Archive for Squali

Carcharhinus limbatus, Squalo orlato

Lo Squalo orlato (Carcharhinus limbatus Müller & Henle, 1839) è uno squalo di grandi dimensioni, che nasce in prossimità delle piattaforme continentali ed insulari dei mari tropicali e temperati caldi di tutto il mondo.Viene spesso confuso con il Carcharhinus melanopterus.
Ha un corpo piuttosto resistente, di colore grigio, di solito con le punte delle pinne di colore nero. Ha un muso lungo ed appuntito, una prima pinna dorsale più grande, ed una seconda più piccola.
Lo squalo orlato è stato per la prima volta descritto da » Read more..

Carcharhinus leucas, Squalo leuca

Lo squalo leuca (Carcharhinus leucas Müller ed Henle, 1839) o, più impropriamente, squalo toro (nome con cui è noto nei Paesi anglosassoni, ma ormai entrato in uso anche in Italia) è una comune specie di squalo della famiglia dei Carcarinidi diffusa nelle acque calde e poco profonde delle zone costiere e dei fiumi di tutto il mondo. È noto soprattutto per il suo comportamento imprevedibile e spesso aggressivo. Dato che spesso si incontra in acque poco profonde, è considerato la specie di squalo più pericolosa per l’uomo e, insieme allo squalo tigre e allo squalo bianco, è una delle tre specie a cui sono stati attribuiti il maggior numero di attacchi all’uomo.

Diversamente dalla maggior parte degli squali, lo squalo leuca tollera l’ » Read more..

Galeocerdo cuvier, Squalo Tigre, Tiger Shark

Lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier Péron & Lesueur, 1822) è un pesce cartilagineo della famiglia dei Carcarinidi. Si tratta dell’unica specie nota appartenente al genere Galeocerdo.Questo squalo è diffuso principalmente nelle acque costiere dei mari tropicali, tuttavia è localizzato anche in tutte le acque temperate oceaniche.

È stato segnalato anche nelle acque italiane e nel Mediterraneo.

Il suo corpo, slanciatissimo e affusolato, che ne denota le qualità di ottimo nuotatore, è sormontato da due pinne relativamente alte; la prima è però poco estesa in lunghezza e anche la seconda, situata in prossimità della coda e opposta all’anale, ha un’ » Read more..

Carcharodon carcharias ,Grande squalo bianco,white Shark

Carcharodon carcharias , Grande squalo bianco

Carcharodon carcharias -grande-squalo-bianco in violazione -great-white-breaching

Carcharodon carcharias ,Grande squalo bianco

 COME COMPORTARSI IN CASO DI UN INCONTRO

INCREDIBILE: la razza umana si sente minacciata dagli squali, mentre sono loro ad essere realmente in pericolo. E’stata pubblicata dall’IUCN, the International Union for Conservation of Nature, la notizia: “Mediterraneo, il posto più pericoloso della Terra per squali e razze”

Il Grande squalo bianco è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi. Unico rappresentante vivente del genere Carcharodon, questo squalo è il più grande pesce predatore del pianeta.È stato Carlo Linneo a dare allo squalo bianco il primo nome scientifico, Squalus carcharias, nel 1758. Sir Andrew Smith gli ha dato quello generico di Carcharodon nel 1833, e nel 1873 il nome generico è stato accorpato a quello scientifico dato da Linneo, diventando così quello attuale di Carcharodon carcharias. Carcharodon deriva dalla fusione del termine greco kάrkhαros, che significa aguzzo, con quello di odón che significa dente. Dato che kαrkhαrίαs significa pescecane, il significato finale è pescecane dai denti aguzzi.

Il grande squalo bianco sembra essere apparso sul » Read more..

I Denti degli Squali

Il corpo degli squali è ricoperto da squame placoidi, chiamate anche dentelli dermici. Essi hanno la stessa struttura di quelli, di maggiori dimensioni, che si trovano nelle mandibole.  Le squame placoidi, oltre a costituire una efficace protezione del corpo dello squalo, riducono anche la resistenza all’acqua marina, migliorando l’idrodinamicità dell’animale.
I denti che si trovano nelle mandibole sono squame placoidi modificate e molto grandi.  La loro forma e disposizione indicano di quali prede sono soliti cibarsi gli squali, infatti denti lunghi ed aguzzi, come quelli dello squalo toro (Carcharias taurus) sono adatti ad infilzare e trattenere piccoli pesci e cefalopodi, mentre quelli piu’ larghi e tozzi, come quelli dello squalo tigre (Galeocerdo cuvier) sviluppano una maggiore resistenza e servono per frantumare gusci e tranciare pezzi di cibo.  I denti degli squali sono » Read more..

Cagnaccio, Odontaspis ferox

Cagnaccio (Odontaspis ferox)

in Adriatico, Sicilia e Liguria.
Ordine Lamniformes Famiglia Odontaspididae
Il cagnaccio è uno squalo della famiglia degli Odontaspididi, che vive sulla piattaforma continentale in tutti gli oceani tropicali e subtropicali, a profondità tra i 10 e i 500 m. La sua lunghezza raggiunge i 3,6 m.
Classe: Selaci
Sottoclasse: Plagiostomi
Ordine: Lamniformi
Famiglia: Odontaspididi
Descrizione: grande e massiccio squalo di colore grigio medio, con un lungo muso conico, occhi moderatamente grandi senza membrane nittitanti. Bocca grande che si » Read more..

Botta e Risposta: gli squali tra credenze e realtà

Lo squalo attacca l’uomo?

Soltanto alcune specie che raggiungono grandi dimensioni possono rappresentare un pericolo per l’uomo, come lo possono essere tutti i grandi predatori che vivono sulla terra. Il 50% degli squali non supera il metro di lunghezza, l’82% non supera i 2 metri, e soltanto il 4% raggiunge dimensioni superiori ai 4 metri. L’uomo non rientra tra le prede abituali dello squalo.

Quanti attacchi all’uomo avvengono ogni anno, in tutti i mari del globo, da parte degli squali?

Ogni anno, in tutti i mari del globo, ci sono circa 60 attacchi non provocati (in calo continuo), di cui 6-8 mortali.

Nelle coste italiane è possibile essere attaccati dagli squali?

Nelle coste italiane è molto difficile che un bagnante incontri uno squalo e venga attaccato.. Nel Mediterraneo sono presenti una cinquantina di specie di squalo diverse ma le loro abitudini non li portano ad avvicinarsi alle nostre spiagge.

L’uomo non rientra tra le prede naturali dello » Read more..

Squali loro antenati ,Cladoselache, Carcharodon megalodon

Squali loro antenati ,Cladoselache, Carcharodon megalodon

Cretoxirina (Cretoxyrhina mantelli), Xenacanthus, Janassa Sepkoski, squalo Otodus obliquus,         squalo Orthacanthus

 

Un’analisi di denti di squalo fossilizzati rivela che il Mare del Nord un tempo era separato dal resto degli oceani del mondo. Per un periodo che va dai 2 ai 4 milioni di anni, la salinità diminuì¬ tanto che il mare era meno salato di molti laghi, il che provoca una drammatica perdita di biodiversità . Le scoperte, fatte da un team di scienziati in Germania, Oman e Regno Unito, sono state pubblicate sul Journal of the Geological Society. Scopo dello studio era quello di ricostruire il clima del Mare del Nord durante il periodo del Paleogene, tra 40 e 60 milioni di anni fa. Appena prima dell’inizio del Paleogene, il 65% di tutte le specie (compresi i dinosauri) furono spazzate via, probabilmente da un’enorme meteora schiantatasi sulla Terra 65 milioni di anni fa. Il Paleogene quindi segna un momento importante per la diversificazione dei mammiferi. Il clima in questo periodo era relativamente caldo; ma sebbene gli scienziati abbiano scoperto molto sul clima sulla terra durante questo periodo, si sa meno su cosa succedeva in mari marginali come il Mare del Nord. Gli scienziati si sono concentrati sugli squali per la loro ricerca. Gli squali perdono i denti nel corso di tutta la loro vita e questi sono continuamente sostituiti dalla crescita di nuovi denti. Di conseguenza, i denti degli squali sono abbastanza comuni tra i fossili e ne sono stati trovati degli esempi risalenti a 450 milioni di anni fa. A seconda delle specie e dell’età del singolo squalo, il tempo impiegato per la crescita di un nuovo dente varia da alcuni giorni a alcuni mesi. Significativamente la composizione del nuovo dente riflette la composizione chimica dei mari dove vive lo squalo. In questo caso, i ricercatori erano particolarmente interessati agli isotopi di ossigeno che si trovano nei denti antichi. I mari più caldi contengono maggiori quantità dell’isotopo di ossigeno 18 (18O) perchè il più leggero isotopo di ossigeno 16 (16O) evapora più facilmente. Per estensione, gli squali che vivono nei mari più caldi hanno una maggiore proporzione di 18O nei loro denti rispetto agli squali che vivono in mari più freddi. Gli isotopi di ossigeno forniscono inoltre informazioni sulla salinità dei mari – l’acqua diventa più salata man mano che una maggiore quantità di acqua evapora. In questo studio, il team ha studiato i denti degli squali trovati in siti in Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito. I denti avevano un’età compresa tra i 65 e i 32 milioni di anni. I denti provenivano da squali che vivevano sia in superficie che in profondità, sebbene molti venivano dallo squalo toro, che oggi vive in acque da tropicali a temperate. Le analisi dei livelli dell’isotopo di ossigeno hanno rivelato che circa 55 milioni di anni fa, il livello di 18O e di 16O era molto più basso rispetto alle acque dei mari normali del periodo, il » Read more..

Squalo longimanus, Carcharhinus longimanus, whitetip shark

Lo squalo longimanus, Carcharhinus longimanus (Poey, 1861)

Altri nomi inglesi: Brown Milbert’s sand bar shark, brown shark, nigano shark, whitetip whaler, and whitetip shark.

Lo squalo longimanus, (Carcharhinus longimanus), è un grande squalo pelagico dei mari tropicali e temperati caldi. È una specie robusta, caratterizzata da lunghe ed arrotondate pinne a punta bianca. Spesso viene confuso con lo » Read more..

I PUNTI D’ IMMERSIONE PER VEDERE GLI SQUALI

Dove immergersi per vedere gli squali e a chi affidarsi per farlo in sicurezza, gli indirizzi, i link ai siti web e le principali informazioni sui più importanti diving internazionali che si occupano di shark diving.

Clicca su questo Link:
http://www.sharkacademy.com/immersioni/immersionimain.htm

1 – Nordafrica – Medioriente


1 -Shark Point (Libano)
7 – Rocky Island (Egitto)
2 – Shark Reef (Egitto)
8 – Elba Reef (Sudan)
3 – Hurgada (Egitto)
9 – Pfeiffer Reef (Sudan)
4 – Isole Brothers (Egitto)
10 – Abington reef (Sudan)
5 – » Read more..

Squali: impariamo a conoscerli

Gli squali attualmente conosciuti, seguono la classificazione presente nei testi “Sharks of the world” di Compagno, Dando, Fowler, Princeton University press 2005 e “FAO Species Catalogue Sharks of the World”, Compagno 2001.

Gli ordini sono 8, le famiglie 34 e le specie 453.

CLASSIFICAZIONE DEGLI SQUALI:
Classe: Chondroichthyes
Sottoclasse: Elasmobranchii
Ordini: Hexanchiformes, Squaliformes, Pristiophoriformes, Squatiniformes, Heterodontiformes, Orectolobiformes, Lamniformes, Carcharhiniformes.

Selachimorpha è un superordine di pesci cartilaginei predatori, dalle forti mascelle e di dimensioni medio-grandi, comunemente noti con il nome di squalo o pescecane.

L’etimologia del termine è greca: Seláchion (σελαχοειδή) “Selacio”, in zoologia si applica a quei pesci cartilaginei con corpo fusiforme o depresso, coda eterocerca e bocca quasi semicircolare e Morphè (μορφή) “Forma”.

Questo raggruppamento comprende più di 500 specie, per le quali la respirazione avviene attraverso l’utilizzo di un numero variabile tra cinque e sette di fessure branchiali. Caratteristica peculiare del corpo degli squali è che esso è ricoperto da dentelli dermici che proteggono la pelle dai danneggiamenti dovuti ai parassiti e migliorano l’idrodinamica.
Questi pesci sono inoltre dotati di varie serie di denti di riserva, che intervengono in sostituzione di quelli persi o danneggiati. Le dimensioni degli squali spaziano da quelle del minuscolo squalo lanterna nano (Etmopterus perryi), una specie che vive in profondità e che misura soltanto 17 cm in lunghezza nel maschio, e 20 nella femmina, a quelle dello squalo balena (Rhincodon typus), il pesce più grande in assoluto.

Tutti gli squali sono carnivori e la maggior parte di loro si nutre di pesci ed altri animali marini, a differenza degli esemplari più grandi, come il succitato squalo balena, che si nutrono principalmente di plancton.
In genere si immagina che gli squali vivano soltanto in acque salate, ma lo squalo dello Zambesi (Carcharhinus leucas) è solo il più conosciuto di una serie piuttosto numerosa di specie di squali d’acqua dolce che nuotano sia in acqua salata che in acqua dolce, così come in quella dei delta fluviali.

In conseguenza di attacchi anche non provocati ai » Read more..

Chi è la preda e chi il predatore?

martedì 6 aprile 2010
Asia – Squali 3-0

Purtroppo e ancora una volta, negativamente senza parole.
Evitiamo di ripeterci con insulti e critiche varie nei confronti di molti paesi dell’est. Non meritano neppure quelle.

“La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites), riunita a Doha, ha ritirato la protezione che aveva accordato allo squalo smeriglio, decretando di fatto una vittoria totale del Giappone.
Con 86 voti a favore e 42 contro, due giorni fa gli Stati membri avevano deciso di inserire il “Lamna nasus” nell’Annesso II, l’articolo che autorizza l’immissione nel mercato internazionale solo se accompagnata da un documento che attesti che il suo commercio non è pregiudizievole per la specie. Ma la decisione è stata rovesciata da un nuovo voto a scrutinio segreto a qualche ora dalla fine dei lavori.
Lo squalo smeriglio, che vive nelle acque temperare e la cui popolazione è diminuita dell’80% negli ultimi anni, era il solo ad essere stato ammesso al controllo della Cites fra quattro specie commerciali di squalo – lo squalo martello smerlato, lo squalo oceanico e lo spinarolo. Erano stati bocciati anche il tonno rosso dell’Atlantico dell’Est e del Mediterraneo e i coralli rossi preziosi.
Il Giappone e la Cina, seguiti da Singapore e dalla quasi totalità dei Paesi dell’Asia si sono opposte con forza durante la conferenza di Doha, che termina oggi, ad un controllo della Cites sulle specie marine di alto valore commerciale.
“E’ un triste giorno. La Cites è sempre stato un trattato per frenare il commercio a nome della conservazione delle specie. Oggi, si sacrifica la conservazione a profitto del commercio”, ha commentato alla fine del voto Sue Lieberman, direttrice delle politiche internazionali al Pew Environment Group.
“Il Giappone pensa che la Cites non dovrebbe avere voce in capitolo sulle specie commerciali ma è un errore”, le ha fatto eco il segretario generale della Convenzione, Willem Wijnstekers, sottolineando che “spesso, quando le specie arrivano alla Cites, è già troppo tardi”.
Oggi le varie associazioni ambientaliste presenti a Doha, hanno denunciato “una aggressiva e attenta politica di lobby” del Giappone che è riuscito a far prevalere quasi in toto la sua linea sugli animali marini. Tokyo ha conquistato il consenso della maggioranza delle 175 nazioni rappresentate alla conferenza riuscendo nella difficile impresa di bloccare l’accordo che avrebbe dovuto prevedere il bando della pesca al tonno rosso.
(con fonte Afp) Copyright APCOM (c) 2008 “

Squali in Italia

SQUALO TORO (Carcharias taurus)

Squali in Italia

Introduzione :

 Con i molti nostri articoli presenti nella sezione “Squali in Italia”  desideriamo far conoscere gli squali che abitualmente vivono nei mari d’Italia e dare qualche indicazione a cosa fare se dovessimo avere un incontro che per tanti è anelato ed auspicato.
Dobbiamo sfatare il mito della loro » Read more..