. Povera donna! Il cuore le si spezzò in due e la sua anima battuta dal dolore fu attraversata da una lama tagliente che le provocò un gran dolore. Non avendo più lacrime da versare, e sentendosi ormai sola, Gina ingannando la vista dei pescatoti, si recò sullo scoglio più alto del molo e aggiustandosi i capelli ebbe il tempo di gridare: “Pietro” prima di volare giù La morte clemente la raggiunse subito. Gina non sapeva nuotare e chissà forse in quel mare divenuta la sua tomba trovò un minimo di pace oltre al figlio che credeva inghiottito per sempre dalla rabbia di onde selvagge. Trascorsero molti anni e quella storia non venne più dimenticata ma raccontata .Si tramanda di padre in figlio, come monito per tutti coloro che solcano il mare. Inoltre si dice che in estate durante le notti di luna piena se si guarda in fondo a quel mare, si vedono Gina e Pietro, seduti vicini sull’uscio di casa. Pietro aggiusta le sue reti, mentre dal mare si alza una dolce nenia, struggente, ma che tocca le corde del cuore ….

Armistral  (Antonella Policastrese)

Marettimo

 

Levanzo - Porto dei Pescatori

 

Levanzo - Porto dei Pescatori

 

Marettimo - Casa di Pescatori con icona di protezione

 
 “Articolo a scopo didattico-istruttivo, divulgativo, informativo e ricreativo“


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